Chi pagherà il conto delle nuove Rc auto formato famiglia introdotte dal decreto fiscale? E quanto pagherà? Dipenderà dalle scelte delle compagnie e dai dettagli della nuova norma (ci sono incertezze, tanto che il decreto milleproroghe ne ha rinviato da Natale al 16 febbraio l’entrata in vigore). Dunque, non si sa ancora. Ma, facendo ipotesi di massima, si può iniziare a farsi un’idea: secondo alcune stime, potrebbero fruire di agevolazioni tra 1,6 e poco più di 2 milioni di polizze - un taglio di circa la metà - , con un potenziale rincaro medio del 2,6% per i restanti 40 milioni di veicoli. Che, tenuto conto del prezzo medio rilevato a dicembre, equivale a 14,10 euro a testa. Con una variabilità tra zero e 61,34 per chi è assicurato con una compagnia che ha in portafoglio tante moto da dover aggiungere in prima classe di bonus malus il 20% dei suoi clienti. Il tutto nell’ipotesi in cui tutte le compagnie spalmino i costi su tutti gli altri assicurati. Incluse le imprese con mezzi pesanti. Che legame c’è tra numero di clienti motociclisti e rincari? Le due ruote sono le prime beneficiarie delle polizze famiglia, che estendono le agevolazioni previste dal 2007 dalla legge Bersani (attribuzione della classe di merito maturata dal veicolo del conducente più “virtuoso” del nucleo familiare anche ai nuovi mezzi dello stesso tipo - auto con auto, moto con moto - che entrano nel nucleo) pure a mezzi di tipo diverso, a patto che non abbiano causato sinistri negli ultimi cinque anni. L’esempio tipico è proprio quello delle moto, spesso guidate da giovani inesperti e imprudenti: potranno fruire del bonus maturato dai genitori con le loro auto. L’altra estensione della Bersani introdotta dalla polizza famiglia sta nel fatto che questi benefici spetteranno anche sui veicoli già presenti nel nucleo familiare, non da subito ma dal rinnovo della polizza ora in corso. Ma ci sono aspetti tecnici da chiarire o correggere. Le prime stime Secondo gli ultimi dati di Facile.it, chi fruirà di tutto questo potrà risparmiare in media il 50% se parte dalla classe 14, il 10% in più delle prime stime circolate. Ma, visto che difficilmente il numero e i costi dei sinistri diminuiranno di tanto, le compagnie dovranno trovare i soldi altrove. Lo conferma preoccupato Giampaolo Crenca, presidente dell’Ordine degli attuari, che critica la polizza famiglia perché è la negazione del principio-cardine del bonus malus (premiare chi non causa incidenti, a spese di chi appare imprudente): «Lo abbiamo già visto con la Bersani, che ha portato gli assicurati in prima classe dal 48% all’84% del totale, accelerando il trend di avanzamento già in atto. E tutto questo squilibra i conti delle compagnie, anche se è prematuro fare cifre». Strategie ed equità La prima mossa possibile per farli quadrare è il rincaro per gli altri clienti. Tarato non solo in base a quante moto assicurano: «Alcune compagnie - dice Diego Palano, managing director Insurance di Facile.it - potrebbero spalmare gli oneri in modo uniforme, altre potrebbero limitare gli aumenti bilanciandoli con una maggiore spinta su polizze di altri rami non obbligatorie (con meno sinistrosità e maggiori margini tecnici). Altre potrebbero limitare la flessibilità generale riducendo sconti già esistenti su altri prodotti, come le scatole nere, o cercare di recuperare margine dalle classi più elevate, penalizzando le aree più a rischio come il Sud, accentuando quelle stesse diseguaglianze che la nuove norme vorrebbero combattere». A proposito di equità, appena è stato presentato l’emendamento sulle polizze famiglia l’Ania, che rappresenta le compagnie, ha notato che favorisce pure famiglie abbienti con più veicoli. A scapito di quelle che possono permettersene solo uno.