Legge di bilancio 2019: novità in ambito IVA

Cosa prevede la legge di Bilancio 2019 in materia di IVA? Sterilizzazione parziale della clausola di salvaguardia L’art. 1, comma 2, della legge di Bilancio 2019 mantiene immutate le aliquote IVA per l’anno in corso, rimodulando invece le aliquote applicabili dal 2020 in avanti, fatta salva l’adozione di provvedimenti normativi che assicurino, in tutto o in parte, gli stessi effettivi positivi sui saldi di finanza pubblica attraverso il conseguimento di maggiori entrate o di risparmi di spesa. Modificando l’art. 1, comma 718, della legge di Stabilità 2015, viene previsto che l’aliquota IVA ordinaria (attualmente pari al 22%) verrà incrementata: - al 25,2% a decorrere dal 1° gennaio 2020; - al 26,5% a decorrere dal 1° gennaio 2021. Per quanto riguarda l’aliquota IVA ridotta del 10%, la stessa sarà aumentata al 13% a decorrere dal 1° gennaio 2020. IVA al 10% per i dispositivi medici Con una norma di interpretazione autentica del n. 114) della Tabella A, Parte III, allegata al D.P.R. n. 633/1972 - che richiama i “medicinali pronti per l’uso umano o veterinario, compresi i prodotti omeopatici; sostanze farmaceutiche ed articoli di medicazione di cui le farmacie devono obbligatoriamente essere dotate secondo la farmacopea ufficiale” - l’art. 1, comma 3, della legge di Bilancio 2019 stabilisce che l’aliquota ridotta del 10% si applica anche ai dispositivi medici a base di sostanze normalmente utilizzate per cure mediche, per la prevenzione delle malattie e per trattamenti medici e veterinari, classificabili nella voce 3004 della Nomenclatura combinata di cui all’allegato 1 del Reg. UE n. 2017/1925. IVA applicabile ai prodotti della panetteria ordinaria L’art. 1, comma 4, della legge di Bilancio 2019 sostituisce l’art. 75, comma 2, legge n. 413/1992, in base al quale, ai fini dell’applicazione dell’IVA, tra i prodotti della panetteria ordinaria devono intendersi compresi, oltre ai cracker e alle fette biscottate, anche quelli contenenti ingredienti e sostanze ammessi dal titolo III della legge n. 580/1967, con la sola inclusione degli zuccheri già previsti dalla legge n. 580/1967, ovvero destrosio e saccarosio, i grassi e gli oli alimentari industriali ammessi dalla legge, i cereali interi o in granella e i semi, i semi oleosi, le erbe aromatiche e le spezie di uso comune. Secondo la previgente formulazione della norma, i prodotti contenenti ingredienti e sostanze ammessi dal titolo III della legge n. 580/1967 non subivano limitazioni. Non si dà, peraltro, luogo a rimborsi di imposte pagate, né è consentita la variazione in diminuzione dell’imposta di cui all’art. 26, comma 2, D.P.R. n. 633/1972. E-fattura esclusa per i soggetti tenuti all’invio dei dati al Sistema TS Modificando l’art. 10-bis del D.L. n. 119/2019, l’art. 1, comma 53, della legge di Bilancio 2019 stabilisce che, per il periodo d’imposta 2019, i soggetti tenuti all’invio dei dati al Sistema Tessera Sanitaria (TS), ai fini dell’elaborazione della dichiarazione dei redditi precompilata, non possono emettere fatture elettroniche con riferimento alle fatture i cui dati devono essere inviati al sistema TS. I dati fiscali trasmessi al Sistema TS possono essere utilizzati solo dalle Pubbliche amministrazioni per l’applicazione delle norme in materia tributaria e doganale, ovvero, in forma aggregata, per il monitoraggio della spesa pubblica e privata complessiva. Con apposito decreto ministeriale saranno definiti, nel rispetto dei principi in materia di protezione dei dati personali: - i termini e gli ambiti di utilizzo dei predetti dati e i relativi limiti, anche temporali; - i tipi di dati che possono essere trattati; - le operazioni eseguibili; - le misure appropriate e specifiche per tutelare i diritti e le libertà degli interessati. Analogamente, la legge di Bilancio 2019 modifica il comma 6-quater dell’art. 17 del D.L. n. 119/2018, prevedendo che l’obbligo di memorizzazione e di trasmissione telematica all’Agenzia delle Entrate dei corrispettivi giornalieri, in vigore dal 1° gennaio 2020, potrà essere adempiuto, dagli stessi soggetti, mediante invio dei dati al Sistema TS. Anche in tal caso, con apposito decreto ministeriale saranno definiti i limiti di utilizzo dei dati trasmessi. Credito d’imposta per l’adeguamento dei registratori di cassa Negli anni 2019 e 2020, per l’acquisto o l’adattamento degli strumenti mediante i quali effettuare la memorizzazione e la trasmissione telematica all’Agenzia delle Entrate dei corrispettivi giornalieri, in vigore dal 1° gennaio 2020, ai commercianti al minuto e soggetti equiparati è concesso un contributo complessivamente pari al 50% della spesa sostenuta, per un massimo di 250 euro in caso di acquisto e di 50 euro, in caso di adattamento, per ogni strumento. L’art. 1, comma 55, della legge di Bilancio 2019, modificando il comma 6-quinquies dell’art. 