Flat tax per le partite IVA: valutazioni di convenienza

La legge di Bilancio 2019 prevede l'estensione del regime forfettario vigente per le partite IVA. Cosa cambia? Quali sono i limiti per usufruire del nuovo regime? Cosa prevede la norma e a chi si applica La misura in esame fa parte di un gruppo di norme che intendono favorire la crescita con la riduzione della pressione fiscale, attraverso la sterilizzazione degli aumenti delle aliquote IVA per il 2019, con il blocco dell'aumento delle accise sulla benzina e, appunto, con l'estensione del regime forfettario. Viene prevista un'imposta sostitutiva unica al 15% (al 5% per cinque anni per le start up), applicabile ai contribuenti con un limite di ricavi o di compensi di 65.000 euro nell'anno precedente. Sui ricavi conseguiti o sui compensi incassati, si applicheranno i coefficienti di determinazione forfetaria del reddito invariati rispetto a quelli applicabili fino al 31 dicembre 2018. Per i professionisti si applica un unico coefficiente di redditività del 78%. Non rappresenterà più una causa ostativa all’accesso nel nuovo regime forfetario l’ammontare delle retribuzioni spettanti ai dipendenti e ai collaboratori. In base alle norme attualmente in vigore è previsto una massimale di spesa fino a 5.000 euro. Inoltre, viene rimosso il limite che prevedeva che il costo totale dei beni strumentaliall'esercizio dell'attività professionale, o di impresa non dovesse superare 20.000 euro alla data di chiusura dell'esercizio precedente. Chi è escluso Saranno esclusi dal regime forfetario le imprese individuali e i professionisti le cui prestazioni sono effettuate prevalentemente nei confronti dei datori di lavoro dei due anni precedenti. La disposizione, comunemente nota come norma “anti furbetti” intende impedire la trasformazione del rapporto di lavoro dipendente in lavoro autonomo al solo fine di ottenere i vantaggi fiscali. L’esclusione riguarda anche i contribuenti le cui prestazioni sono poste in essere prevalentemente nei confronti di soggetti collegati agli ex datori di lavoro. L’indicazione sarà in concreto difficilmente applicabile. Ad esempio, ci si deve chiedere se le prestazioni poste in essere nei confronti di fornitori degli ex datori di lavoro faccia scattare la norma antielusiva. È escluso anche chi esercita attività sia professionale che di impresa partecipando anche a imprese familiari, ma anche - come previsto dalla precedente normativa - a società di persone, associazioni, S.r.l. e associazioni in partecipazione. La nuova disposizione ha però esteso tale ultima condizione ostativa. Infatti, sarà sufficiente possedere una quota di partecipazione in una società a responsabilità limitata anche non “trasparente” e conseguentemente essere esclusi dal nuovo forfait. La nuova disposizione potrebbe determinare l’esclusione dal beneficio di numerosi contribuenti che posseggono quote di partecipazione. La nuova condizione non era mai stata presa in considerazione negli anni passati, in nessuno dei regimi forfetari che, come detto, limitavano la causa ostativa alle sole società trasparenti. L’Agenzia delle Entrate dovrà chiarire se sarà possibile permanere nel regime forfetario nell’anno 2019 effettuando la cessione della quota di partecipazione entro la fine dell’anno nuovo. Per determinare se si rientrerà o meno nel regime forfettario, occorre poi calcolare il coefficiente di redditività, rimanendo quindi esclusa la possibilità di poter scaricare le fatture. Di seguito, la tabella che riporta i coefficienti di redditività. Progressivo Gruppo di settore ATECO Coefficiente di redditività 1 Industrie alimentari e delle bevande (10 - 11) 40% 2 Commercio all'ingrosso e al dettaglio 45 - (da 46.2 a 46.9) - (da 47.1 a 47.7) - 47.9 40% 3 Commercio ambulante di prodotti alimentari e bevande 47.81 40% 4 Commercio ambulante di altri prodotti 47.82 - 47.89 54% 5 Costruzioni e attività immobiliari (41 - 42 - 43) - (68) 86% 6 Intermediari del commercio 46.1 62% 7 Attività dei Servizi di alloggio e di ristorazione (55 - 56) 40% 8 Attività professionali, scientifiche, tecniche, sanitarie, di istruzione, servizi finanziari ed assicurativi (64 - 65 - 66) - (69 - 70 - 71 - 72 - 73 - 74 - 75) - (85) - (86 - 87 - 88) 78% 9 Altre attività economiche (01 - 02 - 03) - (05- 06 - 07 - 08 - 09) - (12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 - 18 - 19 - 20 - 21 - 22 - 23 - 24 - 25 - 26 - 27 - 28 - 29 - 30 - 31 - 32 - 33) - (35) - (36 - 37 - 38 - 39) - (49 - 50 - 51 - 52 - 53) - (58 - 59 - 60 - 61 - 62 - 63) - (77 - 78 - 79 - 80 - 81 - 82) -(84) - (90 - 91 - 92 - 93) - (94 - 95 - 96) - (97 - 98) - (99) 67% Valutazioni di convenienza I contribuenti dovranno effettuare un’attenta valutazione sulla convenienza ad applicare il regime forfetario per la prima volta nell’anno 2019. Ad esempio, potrebbe essere necessario applicare il meccanismo della rettifica della detrazione a coloro che nell’ultimo quinquennio, prima di entrare nel forfait, hanno acquisto numerosi beni strumentali. La nuova disposizione non pone più limiti all’utilizzo di beni strumentali. Potrebbe però verificarsi, che il cambio di regime, cioè l’indetraibilità dell’IVA, obblighi il contribuente a versare ingenti somme a causa dell’applicazione del meccanismo della rettifica della detrazione IVA. La circostanza potrebbe indurre i contribuenti ad attendere l’esaurimento del periodo di monitoraggio di cinque anni, previsto in caso di acquisto di beni strumentali diversi dagli immobili, per poi entrare, senza sopportare ingenti oneri, nel regime forfetario.

Flat tax per le partite IVA: valutazioni di convenienza

La graduale attuazione della flat tax inizia con la legge di Bilancio 2019, che estende il regime forfettario vigente per le partite IVA. I contribuenti dovranno tuttavia valutare attentamente la convenienza ad applicare il regime forfetario per la prima volta nel 2019

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