DEF 2024: le osservazioni dei CdL in audizione
Dal taglio strutturale del cuneo fiscale, “misura prioritaria nella programmazione economica del nostro Paese”, alla riproposizione degli incentivi di riduzione del costo del lavoro tramite decontribuzione per favorire l’occupazione di giovani e donne svantaggiate e nei territori del Mezzogiorno. Passando, poi, per la proroga anche per il 2025 della riduzione dell’aliquota dell’imposta sostitutiva all’Irpef sui premi di risultato e per la semplificazione delle procedure di accesso alla detassazione degli stessi premi, ancora poco diffusa tra le imprese italiane. Sono queste, in sintesi, le proposte avanzate dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro durante l’audizione del 22 aprile scorso sul Documento di Economia e Finanza 2024 (DEF), svoltasi presso le Commissioni riunite Bilancio della Camera dei Deputati e del Senato.
Con riferimento alla “riduzione strutturale della pressione fiscale sui fattori produttivi”, la Categoria ha evidenziato come il conseguente risparmio dei costi dovrà essere “finalizzato alla riqualificazione e alla formazione dei lavoratori”, in particolare per l’acquisizione delle competenze digitali e green richieste dal mercato sia ai giovani che alle persone già inserite nel mondo del lavoro. Riqualificazione che “dovrà essere resa vantaggiosa per l’impresa” e attuata attraverso “percorsi formativi di qualità, volti all’acquisizione di specializzazioni oggi difficilmente reperibili”.
Nel documento presentato in audizione il CNO ha sottolineato, inoltre, i dati sulla crescita dell’occupazione nel 2023 (specialmente a tempo indeterminato), favorita anche dalle “condivisibili misure del D.L. n. 48/2023 in materia di Assegno di Inclusione e Supporto per la Formazione e il Lavoro” e dagli “incentivi di riduzione del costo del lavoro mediante decontribuzione totale per favorire l’occupazione di giovani e donne svantaggiate” – introdotti dalla legge di Bilancio 2023 e, prima ancora, dalla legge n. 178/2020 – e mediante decontribuzione parziale per favorire l’occupazione al Sud. Misure che devono essere prorogate, secondo la Categoria, e accompagnate sia da incentivi che impattano sulla contribuzione previdenziale, assistenziale e assicurativa del datore di lavoro sia da misure fiscali che favoriscano l’aggragazione dei professionisti per migliorare la competitività del lavoro autonomo.
Esposte, infine, le osservazioni su produttività e aumento del potere d’acquisto dei lavoratori: fari puntati, in questo caso, sulla proroga della detassazione dei premi di risultato anche per il 2025 per “incentivare una correlazione sempre maggiore tra aumenti retributivi e raggiungimento di incrementi di produttività del lavoro” anche attraverso modalità semplificate.