Sicurezza sul lavoro: specializzati 1.000 Consulenti del Lavoro
Variegata l’offerta formativa della Categoria per acquisire competenze specialistiche e offrire consulenze “a misura” d’impresa. La normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro richiede, infatti, il supporto dei Consulenti del Lavoro per portare a termine gli adempimenti necessari
Salgono a 1.000 nel 2019 i Consulenti del Lavoro che hanno scelto di formarsi nel delicato ambito della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, ampliando così la gamma dei servizi da offrire alle aziende clienti. Si tratta di una competenza trasversale, sulla quale l’attenzione della Categoria è altissima, come dimostra la grande partecipazione degli iscritti all’Ordine ai corsi promossi dall’ENPACL, in collaborazione con la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro. Oltre 600, infatti, le richieste di adesione pervenute all’Ente di previdenza per il corso di alta specializzazione in sicurezza sul lavoro, inaugurato il 15 gennaio 2019 e che inizialmente era riservato solo a 90 iscritti.
Un successo in termini di partecipazione, soprattutto fra i più giovani, che conferma il trend positivo già riscontrato nei percorsi formativi organizzati dalla Categoria fin dal 2015 e che si unisce agli avanzati strumenti digitali che la Fondazione UniversoLavoro ha messo a disposizione sul proprio portale (www.ful.cloud) per assistere le imprese nell’applicazione degli adempimenti legati alla sicurezza sul lavoro.
L’impegno della Categoria nell’offrire strumenti adeguati e una formazione sempre più specialistica e di qualità resta uno degli obiettivi primari, da perseguire anche nei prossimi anni per garantire standard elevati e soprattutto adeguati alle norme sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Gli infortuni sul lavoro impattano fortemente sia sulla società sia sull’economia italiana. Guardando agli ultimi dati disponibili sull’attività di vigilanza in materia di sicurezza, relativi all’anno 2017, sono risultate irregolari tre aziende su quattro (77,09%) per un totale di 36.263 violazioni prevenzionistiche, di cui 28.364 penali e 7.899 amministrative. Inoltre, secondo le stime elaborate dall’Osservatorio Statistico dei Consulenti del Lavoro sugli open data Inail sugli infortuni sul lavoro avvenuti nei primi 11 mesi del 2018 le denunce di infortunio durante l’attività lavorativa sono aumentate dello 0,5% rispetto allo stesso periodo del 2017. Ad aumentare è anche il numero di infortuni con esito mortale: 94 in più, pari al +9,9%. Così come quelli in itinere: su 1.094, 326 sono avvenuti nel tragitto casa-lavoro (+26,4%) mentre 720 durante l’attività lavorativa (+3,2%).
A livello regionale, le percentuali più alte di infortuni in occasione di lavoro si sono riscontrate in Friuli Venezia Giulia (+3,4%), in Molise (+3,1%) e in Puglia (+2,1%). In diminuzione invece gli infortuni sul lavoro in Valle d’Aosta (-6,1%), Abruzzo (-4,4%) e Liguria (-3,9%).
Fra i comparti produttivi, maglia nera per il manifatturiero (con il 27,3%), seguito da commercio (12,3%), trasporto e magazzinaggio (11,2%) e costruzioni (11%).
“A 11 anni dal TU sulla sicurezza, sebbene tutte le imprese con almeno un dipendente siano tenute a rispettare gli obblighi di legge in materia (d.lgs. n. 81/2008), la normativa è ancora poco diffusa e richiede il supporto di un esperto del settore per riuscire a portare a termine gli adempimenti necessari, soprattutto nelle realtà aziendali piccole e piccolissime. In questo contesto – sottolinea la Presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine Marina Calderone – il ruolo del Consulente del Lavoro è cruciale, perché con il suo apporto nell’applicazione delle norme di legge può limitare il rischio di infortuni sul lavoro e di malattie professionali, con ricadute senza dubbio positive per l’intero sistema”.