Trasferimento di partecipazioni sociali a fondazioni: chiarimenti sul trattamento fiscale ai fini dell’imposta di successione

Agenzia delle Entrate - Risposta n. 441 del 29 ottobre 2019 Con la risposta n. 441 del 29 ottobre 2019 l’Agenzia delle Entrate ha illustrato il trattamento fiscale ai fini dell'imposta di successione del trasferimento per testamento di partecipazioni sociali a fondazioni. Il TUS esclude l'assoggettamento all'imposta sulle successioni per i trasferimenti a favore di fondazioni o associazioni legalmente riconosciute, che hanno come scopo esclusivo l'assistenza, lo studio, la ricerca scientifica, l'educazione, l'istruzione o altre finalità di pubblica utilità. L'esenzione dall'imposta è subordinata però alla sussistenza di un requisito soggettivo e di un requisito oggettivo: - da un punto di vista soggettivo, possono beneficiare del regime di favore, tra altri soggetti, le fondazioni legalmente riconosciute; - per quanto attiene al requisito oggettivo, la norma attribuisce rilevanza sia allo scopo che la fondazione persegue, sia alla sua esclusività. Inoltre, l’Amministrazione finanziaria ha evidenziato che nell'ipotesi di cessione delle partecipazioni da parte della fondazione, ai fini del calcolo della plusvalenza si assume come costo il valore definito o, in mancanza, quello dichiarato agli effetti dell'imposta di successione, nonché, per i titoli esenti da tale imposta, il valore normale alla data di apertura della successione. Quindi, ove sussistano le condizioni per l'esenzione dall'imposta di successione, il criterio del valore normale, quale valore fiscalmente riconosciuto per il beneficiario di partecipazioni sociali, dovrebbe applicarsi a tutti i trasferimenti a favore di fondazioni o associazioni legalmente riconosciute, che hanno come scopo esclusivo l'assistenza, lo studio, la ricerca scientifica, l'educazione, l'istruzione o altre finalità di pubblica utilità, e non solo con riguardo al trasferimento di partecipazioni di controllo.

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