La Conferenza Stato Regioni del 12 marzo 2019 ha finalmente trovato l’intesa sui cosiddetti “navigator”. Come ben sappiamo queste figure sono state introdotte dal decreto su reddito di cittadinanza e pensioni (D.L. 4/2019), oggi in fase di conversione definitiva in Parlamento. La prima novità che emerge è la riduzione drastica dei “facilitatori al lavoro”: dai 6.000 previsti a 3.000. L’intesa rinvia ad un prossimo documento, un piano nazionale sempre definito in accordo, la puntuale declinazione delle attività demandate a questi soggetti. Tale documento sarà concertato ma vedrà, come previsto dalle norme costituzionali, la decisione finale sull’impiego di queste nuove figure professionali lasciata alle singole Regioni. Cosa farà il navigator Quindi in questo momento il reddito di cittadinanza si avvia senza connessione diretta con le funzioni dei centri per l’impiego abbandonando, si spera solo “molto temporaneamente”, la sua vocazione di “politica attiva del lavoro” e mantenendo solo quella di strumento di contrasto alla povertà. Speriamo che si possa recuperare il gap con il proficuo utilizzo delle risorse aggiuntive, rispetto a quelle già previste dalla legge di Bilancio 2019, per il potenziamento dei centri per l’impiego messe a disposizione dal Governo ed ammontanti a 160 i milioni per il 2019, 250 milioni per il 2020 e 50 i milioni per il 2021. Dal 2021 le Regioni saranno poi autorizzate ad assumere a tempo indeterminato 7600 unità di personale da destinare ai centri per l’impiego. Ma potranno anticipare al 2020 una parte di queste assunzioni. Dobbiamo attendere il ricordato nuovo piano nazionale per capire nel concreto cosa farà il “navigator”. Nell’intesa Stato Regioni si parla di assistenza tecnica ai centri per l’impiego. Locuzione generica e quanto mai evasiva. Probabilmente lo stesso si affiancherà al personale già presente per coadiuvare e meglio orientare le attività alla collocazione dei percettori del sussidio. Visto che un datore di lavoro avrà vantaggi economici solo in caso di assunzione a tempo indeterminato di un cittadino percettore del reddito di cittadinanza si creerà la paradossale situazione in cui un lavoratore inserito con contratto non subordinato e flessibile sarà coordinatore del team dei collocatori per cercare posizioni di lavoro di tipo subordinato e stabili. Un precario che colloca un lavoratore stabile! Ci auguriamo che la paradossale situazione non si traduca in un freno all’attività di collocamento. Bando ANPAL Mentre sul reddito di cittadinanza già si raccolgono le prime domande e l’INPS, coerentemente con quanto previsto nel D.L. n. 4/2019, ha già avvisato che in caso finissero i fondi sospenderà l’erogazione del sussidio, sul versante “navigator” la macchina amministrativa è concentrata sul reclutamento di queste 3.000 nuove figure. L’ANPAL Servizi ha pubblicato il bando per la ricerca della società che procederà alla selezione. Il bando prevede che il soggetto individuato si debba occupare della preparazione dei test, dell’organizzazione, gestione e realizzazione della prova scritta. Per la realizzazione del servizio è previsto un onere massimo complessivo di spesa di 180.000,00 euro IVA esclusa. Tale importo comprende anche i costi della manodopera che la ANPAL Servizi ha stimato in 35.000 euro. Si prevede che gli ammessi alla prova scritta saranno 60.000 candidati, il numero non si è ridotto in funzione della riduzione dei posti a disposizione (3.000 e non più 6.000). Questo esercito di “nocchieri in pectore” dovrà cimentarsi in una prova a risposta multipla. Ovviamente ci saranno domande che verteranno sul diritto del lavoro, sulla misura del reddito di cittadinanza e più in generale sulle politiche attive del lavoro. In particolare, la prova selettiva consisterà nella somministrazione di un test a risposta multipla composto da 100 quesiti sulle seguenti materie e nelle percentuali indicate: - quesiti di cultura generale 10%; - quesiti psicoattitudinali 10%; - quesiti di logica 10%; - quesiti di informatica 10%; - quesiti sui modelli e gli strumenti di intervento di politica del lavoro 10%; - quesiti sul reddito di cittadinanza 10%; - quesiti sulla disciplina dei contratti di lavoro 10%; - quesiti sul sistema di istruzione e formazione 10%; - quesiti sulla regolamentazione del mercato del lavoro 10%; - questi su economia aziendale 10%. I test saranno preparati da esperti nelle materie sopra elencate e prevedranno 4 risposte multiple predefinite, di cui una sola inequivocabilmente esatta, mentre le restanti saranno errate. Il bando ricorda che i quesiti e le relative risposte dovranno essere predisposti considerando un livello culturale universitario. Infatti, per accedere alla selezione, bisognerà essere in possesso di una laurea magistrale nelle facoltà di Giurisprudenza, Economia, Scienze politiche, Statistica e Scienze della formazione. In dubbio la compatibilità di altri corsi di laurea, come Filosofia e Sociologia. Il punteggio di laurea sarà il primo elemento selettivo, ossia potranno accedere al concorso solo un massimo di 60.000 candidati selezionati proprio sul punteggio di laurea partendo dal massimo del 110 e lode. Non chiari gli elementi distintivi e di privilegio a parità di voto. Nessuna valutazione ovviamente sarà possibile rispetto all’ateneo di provenienza del candidato. Pertanto, chi avrà un punteggio di 110 e lode ottenuto in una università telematica supererà in classifica chi, per esempio, si fosse laureato con 110 in un ateneo che goda di prestigio e fama internazionale. Il Governo prevede di procedere con gli inserimenti dei “navigator” tra maggio e giugno del 2019. Stipendio del navigator Ma quanto si guadagnerà a fare il “navigator”? A quanto si apprende l’inquadramento sarà quello di contratto di collaborazione coordinata e continuativa di durata biennale ed il compenso lordo annuo sarà pari a 30.000 euro quindi circa 1.700 euro mensili. Con tempismo ammirevole l’Associazione ADAPT ha avviato una sorta di corso on line gratuito, un MOOC (Massive Open Online Course), per fornire ai futuri “navigator” un quadro d’insieme del settore, spiegare le problematiche del mercato del lavoro ed il ruolo delle politiche attive. A dire il vero corsi per navigator stanno moltiplicandosi in tutta Italia e spesso sono avviati da strutture, spesso improbabili, che hanno fiutato una specifica possibilità di business.