2, D.Lgs. n. 127/2015, stabilisce che il contributo è concesso sotto forma di credito d’imposta di pari importo, da utilizzare in compensazione “orizzontale”, ai sensi dell’art. 17, D.Lgs. n. 241/1997, quindi non più - come originariamente previsto - sotto forma di sconto sul prezzo di vendita praticato dal fornitore e a quest’ultimo rimborsato sotto forma di credito d’imposta di pari importo. Il credito d’imposta è utilizzato in compensazione “orizzontale” a decorrere dalla prima liquidazione IVA periodica successiva al mese in cui è stata registrata la fattura relativa all’acquisto o all’adattamento degli strumenti mediante i quali effettuare la memorizzazione e la trasmissione ed è stato pagato, con modalità tracciabile, il relativo corrispettivo. Contratti di sponsorizzazione e pubblicità: obblighi di fatturazione e di registrazione L’art. 1, comma 56, della legge di Bilancio 2019 abroga il comma 02 dell’art. 10 del D.L. n. 119/2018, in base al quale, per i soggetti che si avvalgono del regime forfetario di cui alla legge n. 398/1991 (es. associazioni sportive dilettanstiche), gli obblighi di fatturazione e di registrazione relativi ai contratti di sponsorizzazione e di pubblicità sono adempiuti dai cessionari, se soggetti passivi stabiliti nel territorio dello Stato. È confermato, invece, che i soggetti che si avvalgono del predetto regime speciale sono esonerati, ai sensi dell’art. 1, comma 3, D.Lgs. n. 127/2015, dall’obbligo di fatturazione elettronica se, nel periodo d’imposta precedente, hanno conseguito dall’esercizio di attività commerciali proventi per un importo non superiore a 65.000 euro; in difetto, cioè in caso di superamento del limite in esame, gli stessi soggetti assicurano che la fattura sia emessa, per loro conto, dal cessionario/committente soggetto passivo IVA. Fatturazione elettronica nei confronti dei consumatori finali Modificando l’art. 1, comma 3, D.Lgs. n. 127/2015, la legge di Bilancio 2019 (art. 1, comma 354) prevede che le fatture elettroniche emesse nei confronti dei consumatori finali sono rese disponibili a questi ultimi dai servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate soltanto su loro richiesta. Resta, invece, confermato che una copia della fattura elettronica, ovvero in formato analogico, sarà messa a disposizione direttamente da chi emette la fattura e che è comunque facoltà dei consumatori rinunciare alla copia elettronica o in formato analogico della fattura. Regime di esonero per i raccoglitori occasionali di tartufi L’art. 1, comma 698, della legge di Bilancio 2019 introduce il nuovo art. 34-ter nel D.P.R. n. 633/1972, dedicato ai raccoglitori occasionali di prodotti selvatici non legnosi di cui alla classe ATECO 02.30 (funghi, tartufi, bacche, frutta in guscio, balata e altre gomme, simili al caucciù, sughero, gommalacca e resine, balsami, crine vegetale, crine marino, ghiande, frutti dell’ippocastano, muschi e licheni) e di piante officinali spontanee di cui all’art. 3, D.Lgs. n. 75/2018. Tali soggetti, qualora abbiano realizzato nell’anno solare precedente un volume d’affari non superiore a 7.000 euro, sono esonerati dal versamento dell’IVA e da tutti gli obblighi documentali e contabili, compresa la dichiarazione IVA annuale. IVA ridotta per i tartufi L’art. 1, comma 698, della legge di Bilancio 2019 prevede, inoltre, l’applicazione dell’aliquota IVA ridotta: - del 5%, ai sensi del nuovo n. 1-quater) della Tabella A, Parte II-bis, allegata al D.P.R. n. 633/1972, per le cessioni di tartufi freschi o refrigerati; - del 10%, ai sensi del riformulato n. 20-bis) della Tabella A, Parte III, allegata al D.P.R. n. 633/1972, per le cessioni di tartufi congelati, essiccati o preservati immersi in acqua salata, solforata o addizionata di altre sostanze atte ad assicurare temporaneamente la conservazione, ma non preparati per il consumo immediato. Tra i prodotti agricoli e ittici di cui alla Tabella A, Parte I, allegata al D.P.R. n. 633/1972, viene invece introdotto il nuovo n. 15-bis), riferito ai tartufi, nei limiti delle quantità standard di produzione determinate con apposito decreto ministeriale.

Modello 730/2024 errato: ecco come rimediare

Domicilio digitale speciale: come eleggerlo, variarlo o revocarlo

Rilevanza fiscale criptovalute: plusvalenza di 2 mila euro è soglia, non franchigia

Omissioni ed evasioni contributive: nuovo regime sanzionatorio dal 1° settembre 2024

In arrivo il bonus Natale di 100 euro in busta paga

Spese mediche rimborsate: quando spetta la detrazione del 19%

Credito d’imposta Zls: domande dal 12 dicembre 2024

Ristrutturazioni ed ecobonus: quando è obbligatoria la comunicazione ENEA

Concordato preventivo: codici tributo per maggiorazione acconto e imposta sostitutiva

Legge di bilancio 2019: novità in ambito IVA

Lascia un commento Annulla risposta

Newsletter

Articoli correlati

Lascia un commento Annulla risposta