Online i dati sul 2 per mille dell’Irpef ai partiti politici rilevati dalle dichiarazioni 2019
Cresce il finanziamento ai partiti attraverso il 2 per mille della dichiarazione dei redditi dei contribuenti.
Oltre 1 milioni di contribuenti (1.358.085), pari al 3,3% sugli oltre 41 milioni totali, hanno deciso di destinare il due per mille della propria dichiarazione dei redditi del 2019 che riguarda i redditi 2018 ai partiti politici. Rispetto alla dichiarazione del 2018 (redditi 2017) si tratta di un numero in crescita del 24,6%: erano 1.089.817 (il 2,64% del totale) i contribuenti ad avere fatto questo scelta. È quanto emerge dai dati sulla ripartizione del gettito derivante dal due per mille diffusi ieri dal ministero dell’Economia e delle Finanze. Complessivamente ai partiti spettano 18.053.664 euro contro 14.148.165 euro dalle dichiarazioni 2018 (redditi 2017), con una crescita del 27,6%.
Premiato soprattutto il Pd: il Partito democratico ha incassato oltre 8,4 milioni di euro, pari al 42% di chi ha scelto di destinare la quota della propria Irpef ai partiti. La Lega che incassa 3.091.083, Fratelli d’Italia, si attesta a 1.168.061 euro. Fuori dalla partita, il Movimento 5 stelle che non ha mai trasmesso il proprio statuto all’apposita commissione di garanzia e non può accedere al 2 per mille.
Nella lista del 2 per mille Irpef compaiono due nuove realtà rispetto all’anno precedente e, allo stesso tempo, scompaiono 7 partiti, fra cui Udc e Scelta civica. Tra i 22 partiti politici che hanno avuto accesso ai finanziamenti dei contribuenti si segnale il boom, in termini percentuali, della Federazione dei verdi, che registra un +169,7% arrivando a 695.697 euro. Mentre la nuova arrivata più Europa ha incassato ben 809.273 euro. Tra le vecchie glorie che perdono terreno ci sono Forza Italia che ha incassato 623.076 euro, in calo del 2,2% e Rifondazione comunista con 535.889 euro e un taglio del 2,1%.
Tra coloro che hanno potuto accedere al due per mille ci sono, poi, delle realtà di spiccata vocazione territoriale come il Partito autonomista Trentino Tirolese che ha incassato 32.217 euro (-5,6%), La Puglia in più con 74.831 euro (+24,2%), il Sudtiroler Volkspartei con 313.429 (+9,15%) e l’Unione per il Trentino con 47.895 euro (+25,6%).
«Otto milioni di euro dagli italiani? Otto milioni e mezzo. Questo metodo di finanziamento è rimesso alla volontà dei contribuenti, sono cittadini che scelgono a quale partito dare il loro due per mille delle loro imposte. Quest’anno abbiamo avuto centomila cittadini in più dell’anno scorso che hanno segnato nella loro dichiarazione dei redditi la preferenza per il Pd. Mi fa più effetto questo numero, questi centomila, che gli otto milioni e mezzo di euro, che sono più di un milione in più dell’anno precedente», ha detto il tesoriere Pd Luigi Zanda. «Io come sapete sono favorevole al finanziamento pubblico della politica, un finanziamento pubblico misurato, regolato, non eccessivo, come c’è in molti Paesi dell’Unione europea. Credo che questo metodo del 2 per mille sia un metodo interessante – ha detto il senatore -. Sono molto contento che il Pd abbia avuto questa performance».