Sei mensilità addizionali, in unica soluzione e nei limiti dei 780 euro al mese, per i beneficiari di reddito di cittadinanza che avviano un’attività autonoma o un’impresa individuale entro i primi 12 mesi di fruizione dello stesso. Il tanto atteso reddito di cittadinanza, caposaldo del contratto di Governo tra Lega e Movimento 5 Stelle, verrà introdotto con il decreto legge collegato alla legge di Bilancio 2019 che comprenderà anche l’introduzione di Quota 100, la cui approvazione è attesa per i prossimi giorni. Beneficiari Stando al contenuto della bozza che verrà discussa dal Consiglio dei Ministri, il reddito di cittadinanza potrà essere riconosciuto a nuclei familiari in cui il componente richiedente il beneficio sia, al momento della presentazione della domanda, in possesso della cittadinanza italiana o di paesi facenti parte dell’Unione europea, ovvero suo familiare che sia titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero proveniente da Paesi che hanno sottoscritto convenzioni bilaterali di sicurezza sociale, ovvero cittadino di Paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, e risieda in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 in via continuativa. N.B. Per quanto riguarda i Paesi con cui l'Italia ha sottoscritto convenzioni bilaterali di sicurezza sociale, sono i seguenti: Argentina, Australia, Brasile, Canada e Quebec, Israele, Isole del Canale e Isola di Man, Messico (solo pagamento pensioni in Italia), Paesi dell'ex-Jugoslavia, Principato di Monaco, Repubblica di Capo Verde, Repubblica di Corea (solo distacco), Repubblica di San Marino, Santa Sede, Tunisia, Turchia, Uruguay, USA (Stati Uniti d'America), Venezuela. Invece, per quanto concerne i soggiornanti di lungo periodo, il D.Lgs. n. 3/2007 ha dato attuazione alla direttiva 2003/109/CE relativa allo status di cittadini di Paesi terzi soggiornanti di lungo periodo, riscrivendo l’articolo 9 del Testo Unico sull’immigrazione. E' stata sostituita la vecchia carta di soggiorno con il “permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo” che è un permesso di soggiorno a tempo indeterminato. Requisiti di reddito e patrimoniali Il riconoscimento del reddito di cittadinanza sarà vincolato a determinati limiti di reddito: - ISEE riferito all’intero nucleo familiare inferiore a 9.360 euro; - Patrimonio immobiliare non superiore a 30.000 euro; - Patrimonio mobiliare non superiore a 6.000 euro. Sono previsti anche degli incrementi del reddito: - 2.000 euro per ogni componente familiare successivo al primo, fino ad un massimo di 10.000 euro; - 1.000 euro per ogni figlio successivo al secondo; - 5.000 euro per ogni componente con disabilità. Nessun componente del nucleo familiare deve risultare intestatario o avere piena disponibilità di autoveicoli immatricolati per la prima volta nei sei mesi precedenti alla domanda, o di autoveicoli con cilindrata superiore a 1600 cc o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc, immatricolati la prima volta nei due anni precedenti, ad eccezione di autoveicoli e motoveicoli per cui è prevista un’agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità. Inoltre, i nuclei familiari che, pur rientrando nei requisiti sopra esposti, abbiano tra i componenti soggetti disoccupati a seguito di dimissioni volontarie non avranno diritto al reddito di cittadinanza nei dodici mesi successivi alla data delle dimissioni, ad eccezione di quelle per giusta causa. In cosa consiste il beneficio La misura si concretizzerà in un’integrazione al reddito, per massimo 18 mesi, che partirà dai 6.000 euro su base annua per i nuclei con un solo componente. Con il parametro della scala di equivalenza, l’importo è moltiplicato per 0,4 per ogni ulteriore componente maggiorenne e per 0,2 per ogni minorenne, per un massimo di 2,1. L’importo massimo sarà pari a 12.600 euro annui, ai quali si aggiungerà un eventuale contributo all’affitto per massimo 3.360 euro annui e uno per il mutuo pari a 1.800 euro annui. È stata, però, prevista una soglia massima pari a 9.360 euro annui, da moltiplicare per il parametro della scala di equivalenza, corrispondenti ai famosi 780 euro mensili. Incentivi per le imprese Per incentivare il rientro nel mondo del lavoro dei percettori di reddito di cittadinanza, oltre a degli sgravi contributivi per i datori di lavoro che assumeranno i beneficiari di questa misura, sia direttamente sia tramite i soggetti accreditati ai servizi per il lavoro ai sensi dell’art. 12 D.Lgs n. 150/2015, sarà introdotto un incentivo ad hoc per i beneficiari che decideranno di cimentarsi nell’attività di impresa. Ai percettori di reddito di cittadinanza che, nei primi 12 mesi di fruizione del beneficio, decideranno di avviare un’attività di lavoro autonomo o di impresa individuale, verrà, infatti, riconosciuto un importo addizionale pari a 6 mensilità del reddito di cittadinanza. L’incentivo sarà erogato in unica soluzione nel limite di 780 euro mensili, per un importo massimo pari, quindi, a 4.680 euro. La stessa bozza di decreto prevede incentivi anche per i percettori di reddito di cittadinanza che fanno parte di un nucleo familiare con più componenti e, quindi, percepiscono un beneficio più elevato. In questo caso, se durante il periodo di percezione del reddito, si verifica una variazione della condizione occupazionale per l’avvio di un’attività d’impresa o di lavoro autonomo, da parte di uno o più membri del nucleo familiare, sia in forma individuale sia di partecipazione, sono previste 2 mensilità, senza variazioni, in forma anticipata per il nucleo familiare, mentre la variazione dovrà essere comunicata all’INPS entro trenta giorni dall’avvio dell’attività, a pena di decadenza dal beneficio. Confronto con l’incentivo all’autoimprenditorialità Il meccanismo appare molto simile a quanto previsto dall’art. 8 del D. Lgs n. 22/2015 per l’incentivo all’autoimprenditorialità nei confronti dei percettori di NASpI. Questi ultimi, nel caso decidano di avviare un’impresa individuale o un’attività di lavoro autonomo, o di associarsi in una cooperativa, possono, infatti, richiedere che l’INPS eroghi anticipatamente e in unica soluzione l’importo totale dell’indennità spettante e non ancora versata, senza avere, però, diritto in questo caso alla contribuzione figurativa e neppure all’Assegno per il Nucleo Familiare. L’importo, quindi, non è definito a priori, ma dipende dall’ammontare dell’indennità NASpIi e dai mesi di fruizione della stessa che ancora spettano al lavoratore. In conclusione Con queste misure, l’Esecutivo sembra voler incentivare lo spirito imprenditoriale dei futuri percettori del reddito di cittadinanza, visto da molti come un premio per coloro che vorrebbero godere del beneficio restando comodamente seduti sul celebre divano. Sarà da vedere quanti decideranno di rinunciare, di fatto, alla percezione del beneficio per intraprendere la rischiosa e incerta strada dell’attività d’impresa.