Iva non pagata per operazioni in sospensione d’imposta: detrazione solo con versamento nei termini

L'Iva non pagata per operazioni effettuate in sospensione d’imposta, ma non rientranti nei limiti del plafond, può essere portata in detrazione solo se è stata precedentemente versata nei termini, rimanendo irrilevante l’eventuale pagamento tardivo. E’ questo il principio espresso dalla Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 14585 del 9 luglio 2020. IL FATTO Ad una Spa veniva notificato un avviso di accertamento per il recupero dell’Iva per il periodo d'imposta 2003. In sintesi la contribuente aveva effettuato nel 2001 acquisti in sospensione d’imposta, sforando però il relativo plafond. Solo nel 2003 la società, preso atto della questione, emetteva autofattura e portava in detrazione con la dichiarazione di tale annualità il credito Iva conseguente all’imposta che avrebbe dovuto versare. L’Ufficio non riconosceva però tale diritto alla detrazione. La tesi erariale era ritenuta legittima in entrambi i giudizi di merito. In particolare la CTR rigettava l’appello della società evidenziando che la detrazione Iva derivante da splafonamento spetta solo se, per l’anno in cui essa sarebbe divenuta esigibile, risulti versata l’imposta non assolta sugli acquisti: nella specie ciò non era avvenuto, atteso che la Spa aveva prima portato in detrazione l’imposta e poi aveva versata, a seguito della notifica dell’avviso di accertamento. La contribuente impugnava la sentenza di secondo grado sostanzialmente sostenendo che non poteva essere sanzionata con la non detraibilità dell’Iva se questa era stata versata, congiuntamente alle sanzioni ed interessi per il ritardo. LA DECISIONE DELLA CORTE DI CASSAZIONE La Cassazione ha respinto il ricorso della contribuente, condannata anche alle spese di lite. La normativa sugli acquisti in sospensione d’imposta (art. 8, co. 1 Dpr 633/1972) è stata creata per evitare che alcuni operatori, svolgendo l’attività di esportatori abituali, finiscano per trovarsi costantemente in credito con l’Erario, atteso che il debito Iva concernente le operazioni imponibili non arriverebbe mai a compensare il relativo credito Iva sugli acquisti. Per evitare quindi costanti e lunghe attese per i rimborsi, viene data la possibilità a tali soggetti di effettuare acquisti senza l’applicazione dell’Iva, purchè ricorrano tre presupposti: i) il beneficio è fruibile solo per chi abbia effettuato cessioni all’esportazioni (art. 8, co. 1 Dpr 633/1972) registrate nell’anno precedente, per corrispettivi superiori al 10% del complessivo volume d’affari; ii) venga presentata la dichiarazione d’intento da parte dell’esportatore abituale; iii) venga rispettato il limite del plafond. Nella specie la Spa aveva sforato quest’ultimo limite, per poi emettere autofattura e portarsi in detrazione nel 2003 il relativo credito Iva. Ebbene, il principio di neutralità fiscale esige che la detrazione di tale imposta a monte sia accordata solo se gli obblighi sostanziali siano stati soddisfatti, anche se taluni obblighi formali siano stati omessi dai soggetti passivi. Lo sforamento da parte della contribuente del plafond nel 2001 ha comportato però il mancato tempestivo versamento dell’imposta dovuta, con la conseguenza che non possono che considerarsi violati proprio gli obblighi sostanziali, essendo stata alterata l’ordinaria sequenza del versamento e della detrazione. In conclusione la società non poteva pretendere di portare in detrazione l’Iva prima di averla versata, atteso che da un lato senza il pagamento non si può nemmeno ipotizzare la sussistenza di un credito Iva da detrarre, dall’altro perché così facendo si inciderebbe sulla determinazione della base imponibile dell’imposta e sul versamento del tributo. Ovviamente, conclude la Suprema Corte, con riferimento all’Iva versata dalla Spa, quest’ultima potrà avanzare istanza di rimborso, ove ne ricorrano i presupposti e le condizioni di legge.

Iva non pagata per operazioni in sospensione d’imposta: detrazione solo con versamento nei termini

In caso di mancato pagamento per operazioni fatte in regime di sospensione di imposta e nell'ipotesi di sforamento del plafond, l'imposta può essere portata in detrazione solo se versata nei termini

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