Processo tributario: anche le Onlus devono versare il contributo unificato

In materia di agevolazioni tributarie, le Onlus non sono esenti dal pagamento del contributo unificato atteso che, da un lato, il termine "atti" deve riferirsi esclusivamente a quelli amministrativi e non anche a quelli processuali, giusta la necessità di un'interpretazione restrittiva quanto ai benefici fiscali, e, dall'altro, che l'esenzione dal contributo suddetto è giustificabile solo in base ad un criterio di meritevolezza, in funzione della solidarietà sociale, dell'oggetto del giudizio e non in considerazione della qualità del soggetto, anche in ragione di esigenze costituzionali di parità di trattamento e comunitarie di non discriminazione. Lo ha ribadito la Corte di Cassazione con l'ordinanza n. 6434 del 6 marzo 2019. IL FATTO Una Onlus ha impugnato la sentenza della Ctr Lazio, riferita a una cartella di pagamento volta a richiedere la corresponsione del contributo unificato per il 2012, dove si è fatta questione se un'associazione Onlus sia assoggettata all'imposizione del predetto contributo in caso di proposizione di ricorso giurisdizionale. Nel ricorso per cassazione, la Onlus ha censurato la decisione della Ctr per non avere riconosciuto l'esenzione dal pagamento del contributo unificato per gli atti processuali, benché tale esenzione potesse essere ricompresa nelle norme che la prevedevano per gli atti procedimentali di natura amministrativa, relativamente all'imposta di bollo, in ragione dell'esercizio della tutela di interessi dell'intera collettività propria di tale tipologia di enti. LA DECISIONE DELLA CORTE DI CASSAZIONE La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso. Secondo l'orientamento costante della Suprema Corte, "In materia di agevolazioni tributarie, le Onlus non sono esenti dal pagamento del contributo unificato, ai sensi del combinato disposto degli artt. 10 del d.P.R. n. 115 del 2002 e 27-bis della tabella B allegata al d.P.R n. 642 del 1972, atteso che, da un lato, il termine "atti" deve riferirsi esclusivamente a quelli amministrativi e non anche a quelli processuali, giusta la necessità di un'interpretazione restrittiva quanto ai benefici fiscali, e, dall'altro, che l'esenzione dal contributo suddetto è giustificabile, alla luce dell'art. 10 del d.P.R. n. 115 del 2002, solo in base ad un criterio di meritevolezza, in funzione della solidarietà sociale, dell'oggetto del giudizio e non in considerazione della qualità del soggetto, anche in ragione di esigenze costituzionali di parità di trattamento e comunitarie di non discriminazione" (Cass. n. 27331/16, 14332/18, 21522/13). Secondo l'orientamento testé indicato "(...) un'eventuale esenzione dal contributo unificato, in ragione della sola qualità del soggetto che agisce in giudizio, risulterebbe 'distonica rispetto alla tecnica utilizzata dal legislatore nella previsione delle ipotesi di esenzione, la quale procede attraverso l'individuazione dell'oggetto dei giudizi, nei quali gli atti sono posti in essere, in base al criterio della particolare meritevolezza delle situazioni giuridiche' (Corte Cost. n. 91 del 2015)".

Processo tributario: anche le Onlus devono versare il contributo unificato

Un'eventuale esenzione dal contributo unificato, in ragione della sola qualità del soggetto che agisce in giudizio, risulterebbe 'distonica rispetto alla tecnica utilizzata dal legislatore nella previsione delle ipotesi di esenzione

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