L’iter per l’atteso decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri necessario per dare attuazione all'anticipo bancario sul TFS/TFR per i dipendenti del pubblico impiego si avvia al rush finale. Va ricordato come il provvedimento implementa le disposizioni di cui al D.L. n. 4/2019 che introduce la possibilità per i dipendenti pubblici di chiedere un finanziamento a tassi agevolati fino ad un limite di 45 mila euro per ottenere in anticipo il trattamento di fine servizio. E’ utile ricordare come si prevede anche una riduzione dell’IRPEF sull'indennità di fine servizio in misura crescente rispetto al tempo trascorso fra la stessa (o, in caso di cessazione anteriore al 1° gennaio 2019, fra tale data) e la corresponsione della relativa indennità. Tale riduzione si applica sull'imponibile dell'indennità non superiore a 50 mila euro. Più nello specifico si prevede che l’aliquota dell’imposta sul reddito delle persone fisiche sia determinata con riferimento all'anno in cui è maturato il diritto alla percezione, corrispondente all'importo che risulta dividendo il suo ammontare netto, aumentato delle somme destinate alle forme pensionistiche complementari per il numero degli anni e frazione di anno preso a base di commisurazione, e moltiplicando il risultato per dodici. Cosa prevede il DPCM Così come sottolineato dal Ministro della Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno, il testo del DPCM, elaborato a seguito del tavolo tecnico di confronto con i rappresentati degli uffici del Ministero dell'Economia e delle Finanze, del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, del Ministro per la Pubblica amministrazione e dell`INPS, è ormai pronto e deve essere ora inviato al Garante per la protezione dei dati personali e all'Autorità garante della concorrenza e del mercato e, in seguito, al Consiglio di Stato. Occorre poi che sia stipulato un accordo quadro tra i Ministri del lavoro e delle politiche sociali, dell’Economia e delle finanze, della Pubblica Amministrazione, e l’Associazione Bancaria Italiana, sentito l’INPS, che definisce anche il tasso di interesse agevolato. Finanziamento Il provvedimento consentirà a chi è andato o andrà in pensione (chi usufruisce di quota 100 o accede ai pensionamenti di vecchiaia o anticipati), una volta ottenuta la certificazione dall'Ente erogatore (l`elenco degli enti erogatori verrà pubblicato e reso disponibile sul sito del Dipartimento della Funzione Pubblica entro 10 giorni dall`entrata in vigore del regolamento) del TFR/TFS, di avvalersi del diritto all'anticipazione entro il tetto previsto dei 45 mila euro ed un termine massimo di 75 giorni dalla domanda. La richiesta di finanziamento dovrà essere presentata ad uno degli istituti di credito aderenti all’accordo quadro ABI, che, una volta ricevuta la conferma da parte dell’ente erogatore della sussistenza dei presupposti per l’anticipazione, entro quindici giorni liquiderà al pensionando/pensionato quanto dovuto. Il DPCM prevede che tra la data di presentazione della domanda di rilascio della certificazione all’ente erogatore del TFS/TFR e la data di accredito dell`anticipazione debbano intercorrere non più di 75 giorni, cui vanno aggiunti i tempi (non comprimibili, né preventivabili) di presentazione da parte dell`interessato della domanda di anticipazione all`istituto di credito prescelto ed i tempi di istruttoria interna da parte della banca (di cui, invece, viene prevista la contrazione e la semplificazione, anche ai fini della cosiddetta adeguata verifica). L'anticipazione effettuata dall'istituto di credito costituisce un contratto di finanziamento, nel quale la restituzione delle somme viene effettuata direttamente dall'ente erogatore del TFR/TFS alla banca che lo ha concesso al beneficiario. E' fatta salva la possibilità per l'interessato di procedere direttamente, con oneri a proprio carico, ad un'estinzione anticipata (totale o parziale) del finanziamento. Il finanziamento è esente dalle imposte di registro, di bollo e da ogni altra imposta indiretta, nonché da ogni altro tributo o diritto. Per le finalità relative agli adempimenti antiriciclaggio l'operazione di finanziamento è sottoposta a obblighi semplificati di adeguata verifica della clientela. Il DPCM disciplina anche le modalità di attivazione e di funzionamento del Fondo di garanzia statale, che interverrà laddove l’ente erogatore sia impossibilitato a rimborsare alla banca l’importo dell’anticipo TFS/TFR. Per l’accesso al finanziamento va ricordato infatti come si istituisce, nello stato di previsione del Ministero dell'Economia e delle Finanze, un apposito Fondo di garanzia, con una dotazione iniziale pari a 75 milioni di euro per il 2019 che copre l'80% dell’importo finanziato e dei relativi interessi. La gestione del fondo è affidata all'INPS sulla base di un'apposita convenzione da stipulare tra lo stesso Istituto e il Ministro dell'Economia e delle Finanze, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e il Ministro della Pubblica Amministrazione. Il finanziamento è poi garantito dalla cessione, automatica e nel limite dell’importo finanziato, senza alcuna formalità, pro solvendo, dei crediti derivanti dal trattamento di fine servizio maturato, che il soggetto pensionando vanta nei confronti dell’ente erogatore. Dipendenti pubblici e previdenza complementare In una visione sistemica può essere utile anche aprire una breve parentesi di aggiornamento sull’ancora poco sviluppato rapporto tra dipendenti pubblici e previdenza complementare. Attingendo alla Relazione annuale della COVIP al 31 dicembre 2018 sono circa 198.000 gli iscritti alle iniziative di tipo occupazionale dedicate ai dipendenti del pubblico impiego. Procedendo ad un maggior livello di approfondimento sono circa 100.000 gli aderenti di pertinenza del fondo rivolto al comparto della scuola, Espero (che ha un tasso di adesione dell’8,4%) e 46.000 del fondo destinato al comparto regioni e autonomie locali, sanità, Ministeri e Presidenza del Consiglio dei Ministri (Perseo Sirio che ha un tasso di adesione del 2,9%). Gli altri dipendenti pubblici iscritti sono poi distribuiti per lo più nei fondi negoziali di matrice territoriale. Andando agli aspetti legati alle novità contrattuali la Relazione annuale della COVIP ricorda come anche il fondo Perseo Sirio ha attivato, nella seconda metà del 2018, la raccolta di adesioni di tipo contrattuale. Più nello specifico, a seguito del rinnovo del CCNL del comparto funzioni locali, sono state destinate al fondo quote dei proventi provenienti dalle sanzioni amministrative pecuniarie riscosse dagli enti locali e versate in favore del personale della polizia locale. Detti contributi sono stati considerati alla stregua di “contributi datoriali”. Come possibile tema di sviluppo futuro va ancora evidenziato come è stata istituita l’Associazione Verso Fondo Pre.Si.Di. – APS, inquadrata tra le Associazioni di Promozione Sociale, con lo scopo principale di costituire un Fondo pensione complementare per i dipendenti pubblici in regime di diritto pubblico ex art. 3 comma 1, D.Lgs 165/2001 (ossia il personale delle Forze armate e di polizia, Magistrati, Prefetti, Diplomatici, Avvocati e Procuratori dello Stato, il personale dei Vigili del Fuoco) che, ancora oggi, risultano privi di questa tutela previdenziale (si stima una platea di più di 500.000 dipendenti pubblici).