Dalle recenti dichiarazioni del Ministro del Lavoro Catalfo e del Ministro dell’Economia Gualtieri emergono alcune buone notizie nell’emergenza Coronavirus. Nel Decreto Aprile ora in preparazione sono previste infatti nuove misure e rafforzamento di quanto già fatto, per il supporto economico di alcune categorie finora escluse come i lavoratori domestici. Questi lavoratori, colf e badanti presso le famiglie, hanno potuto teoricamente continuare a lavorare, secondo il dpcm del 25 marzo ma in molti casi per il particolare tipo di lavoro di estrema “prossimità” e rischio contagio sono invece stati lasciati a casa. In occasione di una videoconferenza con le parti sociali la scorsa settimana la ministra Catalfo si è impegnata a inserire nel Decreto Aprile una forma di ammortizzatore sociale per le lavoratrici e i lavoratori del settore, tutelandoli anche in caso di malattia o quarantena. La ministra del lavoro annuncia infatti l’introduzione anche per questa categoria di un indennizzo con un importo compreso tra 400 euro e 600 euro, parametrato sulla base delle ore di lavoro contrattualizzate. La forma allo studio è una sorta di cassa integrazione in deroga semplificata per colf e badanti regolari che hanno appunto avuto il rapporto di lavoro sospeso a causa dell’emergenza coronavirus. Le risorse dovrebbero arrivare dai complessivi 15 miliardi stimati per le misure sul lavoro. Resta aperta per loro, afferma Catalfo, anche la possibilità di beneficiare del reddito di emergenza, che dovrebbe avere una dote complessiva di circa 3 miliardi. Questa misura dovrebbe coprire circa 3 milioni di persone rimaste escluse finora dagli altri strumenti di sostegno e ne fanno parte probabilmente molte colf e badanti non in regola. Secondo l’Associazione Domina il lavoro nero è in crescita: nel 2019 su circa 2 milioni di colf e badanti circa 6 su 10 erano irregolari, con un calo dal 2009-2018 del lavoro regolare del 12,9%. La spesa complessiva delle famiglie per il lavoro domestico è pari a 14,9 miliardi. L’Associazione ha chiesto un aiuto specifico per le famiglie come l’inclusione nella cassa integrazione in deroga, in quanto, ha affermato il segretario Gasparrini "molte famiglie per evitare il contagio e per senso di responsabilità hanno lasciato a casa i lavoratori, pur continuando a versare lo stipendio mensile". In alternativa si potrebbe pensare al rimborso di una quota della retribuzione o alla possibilità di "dedurre la retribuzione di aprile e maggio, anche per incentivare il lavoro regolare". I sindacati invece hanno proposto di dare una protezione ai lavoratori domestici anche riconoscendo loro i 100 euro di premio per chi si è recato al lavoro regolarmente, già previsti dal Cura Italia per il lavoro subordinato. Ulteriore novità allo studio è l’aumento del bonus per gli autonomi iscritti all’INPS da 600 a 800 euro per il mese di aprile.