Assonime ha pubblicato la circolare n. 14 del 26 luglio 2024 dal titolo “Il regolamento europeo sull’intelligenza artificiale: analisi ragionata della nuova disciplina e prospettive di policy per le imprese”. Assonime evidenzia che le applicazioni dell’intelligenza artificiale stanno ridisegnando l’organizzazione e l’attività del settore pubblico e di quello privato, con effetti significativi di miglioramento del benessere collettivo, aumento dell’efficienza delle imprese e impulso alla crescita e alla competitività dell’economia europea nello scenario globale. Per sfruttarne appieno le opportunità, salvaguardando i valori comuni e i diritti fondamentali, l’UE ha varato una strategia che prevede programmi di investimento e, soprattutto, la definizione di un quadro giuridico volto ad assicurare fiducia e responsabilità per lo sviluppo e l’utilizzo delle nuove tecnologie abilitanti. La scelta compiuta con il regolamento (UE) 2024/1689 del Parlamento europeo e del Consiglio, oggetto della circolare, consiste nel disciplinare l’immissione sul mercato UE dei sistemi di intelligenza artificiale nel solco della già ampiamente consolidata normativa sulla sicurezza e la conformità dei prodotti e seguendo un approccio ex ante basato sul rischio: - sono vietati i sistemi di IA che comportano un rischio inaccettabile per la salute, la sicurezza, i diritti fondamentali; - sono soggetti ad un insieme molto articolato di requisiti e prescrizioni quelli caratterizzati da ‘alto rischio’; - sono sottoposti a misure di trasparenza quelli con rischi specifici di ingannevolezza. Obblighi ad hoc sono previsti per i modelli di IA per finalità generali, a loro volta graduati sui rischi (sistemici). L’enforcement delle regole spetta a un apparato di autorità a due livelli, nazionale ed europeo, così richiedendo uno sforzo di coordinamento e di dialogo costruttivo con e tra le istituzioni, e sono previste rilevanti sanzioni pecuniarie per le violazioni, nonché misure restrittive, fino al ritiro dal mercato del sistema di IA, nei casi di non conformità. Per cogliere le potenzialità dell’Industria 5.0 e partecipare in maniera consapevole alla nuova economia, le imprese dovranno: - attrezzarsi in termini di competenze, riorganizzazione e revisione dei processi, - promuovere una nuova governance dei dati aziendali (da cui dipende l’effettività degli obiettivi demandati alle tecnologie abilitanti), - valutare il ruolo da assumere nella catena del valore dell’IA, anche attraverso una più attiva gestione dei rapporti con i partner commerciali. Prime indicazioni di policy per le imprese A fronte dell’imponente apparato regolatorio, per aumentare la fiducia nelle tecnologie abilitanti e partecipare in maniera consapevole alla nuova economia dei dati, le imprese sono chiamate ad attrezzarsi in chiave strategica. Si tratta innanzitutto di: - intraprendere un processo di modernizzazione della cultura aziendale, investendo in alfabetizzazione e competenze digitali, così da identificare e sfruttare le opportunità dell’IA anche a beneficio delle PMI, governandone il funzionamento e contribuendo ai relativi sviluppi; - riorganizzare i processi di gestione e superare le logiche di compartimentazione a silos dei dati, migliorandone la qualità, favorendone la condivisione, la valorizzazione e lo sfruttamento, così da massimizzare le utilità del patrimonio informativo aziendale; - avviare la mappatura dei sistemi di automazione in uso, identificare gli spazi di efficientamento possibili e le opportunità offerte dai sistemi di IA e dalle tecnologie abilitanti, dunque decidere prospettive e posizionamento sui mercati; - analizzare gli strumenti giuridici disponibili per sviluppare gli investimenti in IA, che includono soluzioni in house, commissionate o reperibili sul mercato; - scegliere la migliore combinazione e modulazione tra i predetti strumenti, orientandosi in modo consapevole fra gli articolati ruoli di fornitore, deployer e distributore di sistemi di IA, anche nella prospettiva della delicata valutazione dei rischi, degli obblighi regolamentari e dei connessi oneri di compliance; - rafforzare le funzioni di compliance e le direzioni legali dedicate (che devono padroneggiare il diritto e l’economia del “digitale” nelle sue evoluzioni ed interferenze con le altre discipline orizzontali e con quelle settoriali), adeguando le procedure interne e gli snodi di comunicazione, controllo e coordinamento interno ed esterno (sia nei rapporti con la supply chain, che con le diverse autorità coinvolte), al fine di gestire incombenze e adempimenti nonché negoziare in maniera informata le condizioni di contratto con i partner commerciali; - valutare come ripartire funzioni e responsabilità nell’ambito degli organi di governo societario e assicurarsi che le risorse umane siano opportunamente formate, così che dipendenti, dirigenti e vertici aziendali siano in grado di assolvere alle funzioni di sorveglianza umana previste dal regolamento, verificando se i sistemi realizzano le finalità richieste e se intervengono modifiche non riconducibili al normale processo di autoapprendimento dell’IA, nonché intercettando in tempo utile eventuali deviazioni. Secondo Assonime, per sfruttare appieno le possibilità e i vantaggi offerti dalla nuova economia dei dati e dall’Industria 5.0 a livello di sistema, all’impegno delle imprese dovrà corrispondere la messa a terra delle misure annunciate nella Strategia italiana per l’Intelligenza artificiale 2024-2026. Si tratterà, da un lato, di valorizzare il comparto dell’ICT quale elemento abilitante per lo sviluppo di nuove soluzioni e applicazioni di IA (in sinergia con le Università e i centri di ricerca, anche a vantaggio della modernizzazione dei servizi della Pubblica Amministrazione), e dall’altro, di intercettare i bisogni di innovazione del mondo imprenditoriale, finanziando e supportando un ecosistema che attribuisca centralità ai dati e all’IA per la competitività dell’impresa, anche nell’ottica delle future sfide sulla sostenibilità. Una strategia, quella italiana, che non potrà che essere sempre più coordinata e opportunamente inserita all’interno delle linee di indirizzo, delle iniziative e degli strumenti di supporto finanziario dell’AI Innovation package disegnati a livello europeo.