Il riscatto del corso di studi universitari può essere esercitato dai lavoratori dipendenti iscritti all’Assicurazione generale obbligatoria, alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi e alla gestione separata. Nel caso di quest’ultima, si potranno riscattare solamente periodi successi al 1996, anno di istituzione della Gestione stessa. Per poter riscattare il titolo di studio deve essere stato conseguito al momento della presentazione della domanda e i periodi da riscattare non devono essere già coperti da contribuzione, ad eccezione di quella maturata nelle Casse professionali. Possono essere oggetto di riscatto gli anni di durata legale del corso di studi, anche parzialmente o in modo frazionato; i titoli di studio cui far riferimento sono elencati dalla legge n. 341/1990 e comprendono anche i corsi disciplinati dai decreti del MIUR n. 503/1999 e n. 270/2004, inclusi i titoli conseguiti all’estero. Criterio di calcolo del riscatto L’art. 2 D.Lgs. n. 184/1997 definisce il criterio di calcolo del riscatto che è legato al metodo di calcolo del trattamento pensionistico, tenendo conto della collocazione temporale dei periodi oggetto di riscatto. L’onere sarà calcolato con la riserva matematica se il periodo di riscatto si colloca in periodi per i quali il metodo di calcolo adottato sarebbe quello retributivo, vale a dire antecedentemente al 1° gennaio 1996 o al 1° gennaio 2012 nel caso in cui il richiedente abbia maturato 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995, compresi gli anni di riscatto. Qualora, invece, il periodo da riscattare si dovesse collocare in periodi corrispondenti a quelli cui si applica il metodo contributivo, vale a dire i periodi successivi al 31 dicembre 1995 o al 2011, in presenza di almeno 18 anni di contributi nella carriera dell’assicurato, conteggiando anche gli anni riscattabili, l’onere del riscatto sarà calcolato con il metodo a percentuale (33-34% dell’imponibile previdenziale delle ultime 52 settimane). L’onere può essere rateizzato per un massimo di 120 rate mensili in 10 anni senza interessi. Nel caso in cui, però, il riscatto risulti necessario per permettere al richiedente di accedere al trattamento pensionistico, l’interessato dovrà versare l’intero importo prima della decorrenza della pensione stessa (ad eccezione dei dipendenti pubblici). Riscatto per gli inoccupati I soggetti inoccupati, ossia non iscritti ad alcuna forma obbligatoria di previdenza e che non abbiano iniziato l’attività lavorativa né in Italia né all’estero, dal 2008 si sono visti riconosciuta la possibilità di riscattare periodi di studio sostenendo un onere forfettario che viene calcolato sulla base dei minimali di reddito previsti per la gestione degli artigiani e dei commercianti nell’anno di presentazione della domanda (legge n. 247/2007). Il calcolo verrà fatto su base percentuale, partendo dal minimale reddituale previsto nella gestione commercianti per l’anno di presentazione della domanda (nel 2019 ogni anno riscattato avrà un costo di poco superiore a 5.000 euro). Riscatto agevolato Il D.L. n. 4/2019 va ad integrare la previsione dell’art. 2 del D.Lgs. n. 184 del 1997. La previsione normativa comporta che, unicamente per periodi di studio collocati a partire dal 1° gennaio 1996, vale a dire periodi da valutare con il sistema di calcolo contributivo, la facoltà di riscatto possa avvenire con un calcolo agevolato. Questo si applicherà a tutti e non più solamente agli under 45 come inizialmente previsto. Il riscatto agevolato rispecchierà quanto accade nel caso degli inoccupati, con un onere per ogni anno oggetto di riscatto corrispondente al livello minimo imponibile annuo del reddito soggetto ad imposizione della Gestione INPS Artigiani e Commercianti (legge n. 233/1990), moltiplicato per l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche dell’AGO, in vigore al momento della presentazione della domanda. Il costo del riscatto sarà pari a un importo di poco superiore a 5.000 euro annui, così calcolati: 15.878 euro x 33% = 5.239 euro Confronto tra riscatto ordinario e riscatto light Nel caso di riscatto di anni di laurea posteriori al 1° gennaio 1996, il calcolo ordinario è determinato sulla base dell’aliquota contributiva, applicando un’aliquota pari al 33-34% dell’imponibile previdenziale delle ultime 52 settimane precedenti alla domanda, moltiplicata per il numero degli anni di cui si chiede il riscatto. Ipotizziamo alcuni esempi per verificare l’effettivo risparmio dato dal riscatto agevolato che, come si vedrà di seguito, risulterà tanto più conveniente quanto maggiore sarà la retribuzione lorda degli ultimi 12 mesi precedenti la domanda di riscatto. Primo esempio Riscatto ordinario vs riscatto agevolato con retribuzione degli ultimi 12 mesi di 33.500 euro Retribuzione lorda degli ultimi 12 mesi: 33.500 euro Periodo da riscattare: 3 anni Importo annuo dell’onere di riscatto: 33.500 x 33% = 11.055 euro Importo totale dell’onere da sostenere: 11.055 x 3 = 33.165 euro Con il riscatto light, l’importo dell’onere per un riscatto di 3 anni di corso di laurea collocati successivamente al 1° gennaio 1996 sarà pari a 15.717 euro. La percentuale di variazione è pari a 52,6%. Secondo esempio Riscatto ordinario vs riscatto agevolato con retribuzione degli ultimi 12 mesi di 65.000 Retribuzione lorda degli ultimi 12 mesi: 65.000 euro Periodo da riscattare: 5 anni Importo annuo dell’onere di riscatto: 33.500 x 33% = 21.450 euro Importo totale dell’onere da sostenere: 21.450 x 5 = 107.250 euro Con il riscatto light, l’importo dell’onere per un riscatto di 5 anni di corso di laurea collocati successivamente al 1° gennaio 1996 sarà pari a 26.195 euro. La percentuale di variazione è pari a 75,6% Terzo esempio Riscatto ordinario vs agevolato nel caso di riscatto di 6 anni Retribuzione lorda degli ultimi 12 mesi: 54.000 euro Periodo da riscattare: 6 anni Importo annuo dell’onere di riscatto: 54.000 x 33% = 17.820 euro Importo totale dell’onere da sostenere: 17.820 x 6 = 106.920 euro Con il riscatto light, l’importo dell’onere per un riscatto di 6 anni di corso di laurea collocati successivamente al 1° gennaio 1996 sarà pari a 31.434 euro. La percentuale di variazione è pari a 70,6%. Non più solo under 45, ma nei fatti il limite rimane Sebbene sia stato depennato il limite di età pari a 45 anni, nella pratica, sarà improbabile che quanti abbiano superato questa età possano beneficiare del riscatto light. Dal momento che i periodi di studio riscattabili con calcolo agevolato sono unicamente quelli collocati a partire dal 1996, la nuova misura potrà essere fruita integralmente dai nati a partire dal 1977 il cui primo anno di immatricolazione è stato, appunto, il 1996. Ovviamente ci saranno casi di iscrizioni tardive ai corsi universitari, ma possiamo affermare che la grandissima maggioranza di coloro che godranno appieno del riscatto light sarà costituita da under 42.