Dichiarazione precompilata 2020: raggiunta quota 3,9 milioni

Trend decisamente in crescita per il modello fai da te che a sei anni dal suo debutto è passato da 1,4 milioni di invii nel 2015 ai quasi 4 milioni dell’attuale stagione dichiarativa

Sono circa quattro milioni gli italiani che quest’anno hanno scelto di affidarsi alla precompilata per dichiarare i loro redditi, direttamente dal pc. Il modello poteva essere presentato dal 14 maggio fino al 30 settembre 2020, come previsto dal decreto “Cura Italia” (Dl n. 18/2020) che ha anticipato al 2020 le scadenze per il 2021. Aumentano anche gli invii senza modifiche, un contribuente ogni cinque, infatti, ha accettato il proprio 730 con i dati precaricati dall’Agenzia senza la necessità di fare integrazioni.

Contribuenti favorevoli in crescita
I dati sono in costante aumento se si pensa che nel 2015 i modelli trasmessi sono stati 1,4 milioni, 2,1 milioni nel 2016, 2,4 milioni nel 2017, 2,9 milioni nel 2018, 3,3 milioni nel 2019 fino ad arrivare ai 3,9 milioni di oggi. Da quando ha fatto il suo ingresso, la dichiarazione inviata tramite la piattaforma web delle Entrate ha fatto registrare una crescita pari al 178 per cento.

La Regione più favorevole è la Lombardia, con 925mila modelli inviati, segue il Lazio (466mila), il Veneto (402mila) e il Piemonte (342mila).

Sono 547.570 le dichiarazioni del 730 salvate e non trasmesse, mentre in tutto oltre 4,4 milioni di contribuenti hanno effettuato l’accesso alla funzionalità dell’area “compila e invia” per 730 e Redditi Pf.

Più del 20% dei contribuenti, poi, hanno accettato e inviato il proprio 730 senza modifiche o integrazioni.

Quasi un miliardo di dati precaricati
Oltre ai termini di presentazione più ampi a causa dell’emergenza Covid-19, nella precompilata 2020 si sono moltiplicate le informazioni sugli oneri e sulle spese deducibili e detraibili. I dati preinseriti hanno superato quota 991milioni, con l’ingresso delle spese per le prestazioni sanitarie dei dietisti, dei fisioterapisti, dei logopedisti, degli igienisti dentali, dei tecnici ortopedici e di tante altre categorie di professionisti sanitari. Infatti, in base ai dati registrati la parte più consistente è stata rappresentata dai dati delle spese sanitarie, con un balzo da 754 a 790 milioni, dai premi assicurativi, che hanno superato quota 94 milioni, e dalle certificazioni uniche, che hanno raggiunto i 62,5 milioni. Una larga parte ha interessato anche gli interessi passivi sui mutui, i contributi previdenziali, le spese universitarie e i  “bonus casa”, come per esempio quello per le ristrutturazioni.

Altra novità è stata la possibilità per l’erede di utilizzare il 730, oltre che il modello Redditi, per la presentazione della dichiarazione dei redditi per conto del contribuente deceduto. Per la chance del 730 è necessario che la persona deceduta abbia percepito nel 2019 redditi dichiarabili con tale modello, quindi da lavoro dipendente, pensioni e redditi assimilati. Non vanno, inoltre, dimenticati gli interessi passivi sui mutui, i contributi previdenziali, le spese universitarie e i nuovi bonus e agevolazioni fiscali, come per esempio quello per le ristrutturazioni.

Da ricordare
I prossimi appuntamenti da tenere a mente sono il 26 ottobre, termine ultimo per la consegna al Caf o a un professionista abilitato del 730 integrativo, possibile soltanto se la stessa integrazione comporta un maggiore credito, un minor debito o un’imposta invariata, il 10 novembre, ultimo giorno utile per presentare il 730 correttivo di tipo 2 direttamente all’Agenzia attraverso l’applicazione web e il 30 novembre, data di scadenza per il modello Redditi precompilato e Redditi correttivo del 730.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *