Cedolare secca sui negozi: il vademecum di Confedilizia
Il regime riguarda i contratti di locazione stipulati nel corso del 2019 e interessa le unità immobiliari di categoria catastale C/1 e le relative pertinenze locate congiuntamente. La cedolare può applicarsi agli immobili di superficie massima di 600 metri quadri
La legge di bilancio – in vigore dall’1 gennaio – prevede l’avvio del regime della cedolare secca per l’affitto di locali commerciali. Confedilizia ha riassunto in un breve vademecum le principali cose da sapere:
– I contratti di locazione devono essere stipulati nel corso dell’anno 2019.
– La cedolare potrà essere applicata per l’intera durata del contratto.
– Il nuovo regime fiscale interessa le unità immobiliari di categoria catastale C/1 e le relative pertinenze locate congiuntamente.
– La cedolare può applicarsi agli immobili di superficie massima di 600 metri quadri; nel calcolo della superficie, le pertinenze non vanno considerate.
– Possono usufruire della cedolare i locatori persone fisiche, mentre nessun requisito è previsto in capo ai conduttori.
– L’aliquota della cedolare è pari al 21%.
– Non ci si può avvalere del nuovo regime fiscale in caso di contratti stipulati nell’anno 2019 se alla data del 15 ottobre 2018 “risulti in corso un contratto non scaduto, tra i medesimi soggetti e per lo stesso immobile, interrotto anticipatamente rispetto alla scadenza naturale”.
– L’Agenzia delle entrate ha precisato che, poiché i software di compilazione relativi al Modello RLI sono in corso di aggiornamento, attualmente è possibile registrare i nuovi contratti esclusivamente recandosi presso gli uffici territoriali dell’Agenzia stessa, e non in via telematica.