Scambio automatico di informazioni: il database è aperto al Mef
Il Dipartimento finanze potrà utilizzare i report per le analisi economiche e per elaborare le statistiche a supporto delle attività istituzionali del ministero dell’Economia e delle Finanze
Mef – Decreto 8 agosto 2019
Pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale il decreto 8 agosto del Mef che modifica la precedente normativa in materia di Country by country reporting, riferita allo scambio automatico obbligatorio di informazioni nel settore fiscale. Vale a dire l’obbligo per le società residenti in Italia, che controllano gruppi multinazionali, di trasmettere all’Agenzia delle entrate un rapporto con i ricavi e gli utili lordi, le imposte pagate e maturate e gli altri indicatori dell’attività economica.
Il decreto modifica il Dm 23 febbraio 2017, relativo all’attuazione dell’articolo 1, commi 145 e 146 della legge di stabilità 2016 e della direttiva 2016/881/Ue del Consiglio, del 25 maggio 2016, in materia di Rendicontazione dati nazionali paese per paese, sostituendo l’articolo 7: al primo comma viene aggiunta la possibilità, per l’Agenzia delle entrate, di trasferire su richiesta i dati relativi alla rendicontazione al Dipartimento delle finanze del Mef, che li può utilizzare esclusivamente per l’elaborazione di analisi economiche e statistiche a supporto della propria attività istituzionale.
La rendicontazione, per ciascuno Stato in cui il gruppo di imprese multinazionali opera, a norma dell’articolo 4 del decreto, contiene:
- i dati aggregati di tutte le entità appartenenti al gruppo: ricavi, utili (e perdite) al lordo delle imposte sul reddito, imposte sul reddito pagate e maturate, capitale dichiarato, utili non distribuiti, numero di dipendenti e immobilizzazioni materiali diverse dalle disponibilità liquide o mezzi equivalenti
- l’identificazione di ogni entità appartenente al gruppo, la giurisdizione fiscale di costituzione o di organizzazione, se diverso da quello di residenza fiscale, la natura dell’attività o delle principali attività svolte.
Resta fermo il divieto per il Mef di non divulgare i dati in questione e per l’Agenzia di non rettificare i prezzi di trasferimento sulla base delle informazioni acquisite tramite lo scambio automatico di dati.
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