Ristrutturazione immobili strumentali e deducibilità del 5%: irrilevante il carattere eccezionale delle spese

In sede di determinazione del reddito di impresa, le spese sostenute per la manutenzione, la riparazione, la trasformazione e l’ammodernamento di beni strumentali, sono deducibili nel limite del 5% del costo complessivo degli stessi. A tal fine, chiarisce la Corte di Cassazione nell’ordinanza n. 7532 del 26 marzo 2020, non assume rilevanza il carattere eccezionale di dette spese. IL FATTO L’Agenzia delle Entrate notificava ad una società un avviso di accertamento, per recuperare a tassazione le imposte evase, sul maggior reddito accertato. L’Ufficio, infatti, motivava la pretesa sul presupposto dell’indeducibilità degli ammortamenti per i costi di manutenzione degli immobili siti in due distinti Comuni, poiché ritenuti delle mere spese incrementative ed eccedenti il limite fissato dall’art. 102 TUIR. Detto provvedimento veniva immediatamente impugnato innanzi alle Commissioni tributarie competenti che, in primo grado, ne accoglievano in parte le doglianze, ma in appello ritenevano legittima la pretesa fiscale. Avverso detta sentenza, la difesa della contribuente proponeva ricorso in Cassazione evidenziando tra i vari motivi la legittima applicazione dell’art. 102 TUIR al proprio caso. LA DECISIONE DELLA CORTE DI CASSAZIONE La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso presentato dalla contribuente. In particolare, i giudici di legittimità conformandosi ad un consolidato orientamento (ex multis Cass 18810/2017), hanno asserito che in tema di determinazione del reddito di impresa, le spese sostenute per la manutenzione, riparazione, trasformazione ed ammodernamento di beni strumentali, sono deducibili nel limite del 5% del costo complessivo, ai sensi e per gli effetti dell’art. 102 TUIR, indipendentemente dal carattere eccezionale delle stesse. Tale conclusione, prosegue la Corte, di fatto poggia su un consolidato principio giurisprudenziale, secondo cui la citata disposizione normativa consente all’imprenditore di esercitare l’opzione tra la capitalizzazione delle spese incrementative, quale aumento del costo del bene ammortizzabile, o la deduzione immediata entro i limiti quantitativi prefissati; nello specifico deve trattarsi di un importo non superiore al 5%, del costo complessivo dei beni ammortizzabili oppure una deduzione dell’eccedenza per quote costante nei cinque esercizi successivi. Risulta, quindi, del tutto errata l’interpretazione resa dall’Amministrazione finanziaria tale per cui le spese di manutenzione sostenute come nel caso di specie, a titolo di ristrutturazione degli immobili, dovevano essere obbligatoriamente imputate ad aumento dei costi dei beni ammortizzabili e dedotti con il meccanismo di cui all’art. 102 TUIR in quanto straordinarie e come tali di natura meramente incrementativa del valore dei beni. Da qui l’accoglimento del ricorso.

Ristrutturazione immobili strumentali e deducibilità del 5%: irrilevante il carattere eccezionale delle spese

Le spese di manutenzione e ammodernamento di beni strumentali sono deducibili al 5% a prescindere dal loro carattere eccezionale. L'imprenditore può però scegliere tra la capitalizzazione delle spese innovative e la deduzione immediata

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