Dazi doganali: tariffa orizzontale come nuova frontiera del commercio UE-USA
L'intesa Von der Leyen-Trump fissa nuove regole del gioco e allontana lo spettro della guerra commerciale

Con il comunicato ufficiale pubblicato sul portale istituzionale di Palazzo Chigi, il Governo italiano ha dato notizia della dichiarazione congiunta UE–USA, firmata lo scorso 27 luglio in Scozia dalla Presidente della Commissione Ursula von der Leyen e dal Presidente Donald Trump. L’intesa segna un punto di svolta nei rapporti economici transatlantici, garantendo al mondo imprenditoriale un quadro di riferimento più chiaro dopo mesi di tensioni tariffarie e minacce di escalation.
La portata giuridica dell’accordo
Pur non avendo la natura di un trattato internazionale in senso stretto, la dichiarazione congiunta assume una valenza vincolante sul piano politico e rappresenta la base negoziale per futuri accordi giuridici di settore. Il documento, infatti, fissa parametri tariffari uniformi e impegni reciproci che, seppur formalizzati in sede extragiuridica, costituiranno riferimento essenziale in caso di contenzioso davanti agli organi di risoluzione delle dispute commerciali, dall’OMC agli arbitrati internazionali.
Elemento di particolare rilevanza è l’introduzione di una tariffa orizzontale del 15% applicata in maniera generalizzata, che comprende comparti strategici come automotive, farmaceutico, semiconduttori e legname. Tale misura, da un lato, riduce l’incertezza giuridica connessa a indagini tariffarie unilaterali avviate dagli Stati Uniti, dall’altro istituisce un regime tariffario unico che semplifica la compliance per gli operatori economici.
Esenzioni e margini di negoziazione
La dichiarazione contempla già un elenco di esclusioni significative – aeronautica, farmaci generici, principi attivi e precursori chimici – che testimoniano la volontà politica di evitare distorsioni in settori a forte impatto sociale e tecnologico. Sul piano tecnico-giuridico, tali esenzioni creano precedenti importanti: l’estensione futura a ulteriori comparti, a partire dall’agroalimentare, richiederà procedure di notifica e negoziazione multilaterale coerenti con il diritto UE e con le discipline WTO.
Acciaio e alluminio: il dossier più delicato
Un capitolo specifico resta quello dell’acciaio e dell’alluminio, settori già oggetto di dazi punitivi statunitensi e di misure di salvaguardia europea. L’impegno a una soluzione negoziata, previsto nella dichiarazione, apre scenari complessi sul piano del diritto commerciale internazionale: il superamento delle attuali misure richiederà non solo un’intesa bilaterale ma anche un’armonizzazione con gli obblighi multilaterali in materia di sussidi e misure compensative.
La dichiarazione congiunta UE–USA segna un significativo passo in avanti verso la stabilizzazione dei rapporti economici transatlantici. Dal punto di vista giuridico, pur trattandosi di un accordo politico e non ancora normativo, essa fornisce al mondo imprenditoriale un quadro di riferimento affidabile e apre la strada a intese di maggiore dettaglio settoriale. Le prossime settimane saranno cruciali per valutare la capacità dei negoziatori di tradurre gli impegni politici in strumenti giuridici cogenti, capaci di coniugare tutela degli interessi industriali e rispetto delle regole multilaterali.