Esercito Italiano che agisce per conto della NATO: prestazioni esenti IVA

Con la risposta n. 591 del 16 dicembre 2022, l'Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti in merito al trattamento IVA di alcune prestazioni di servizi rese nei confronti dell'Esercito Italiano ai sensi dell'art. 72, comma 1, lettera b) del Decreto IVA. Con la risoluzione n. 280/E del 4 ottobre 2007 l'Amministrazione finanziaria ha chiarito che l'applicazione del citato articolo 72, comma 1, lettera b) è circoscritta all'ipotesi in cui "b) le cessioni di beni e le prestazioni di servizi (n.d.r. sono) effettuate nei confronti (...) (n.d.r. dell') amministrazione della difesa qualora agisca per conto dell'organizzazione istituita con il medesimo Trattato (n.d.r. Trattato del Nord Atlantico)" (c.d. profilo soggettivo). In merito al profilo oggettivo, la citata risoluzione chiarisce che la non imponibilità in commento spetta "..., quando le stesse operazioni sono necessarie all'espletamento delle funzioni istituzionali dei suddetti enti". Non è rilevante invece a posizione del soggetto che effettua la cessione dei beni o la prestazione dei servizi, il quale può anche essere un organismo che non opera all'interno della struttura organizzativa della NATO. Pertanto, le prestazioni di servizi rese nei confronti dell'Esercito Italiano possono beneficiare del regime di non imponibilità IVA ex articolo 72, comma 1, lettera b) se quest'ultimo agisce "... per conto dell'organizzazione istituita con il medesimo Trattato" (i.e. NATO), beneficiaria finale delle stesse. Se invece l'Esercito Italiano non agisce in tale veste, cioè svolgendo la sua attività non per conto della NATO, dette operazioni sono soggette al regime ordinario IVA. Inoltre, non rientrano nel regime di non imponibilità IVA in commento: 1. le prestazioni eseguite in sub appalto (cfr. risoluzione ministeriale 3 ottobre 1985, n. 355911); 2. le cessioni di beni e le prestazioni di servizi non effettuate direttamente nei confronti della NATO, anche quando si qualificano come subrapporti derivanti da un contratto originario stipulato con un organismo militare internazionale (risoluzione n. 115/E del 21 luglio 2000); 3. i rapporti di mandato senza rappresentanza ove committente sia la NATO in quanto "... l'agevolazione soggettiva di cui all'art. 72, prevista per il committente (NATO) non può estendersi a soggetti diversi da quelli specificamente contemplati nella medesima disposizione" (risoluzione 145/E del 15 maggio 2002).

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Se invece l'Esercito Italiano svolge la sua attività non per conto della NATO, le operazioni sono soggette al regime ordinario IVA

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