Rapporto Banca Mondiale: imprese italiane le più tassate al mondo

Il carico fiscale complessivo è pari al 59,1% dei profitti commerciali (era il 53,1% nella classifica precedente). In Ue è pari al 38,9%

Rapporto Banca Mondiale: imprese italiane le più tassate al mondo
Il carico fiscale complessivo è pari al 591 dei profitti commerciali era il 531 nella classifica precedente In Ue è pari al 389

Le imprese italiane sono le più tassate non solo rispetto alle concorrenti europee, ma anche a quelle di tutto il resto del mondo. A indicarlo sono i dati del rapporto “Paying Taxes 2020” di Banca Mondiale e PwC. Secondo lo studio, il carico fiscale complessivo sulle imprese è pari al 59,1% dei profitti commerciali (era il 53,1% nella classifica precedente) a fronte di un “peso” globale del 40,5% ed europeo del 38,9%.

Nel rapporto si spiega che l’aumento dipende dallo stop alla esenzione del 2016 dal contributo di previdenza sociale per i dipendenti neoassunti che non è stato successivamente stabilizzato.

Un altro dato negativo emerso dallo studio è che in Italia le imprese impiegano 42 ore per la richiesta di rimborso Iva, incluso il tempo speso per rispondere alle richieste ricevute nel corso delle verifiche fiscali dell’Amministrazione finanziaria (18,2 ore la media mondiale; 7 ore la media a livello europeo).

“Il tempo di attesa del rimborso – viene spiegato – è di 62,6 settimane e copre un periodo di sei mesi (26 settimane) che intercorre tra l’acquisto del bene e la presentazione della dichiarazione Iva annuale (nel caso di studio condotto dal rapporto l’impresa non può richiedere il rimborso dell’imposta su base trimestrale). A livello globale il tempo stimato è di 27,3 settimane; a livello europeo 16,4 settimane. In Italia le imprese impiegano in media 5 ore per correggere un errore nella dichiarazione dei redditi, riportando un risultato migliore rispetto alla media mondiale ed europea (14,6 ore la media globale; 7 ore la media europea). La correzione di un errore nella dichiarazione dei redditi di per sé non comporta l’attivazione di una verifica fiscale e pertanto non vengono stimati i relativi tempi”.

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