Datore obbligato a fornire ai lavoratori tutte le attrezzature necessarie a garantire la sicurezza sul lavoro

Nella nozione di sicurezza sul luogo di lavoro devono rientrare tutte quelle attrezzature che consentano al lavoratore di non infortunarsi o di contrarre infezioni soprattutto quando i soggetti siano deputati a svolgere determinate funzioni. La Corte di Cassazione - con l'ordinanza n. 33133 del 16 dicembre 2019 - ha precisato che nel caso concreto il datore aveva provveduto a tutelare con guanti, tute e caschi la maggior parte dei lavoratori. Due prestatori, invece, adibiti all'incarico "di aggancino" occupandosi alla movimentazione dei cassonetti e della pulizia delle relative piazzole erano stati tenuti fuori dalle ordinarie regole antinfortunistiche anche se a loro dire potevano contrarre infezioni e malattie in relazione all'esposizione ad agenti patogeni. La Cassazione ha dato ragione ai ricorrenti ricordando come la nozione di dispositivi di protezione individuale (Dpi) debba essere intesa nel senso più esteso possibile ricordando peraltro che il lavaggio delle attrezzature di protezione sia a carico del datore. La Corte, per rafforzare la propria tesi, ha richiamato diverse direttive Ue secondo cui "Si intende per dispositivo di protezione individuale qualsiasi attrezzatura destinata a essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo ...". I Supremi giudici hanno richiamato il Dpr 547/1955 relativo a "Mezzi personali di protezione" secondo cui il datore di lavoro, fermo restando quanto specificamente previsto in altri articoli del presente decreto, deve mettere a disposizione dei lavoratori mezzi personali di protezione appropriati ai rischi inerenti alle lavorazioni e operazioni effettuate, qualora manchino o siano insufficienti i mezzi tecnici di protezione. Secondo, poi, quanto disposto dall'articolo 379 del Dlgs il datore di lavoro deve, quando si è in presenza di lavorazioni o operazioni o di condizioni ambientali che presentano particolari non previsti dalla stessa norma, mettere a disposizione dei lavoratori, idonei indumenti di protezione. Nella decisione viene citata anche la circolare Lavoro n. 34/1999 che ha previsto come nel caso di lavori particolarmente pericolosi debbano essere distribuiti indumenti per evitare il contatto con sostanze nocive, tossiche, corrosive, agenti biologici e altro. Di qui la sentenza precisa che la nozione legale di disposizioni di protezione individuale non deve essere intesa come limitata alle attrezzature appositamente create e commercializzate per la protezione di specifici rischi alla salute in base a caratteristiche tecniche certificate, ma, in conformità alla giurisprudenza di legittimità, va riferita a qualsiasi attrezzatura, complemento o accessorio che possa in concreto costituire una barriera protettiva, sia pure ridotta o limitata, rispetto a qualsiasi rischio per la salute e la sicurezza del lavoratore, in conformità con l'articolo 2087 del Cc, norma di chiusura del sistema di prevenzione degli infortuni e malattie professionali, suscettibile di interpretazione estensiva in ragione del diritto costituzionale del diritto alla salute.

Datore obbligato a fornire ai lavoratori tutte le attrezzature necessarie a garantire la sicurezza sul lavoro

La nozione legale di disposizioni di protezione individuale va riferita a qualsiasi attrezzatura, complemento o accessorio che possa in concreto costituire una barriera protettiva, sia pure ridotta o limitata, rispetto a qualsiasi rischio per la salute e la sicurezza del lavoratore

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