Verifiche fiscali nei locali dell’imprenditore: contano i giorni effettivi

Il fattore tempo nelle verifiche conteggia solo i giorni effettivi. Dal punto di vista strettamente legislativo, nell’ordinamento nazionale non esiste una definizione normativa di «verifica fiscale», così come di «controllo». Le disposizioni in tema di accertamento delle imposte sui redditi e Iva, trattando delle attività istruttorie, contengono diverse nozioni, di cui non viene esplicitato l’esatto significato, che talvolta risultano quasi interscambiabili fra di loro, quali verifica, ispezione, verificazione e controllo. Così si legge nella circolare 1/2018 della Guardia di finanza, che dedica un intero volume alle verifiche. Nella prassi, quando si parla di accessi, ispezioni e verifiche, ci si riferisce a interventi da parte del personale civile o militare dell’Amministrazione finanziaria presso i locali di attività del contribuente. Quando si parla di controlli, invece, ci si riferisce in genere ad attività istruttorie svolte “a tavolino” presso l’ufficio impositore. Le verifiche del Fisco sono oggi utilizzate tanto per interventi presso i piccoli contribuenti - per effettuare ad esempio rilevazioni utili al successivo controllo che di solito prosegue in ufficio, come nel caso della rilevazione dei prezzi esposti nel locali per la successiva ricostruzione induttiva dei ricavi - quanto per interventi presso contribuenti più grandi, per acquisire direttamente e immediatamente documentazione interna che, magari, se richiesta in seguito, potrebbe risultare non più così “genuina”. La disciplina delle verifiche nei locali di attività del contribuente è contenuta nell’articolo 12, comma 5, dello Statuto del contribuente, secondo il quale le verifiche non possono durare più di 30 giorni, prorogabili di ulteriori 30, se effettuate nei confronti di soggetti in contabilità ordinaria, ovvero non più di 15 giorni, prorogabili di altri 15, comunque entro un arco temporale massimo di un trimestre solare, se effettuate nei confronti di soggetti in contabilità semplificata o lavoratori autonomi. Inoltre, «in entrambi i casi, ai fini del computo dei giorni lavorativi, devono essere considerati i giorni di effettiva presenza degli operatori civili o militari dell’amministrazione finanziaria presso la sede del contribuente». Con la sentenza 24690/2014, la Cassazione ha chiarito che, pertanto, nelle verifiche nei confronti di qualsiasi soggetto - sia in contabilità ordinaria che semplificata o lavoratore autonomo - deve essere effettuato il conteggio dei giorni di verifica considerando soltanto quelli di effettiva presenza dei verificatori presso la sede del contribuente (conforme, Cassazione 23595/2011, 11183/2014). L’Amministrazione finanziaria, nei suoi documenti di prassi, seppur relativi alla formulazione precedente della norma, ha sempre considerato rilevanti solo i giorni di effettiva presenza dei verificatori presso la sede del contribuente: in particolare, la Guardia di finanza, con la circolare 250400 del 2000 (par. 4), ha chiarito che nel computo dei giorni di permanenza indicati dalla norma si devono considerare solo le giornate lavorative effettivamente trascorse presso il contribuente e non anche singoli contatti (ad esempio per notificare atti, prelevare o riconsegnare documenti). Dello stesso parere risulta anche l’agenzia delle Entrate: con la circolare 64/E del 2001 (par. 3), ha osservato che, per il computo dei giorni di permanenza di cui al comma 5 dell’articolo 12, vanno considerati i giorni di effettiva presenza presso il contribuente a decorrere dalla data di accesso. Con la circolare 1/2018, la Guardia di finanza ha fornito ulteriori indicazioni: i verificatori devono fare ogni sforzo, anche di natura organizzativa, perché la verifica si sviluppi, tendenzialmente, senza soluzione di continuità, per arrecare la minore turbativa possibile allo svolgimento delle attività del contribuente e alle sue relazioni commerciali o professionali. Inoltre, la proroga dei termini di verifica per la complessità delle indagini può ragionevolmente sussistere quando l’attività ispettiva riguarda soggetti di dimensioni medio-grandi, o l’impianto contabile risulta particolarmente complesso, articolato e/o frammentato, o bisogna procedere a ricostruzioni complesse della base imponibile eventualmente attraverso il confronto “tecnico” con il contribuente”, o l’ispezione riguardi operazioni di rilevanza internazionale o di potenziale rilievo elusivo.

Verifiche fiscali nei locali dell’imprenditore: contano i giorni effettivi

Ai fini del computo dei giorni lavorativi, devono essere considerati i giorni di effettiva presenza degli operatori civili o militari dell’Amministrazione finanziaria presso la sede del contribuente

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