Dl fiscale, Confindustria contro il governo: “Su evasione no a scelte demagogiche”

Il direttore generale di Confindustria Marcella Panucci: "Sul decreto giudizio complessibamente critico". Gualtieri: "Al lavoro per taglio delle commissioni"

Dl fiscale, Confindustria contro il governo: "Su evasione no a scelte demagogiche"Confindustria boccia il decreto fiscale che accompagna la Legge di Bilancio e che include gran parte delle misure di contrasto all’evasione che dovrebbero alimentare la Manovra. “Il giudizio sul decreto è, nel complesso, critico, anche considerando che si inserisce nella più ampia e articolata, e per diversi aspetti anch’essa critica, Manovra di bilancio, sulla quale avremo modo di esprimerci nell’Audizione della prossima settimana”, ha detto il direttore generale Marcella Panucci, ricordando che secondo la relazione tecnica al ddl di bilancio emerge che il provvedimento” dovrebbe garantire un maggior gettito pari a circa 5,4 miliardi per il 2020″.

Ad essere oggetto delle critiche più severe sono proprio le norme di contrasto all’evasione che, secondo Panucci, “necessita di strumenti vari e sofisticati” e dovrebbe “sempre partire dai lavori analitici già a disposizione del Governo”. Non tenerne conto – ha proseguito il dg di Confindustria – “rischia di generare soluzioni inutili, ispirate più da ragioni di gettito e dalla volontà di fornire risposte semplici e demagogiche, anziché dalla volontà di mettere in atto” un contrasto “reale e serio”. Servono “azioni più meditate” per non penalizzare in modo “sproporzionato e indiscriminato” il sistema imprenditoriale, ha aggiunto.

Gualtieri: “Discussione con gli operatori per ridurre le commissioni”

In audizione è intervenuto anche il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. “Siamo impegnati alla realizzazione di un protocollo di intesa con gli operatori per la riduzione delle commissioni e l’eliminazione totale sotto una certa” somma, ha detto Gualtieri ricordando che per gli esercenti dal primo luglio ci sarà anche un credito d’imposta “per attenuare i costi sostenuti a fronte dei pagamenti elettronici”. A proposito delle misure di contrasto all’evasione varate dal governo il ministro ha rimarcato che queste “garantiscono 3,1 miliardi nel 2020, poi ci sono 100 milioni nella legge di bilancio. Siamo di fronte a una cifra realistica, non i 7 miliardi inizialmente ipotizzati, ma oltre 3 miliardi” che sono “una stima prudente”.

Conte: “Non solo 23 miliardi per stop Iva”

Di conti pubblici, con uno sguardo in particolare alla Manovra alla quale il decreto fiscale è collegato, ha parlato anche il premier Giuseppe Conte: “Nella Legge di bilancio, se la scorriamo, troviamo alcune delusioni, ma partivamo da un quadro di finanza pubblica molto complicato”. E’ uno dei passaggi dell’intervento all’inaugurazione dell’anno accademico del Politecnico. “Tutti gli analisti davano solo la possibilità di scongiurare le clausole sull’Iva. Siamo in un quadro sfavorevole, la crescita economica che stenta. Eravamo convinti che saremmo riusciti a trovare a stento 23 miliardi invece – sottolinea Conte – siamo riusciti a fare varie altre cose perchè vogliamo far compiere dei passi importanti al nostro paese”.

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