Tardiva emissione della fattura elettronica: quali conseguenze sul tardivo versamento dell’IVA?

La disciplina recata dal decreto fiscale 2019, introdotta in via transitoria per favorire il primo periodo di avvio della fatturazione elettronica, si preoccupa di evitare (o almeno mitigare) l’applicazione delle sanzioni per tardiva fatturazione. L’art. 10 (“Disposizioni di semplificazione per l'avvio della fatturazione elettronica”) del decreto fiscale, infatti, prevede che, per il primo semestre del 2019, le sanzioni previste per tardiva fatturazione: a) non si applicano se la fattura è emessa, vale a dire trasmessa al Sistema di Interscambio, entro il termine della liquidazione periodica relativa al mese o trimestre di competenza in base all’effettuazione dell’operazione; b) si applicano con riduzione dell’80% a condizione che la fattura elettronica sia emessa entro il termine di effettuazione della liquidazione dell'imposta sul valore aggiunto del periodo successivo. In sede di conversione del decreto è stata aggiunta alla lettera b) un’ulteriore disposizione: “per i contribuenti che effettuano la liquidazione periodica dell'imposta sul valore aggiunto con cadenza mensile le disposizioni di cui al periodo precedente si applicano fino al 30 settembre 2019”. Tali previsioni - dalla durata limitata - sono destinate a produrre effetti sulle attuali sanzioni per tardiva fatturazione (previste dall’art. 6, D.Lgs. n. 471/1997) che sono comprese: - fra il 90% e il 180% dell’imposta, nel caso di operazioni imponibili. Si noti, però, che la sanzione è dovuta nella misura da 250 a 2.000 euro quando la violazione non ha inciso sulla corretta liquidazione del tributo; - fra il 5% e il 10% del corrispettivo nel caso di operazioni non imponibili, esenti, non soggette ad IVA o soggette a reverse charge: anche per questa tipologia di operazioni IVA la sanzione è stabilita nella misura fissa da euro 250 a euro 2.000 quando la violazione nonrileva neppure ai fini della determinazione del reddito. I chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate L’Agenzia delle Entrate ha avuto occasione di chiarire che le sanzioni oggetto della riduzione sopra riportata sono quelle stabilite dall’art. 6, D.Lgs. n. 471/1997, che si occupa della violazione degli obblighi relativi alla documentazione, registrazione ed individuazione delle operazioni soggette ad IVA. Pertanto, tra le sanzioni riconducibili a tali fattispecie non rientrano quelle relative all’omesso versamento dell’IVA da parte del cedente, le quali saranno conseguentemente applicate per intero, ferme restando le regole in tema di ravvedimento operoso (di cui all’art. 13, D.Lgs. n. 472/1997). Per riprendere l’esempio fornito dall’Agenzia stessa: Data effettuazione operazione Mese di competenza Termine per la liquidazione di competenza Data di emissione della fattura Sanzione per la tardiva fatturazione Sanzione per tardivo versamento 21 febbraio febbraio 16 marzo 13 aprile Riduzione dell’80% 30% Poiché la fattura elettronica viene emessa entro il termine di effettuazione della liquidazione IVA del periodo successivo (marzo) rispetto a quello di competenza (febbraio), l’ipotesi rientra nella lettera b) dell’art. 10 sopra riportato e può applicarsi la riduzione dell’80% della sanzione. Tuttavia, per quanto riguarda il tardivo versamento, poiché l’IVA dell’operazione non è confluita nella liquidazione del mese di competenza (febbraio, da liquidare entro il 16 marzo), si rende applicabile anche la sanzione del 30% per tardivo versamento. In caso di un’eventuale contestazione da parte dell’Amministrazione finanziaria, come pure in sede di calcolo del ravvedimento operoso, tale sanzione non può essere oggetto della riduzione dell’80%. Altro esempio: Data effettuazione operazione Mese di competenza Termine per la liquidazione di competenza Data di emissione della fattura Sanzione per la tardiva fatturazione Tardivo versamento dell’imposta 31 marzo marzo 16 aprile 6 aprile nessuna NO In questa ipotesi non si applica nessuna sanzione: - la violazione, che consiste nella tardiva fatturazione, non viene infatti sanzionata considerato che la fattura elettronica è stata emessa entro il termine (16 aprile) di effettuazione della liquidazione IVA del periodo di competenza; - l’imposta è stata versata tempestivamente. Operazioni senza IVA Quanto sopra indicato con riferimento all’autonomia della sanzione dovuta per tardivo versamento dell’imposta (stabilita nella misura del 30%), non riguarda evidentemente le operazioni non imponibili, esenti, non soggette ad IVA o soggette al reverse charge di cui agli articoli 17 e 74, commi 7 e 8, D.P.R. n. 633/1972. Per la tardività nella fatturazione di questa tipologia di operazioni si renderà applicabile la sanzione compresa tra il 5% e il 10% del corrispettivo ovvero quella fissa, quando la violazione non rileva neppure ai fini della determinazione del reddito. Ed è su questi importi che produce effetto la disciplina sanzionatoria di favore più sopra indicata. Soggetti non tenuti alla fatturazione elettronica La disciplina “provvisoria” di cui all’art. 10 del decreto fiscale 2019 si applica unicamente alla fatturazione elettronica. Sono esclusi quindi i ritardi nella fatturazione cartacea da parte dei soggetti per i quali è ancora consentita l’emissione di fattura cartacea: - i soggetti che rientrano nel regime di vantaggio (art. 27, commi 1 e 2, D.L. n. 98/2011); - quelli che rientrano nel regime forfettario (art. 1, commi da 54 a 89, legge n. 190/2014); - i piccoli produttori agricoli (di cui all’art. 34, comma 6, D.P.R. n. 633/1972). D’altra parte, come precisa l’Agenzia delle Entrate, nella sua Guida sulla fattura elettronica di settembre 2018, “gli operatori in regime di vantaggio o forfettario possono comunque emettere fatture elettroniche seguendo le disposizioni del provvedimento del 30 aprile 2018”. Sotto quale luce valutare, allora, il comportamento di un soggetto esonerato che, in ritardo con l’emissione di una fattura, la emetta in modalità elettronica entro il termine della liquidazione periodica di competenza (nella speranza così di andare esente da sanzione) oppure entro il termine di quella successiva (nella speranza così di usufruire della riduzione dell’80% della sanzione)?

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