Sarà l’Isee il primo filtro economico per valutare chi ha diritto al reddito di cittadinanza. Richiederlo (ad esempio al Caf) è quindi il primo passo per fare domanda del nuovo sussidio. L’indicatore della situazione economica equivalente, in vigore nella formula attuale dal 2015 (e che quest’anno dovrebbe debuttare anche nella formula precompilata dall’Inps) serve a fotografare la situazione delle famiglie che chiedono prestazioni sociali agevolate. È una “patente” economica del nucleo che pesa non solo il reddito ma anche il patrimonio, quindi gli immobili, i terreni, i conti correnti, i libretti di deposito, i titoli e così via. Un indicatore sempre più diffuso, sia per prestazioni nazionali, sia locali: ultimamente, è stato adottato anche per filtrare gli accessi alla procedura di saldo e stralcio dei debiti fiscali per le persone in difficoltà (con Isee entro 20mila euro), introdotta dalla legge di Bilancio 2019. Il valore dell’Isee tiene conto della numerosità della famiglia: l’indicatore si ottiene infatti dividendo l’Ise (indicatore della situazione reddituale più il 20% dell’indicatore patrimoniale) per un parametro che cresce quanti più sono i componenti del nucleo. Nel calcolo del reddito per determinare l’Isee entrano anche le prestazioni assistenziali, come le misure di sostegno erogate dai Comuni o da altri enti pubblici, mentre sono escluse le prestazioni legate alla disabilità, come l’indennità di accompagnamento. Per accedere al reddito di cittadinanza bisogna avere un Isee entro 9.360 euro. Su 4,5 milioni di famiglie che hanno presentato una richiesta di Isee nel 2016 (ultimo anno per il quale è disponibile un monitoraggio dettagliato), quelle con Isee inferiore a 9mila euro sono state 2,5 milioni. La distribuzione territoriale rivela una fragilità più accentuata dei nuclei nel Mezzogiorno. Il 68,9% della popolazione Isee del Sud ha un Isee sotto 10mila euro, contro il 53,1% del Centro-Nord. Da quest’anno la Dsu, la dichiarazione che si presenta per ottenere l’Isee, vale fino al 31 agosto successivo. Il decreto sul reddito di cittadinanza sposta questa validità, per il 2019, al 31 dicembre. Oltre all’Isee sotto la soglia prevista, per accedere al reddito di cittadinanza la famiglia deve avere anche un reddito familiare sotto 6mila euro annui (per un single, che passa a 8.400 euro per due componenti e aumenta con il crescere del nucleo).