Ricorso introduttivo inammissibile: appello senza trascrizione dei motivi già illustrati in primo grado

Con la sentenza n. 33580 del 18 dicembre 2019, la Corte di Cassazione ha confermato il proprio orientamento secondo cui nel caso di ricorso introduttivo dichiarato inammissibile, per la parte appellante non sia necessario trascrivere nel proprio appello le difese ed i motivi già illustrati in primo grado, che devono intendersi implicitamente richiamati e come tali riproposti. IL FATTO L’Ufficio notificava ad una società un avviso di accertamento ai fini Iva con il quale recuperava l’imposta non corrisposta ed irrogava le conseguenti sanzioni. La contribuente presentava ricorso introduttivo, che veniva dichiarato inammissibile per l’assenza del mandato difensivo. A seguito dell’appello, la CTR dichiarava ammissibile l’originario ricorso ma inammissibile l’atto di gravame per l’omessa riproposizione delle censure di merito. Tale pronuncia veniva impugnata dalla contribuente che ricorreva in Cassazione, eccependo il vizio di violazione o falsa applicazione degli artt. 53 e 56, D.Lgs. n. 546/1992 per avere la CTR ritenuto inammissibile l’appello per la mancata specifica riproposizione delle originarie domande di merito, nonostante la CTP avesse dichiarato inammissibile il ricorso. LA DECISIONE DELLA CORTE DI CASSAZIONE La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della contribuente. Innanzitutto, secondo la Suprema Corte, la CTR avrebbe errato nel prevedere che le questioni e le eccezioni non accolte in primo grado e non specificamente riproposte in appello si intendessero rinunciate. Per la Suprema Corte come da consolidato orientamento, qualora l’impugnazione investa una pronuncia che abbia negato il diritto alla decisione nel merito, l’appellante, nel proprio atto di gravame, può limitarsi a denunciare l’erroneità della decisione ed a richiamare l’atto introduttivo del primo grado senza dover necessariamente riprodurre le ragioni di merito che potranno essere conosciute comunque dal giudice d’appello dalla semplice visione dell’atto contenuto nel fascicolo dell’appellante o in quello d’ufficio. Inoltre, aggiunge la Corte, l’impugnazione della pronuncia che ha giudicato inammissibile il ricorso di primo grado, come avvenuto nella specie, ripropone implicitamente la domanda principale del ricorso originario. Ciò soprattutto quando nell’atto si fa esplicito rinvio nelle conclusioni al ricorso introduttivo. La questione preliminare di rito, da sola, non ha infatti alcuna valida e concreta ragione di proposizione. Da ultimo secondo i giudici di legittimità nel caso in esame era stato esplicitamente concluso con una richiesta, in via principale, dell’infondatezza dell’atto impositivo e dell’annullamento del medesimo. Dunque tali conclusioni erano sufficienti ad investire il giudice di appello della domanda riguardante l’atto impositivo impugnato, rientrando nel potere-dovere del giudice enucleare nell’ambito del ricorso originario il contenuto ancora attuale e quello assorbito dalla precedente dichiarazione di inammissibilità.

Ricorso introduttivo inammissibile: appello senza trascrizione dei motivi già illustrati in primo grado

Contro la pronuncia che nega la possibilità di decidere nel merito i motivi non vanno ribaditi specificatamente in quanto sono automaticamente riproposti con l'impugnazione

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