Ispettorato Nazionale del Lavoro - Circolare n. 5 del 30 settembre 2020 Con la circolare n. 5 del 30 settembre 2020, condivisa con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro fornisce, al proprio personale ispettivo, le prime indicazioni sul potere di disposizione. L’art. 12 bis del decreto legge n. 76/2020 recante “Misure urgenti per la semplificazione e l'innovazione digitale”, introdotto in sede di conversione dalla Legge n. 120/2020, ha riformato gli istituti della diffida accertativa per crediti patrimoniali sostituendo integralmente l’art. 14 del d.lgs. n. 124/2004, ampliando notevolmente l’ambito di applicazione del potere di disposizione del personale ispettivo ai fini della tutela dei lavoratori del rispetto della disciplina in materia di lavoro e legislazione sociale. Ambito di applicazione La nuova formulazione dell’articolo prevede la “possibilità”, da parte dei soli ispettori del lavoro, di adottare la disposizione “in tutti i casi in cui le irregolarità rilevate in materia di lavoro e legislazione sociale non siano già soggette a sanzioni penali o amministrative” introducendo un presidio sanzionatorio in relazione a tutti gli obblighi normativi e contrattuali per i quali non è prevista alcuna conseguenza in caso di mancata o errata applicazione. In pratica, la disposizione vuole favorire, attraverso l’ordine impartito dall’ispettore del lavoro, il rispetto di tutte quelle norme che sono sprovviste di un presidio sanzionatorio. L’intervento operato dall’art. 12 bis del decreto legge n. 76/2020 produce esclusivamente l’effetto di estendere tale potere, rendendolo applicabile “in materia di prevenzione infortuni” nonché “per l'applicazione di norme obbligatorie per cui sia attribuito all'Ispettorato dalle singole leggi un apprezzamento discrezionale”. Si ritiene che il nuovo potere di disposizione possa trovare applicazione in relazione al mancato rispetto sia di norme di legge sprovviste di una specifica sanzione, sia di norme del contratto collettivo applicato anche di fatto dal datore di lavoro. Disposizione e diffida accertativa Qualora, nel corso dell’attività di vigilanza, emergano inosservanze di legge o contrattuali di natura patrimoniale, al fine di economizzare i tempi dell’accertamento il personale ispettivo potrà valutare la possibilità di emanare una disposizione, in particolare quando tali inosservanze riguardino il trattamento di una pluralità di lavoratori. La disposizione potrà infatti consentire una rapida risoluzione delle criticità rilevate in caso di ottemperanza da parte del datore di lavoro. Laddove invece il datore di lavoro non ottemperi alla disposizione e non opponga ricorso avverso il provvedimento, come pure nel caso in cui venga rigettato il ricorso proposto, ferma restando l’adozione della sanzione amministrativa, si potrà procedere alla emanazione delle diffide accertative previo ulteriore approfondimento in ordine alla quantificazione dei diritti patrimoniali di ciascun lavoratore.