Gruppo IVA 2021: scade il 30 settembre l’opzione per l’adesione

Il prossimo 30 settembre scade il termine per esercitare l’opzione per la costituzione del Gruppo IVA con effetto già dal 1° gennaio 2021. L’opzione può essere esercitata anche successivamente, fino al 31 dicembre, ma l’effetto sarà posticipato al 1° gennaio 2022. Termine e periodo per l’esercizio dell’opzione Effetti dell’opzione 1° gennaio-30 settembre Anno successivo a quello dell’esercizio dell’opzione 1° ottobre-31 dicembre Secondo anno successivo a quello di esercizio dell’opzione L’opzione viene esercitata presentando il modello (modello AGI/1) disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate, da utilizzare anche per comunicare le vicende successive alla costituzione del Gruppo come, ad esempio l’inclusione/esclusione di partecipanti, variazioni dati, revoca dell’opzione, cessazione del Gruppo. Il modello deve essere presentato dal rappresentante del Gruppo, vale a dire il soggetto che esercita il controllo finanziario di cui all’art. 70-ter, comma 1, D.P.R. n. 633/1972. In questa sede devono essere esercitate anche le eventuali opzioni di cui agli articoli 36 e 36-bis del D.P.R. n. 633/1972 (rispettivamente, separazione attività e dispensa da adempimenti per le operazioni esenti). In mancanza di questa indicazione, è comunque possibile trasmettere una comunicazione integrativa entro il 31 dicembre dell’anno precedente a quello in cui ha effetto la costituzione del Gruppo. È ammessa anche la presentazione di una dichiarazione sostitutiva di opzione, al fine di integrare, correggere o cancellare i dati precedentemente trasmessi, finchè l'opzione stessa non abbia ancora efficacia, quindi: - fino al 31 dicembre dell'anno di presentazione della prima dichiarazione, se quest’ultima è stata presentata entro il 30 settembre; - fino al 31 dicembre dell'anno successivo a quello di presentazione della prima dichiarazione, se quest’ultima è stata presentata tra il 1° ottobre e il 31 dicembre. Il modello deve essere sottoscritto da ciascun partecipante: come indicano le istruzioni al modello stesso, finalità di tale obbligo di sottoscrizione congiunta è quella di garantire la “totale conoscenza di composizione e caratteristiche del Gruppo, e accettazione del modello stesso”. Da notare, infine, che, nel caso di esclusione di un partecipante, è richiesta la sottoscrizione anche di quest’ultimo. Effetti dell’esercizio dell’opzione L’effetto principale connesso all’adozione del Gruppo IVA è consentire ai soggetti appartenenti ad un gruppo societario, tra loro giuridicamente indipendenti ma vincolati da rapporti finanziari, economici e organizzativi, di “sospendere” la propria individualità IVA e di essere qualificati - esclusivamente ai fini IVA - come un unico soggetto passivo. Da questo effetto deriva l’irrilevanza, sotto il profilo IVA, delle operazioni effettuate tra i membri del gruppo: in linea di principio, le cessioni di beni e le prestazioni di servizi poste in essere tra i membri dello stesso gruppo si qualificano come “escluse dal campo di applicazione” del tributo. Qualificate così le operazioni interne ai fini IVA, sono per lo più i gruppi composti da soggetti passivi senza diritto alla detrazione dell’IVA (o con diritto ridotto) a trarre il principale beneficio fiscale. Infatti, la partecipazione al Gruppo IVA consente a questi soggetti di ridurre l’imposta (indetraibile) che dovrebbe essere versata per operazioni imponibili effettuate da un membro del gruppo in loro favore. Principalmente interessati alla costituzione del Gruppo IVA risultano essere, quindi, tutti quegli operatori economici la cui attività IVA è caratterizzata da un pro-rata di detraibilità trascurabile, come le imprese del settore bancario, finanziario e assicurativo, che svolgono prevalentemente operazioni esenti da IVA. Tali soggetti, inoltre, sono quelli che più di frequente esercitano: - l’opzione per la dispensa da adempimenti per le operazioni esenti (art. 36-bis, D.P.R. n. 633/1972) che, se da una parte porta a una certa semplificazione degli adempimenti amministrativi, dall’altra impone l’indetraibilità dell’IVA sugli acquisti afferenti alle operazioni esenti; - la separazione delle attività imponibili e di quelle esenti (art. 36, D.P.R. n. 633/1972). In presenza di soggetti aderenti al Gruppo IVA che abbiano esercitato questa seconda opzione, occorre valutare attentamente gli effetti derivanti dai passaggi interni di beni e servizi tra attività separate: questo tipo di operazione gioca un ruolo decisivo nell’analisi dei potenziali vantaggi, potendo vanificarli e condurre ad una conclusione negativa circa l’adesione al Gruppo. Basti ricordare, infatti, che l’operazione resta comunque rilevante ai fini IVA nel caso in cui l’IVA assolta sull’acquisto del bene o del servizio oggetto di passaggio sia stata detratta e il passaggio avvenga rispetto a un’attività che, invece, non conferisce (o conferisce in misura più limitata) il diritto alla detrazione dell’IVA. Il corretto funzionamento del meccanismo di applicazione dell’IVA e la conseguente neutralità dell’imposta riconosce l’irrilevanza IVA dei soli passaggi di beni o servizi tra attività che conferiscono (ovvero limitano o precludono) in uguale misura il diritto alla detrazione dell’IVA assolta sui beni e i servizi acquistati o prodotti. Se è vero che il potenziale effetto fiscale positivo sopra descritto riguarda più da vicino gli operatori economici appartenenti a questi settori, è anche vero che la costituzione di un Gruppo IVA può recare vantaggi ad ogni gruppo di soggetti legati da vincoli finanziari, economici e amministrativi. Tra i potenziali vantaggi del Gruppo si deve annoverare la possibile riduzione dei costi connessi ai molteplici adempimenti formali richiesti dalla normativa IVA ai singoli soggetti del gruppo societario: la costituzione del Gruppo IVA e la partecipazione ad esso ne riducono significativamente il numero e l’attività amministrativa richiesta per porli in essere. Naturalmente anche questo potenziale vantaggio deve essere oggetto di attenta analisi caso per caso, valutando, tra l’altro, i necessari costi da sostenere per la creazione e il mantenimento di una struttura contabile-informatica capace di gestire in forma accentrata i dati e le informazioni rilevanti per il Gruppo IVA. Da ultimo, il Gruppo IVA può essere pensato anche come alternativa all’adozione del regime di liquidazione IVA di gruppo, tenendo a mente che la scelta tra i due istituti dovrà tener conto anche del fatto che il Gruppo IVA è governato dal principio “all in - all out” (salvo possibilità di proporre istanza di interpello per escludere determinati soggetti) mentre il regime di liquidazione IVA di gruppo consente di scegliere le società da includere nel perimetro.

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