La Commissione europea ha pubblicato un comunicato stampa in data 23 luglio 2024 con cui ha reso noto che, per aiutare gli Stati membri dell’UE a stare al passo con l’era digitale e ridurre gli oneri amministrativi per le imprese, ha proposto di sostituire l’attuale versione cartacea del certificato di esenzione IVA con una elettronica. Si tratta di un passo decisivo verso la digitalizzazione delle procedure di esenzione, con una versione elettronica del certificato e la corrispondente infrastruttura IT per elaborarlo. In particolare, l’8 luglio 2024 la Commissione europea ha adottato un pacchetto legislativo che propone di modificare la direttiva 2006/112/CE del Consiglio (la direttiva IVA) e il regolamento di esecuzione (UE) n. 282/2011 del Consiglio (il regolamento di esecuzione IVA). La proposta comprende misure di attuazione che stabiliscono i dettagli tecnici e le specifiche riguardanti il formato elettronico applicabile del certificato e il modo in cui deve essere elaborato elettronicamente. Questa soluzione includerà un modulo elettronico in formato PDF e la procedura elettronica per il certificato di esenzione IVA, che consentirà anche l'utilizzo di firme elettroniche avanzate. L'iniziativa si allinea anche al settore delle accise, dove esiste già una base giuridica per una soluzione elettronica. Considerato il gran numero di progetti informatici attualmente affrontati, gli Stati membri potranno continuare a utilizzare la versione cartacea del certificato di esenzione per un periodo transitorio fino al 30 giugno 2030. Il certificato di esenzione IVA funge da documento giustificativo per le organizzazioni e le istituzioni internazionali per dimostrare che i beni o i servizi acquistati sono esenti da IVA. L’attuale versione cartacea del certificato di esenzione IVA non è pronta per l’era digitale in quanto non è compatibile con le esigenze delle procedure amministrative digitali, né consente la firma elettronica avanzata che oggi è uno standard comune in molti settori. Inoltre, l’attuale versione cartacea, obsoleta, pone sfide agli Stati membri e alle imprese, tra cui l’aumento dei costi, degli oneri amministrativi e la mancanza di flessibilità.