Plusvalenze da cessione di partecipazioni e requisito della “commercialità”: i chiarimenti della Cassazione

La Corte di Cassazione (sentenza n. 12138 dell'8 maggio 2019) è intervenuta sull’ambito applicativo del requisito di commercialità alla base dell’esenzione prevista dall’art. 87 del TUIR in materia di plusvalenze da cessione di partecipazioni detenute da imprese. Con riferimento ai presupposti di natura temporale, il presupposto in capo alla partecipata deve in particolare esistere ininterrottamente dall’inizio del terzo periodo di imposta anteriore al realizzo della plusvalenza. Secondo la posizione assunta dalla giurisprudenza, l’esenzione della plusvalenza dipende dal fatto che la partecipata non svolga attività di mero godimento dei beni, essendo escluse per presunzione assoluta le società di gestione immobiliare. Ciò nel pieno rispetto della finalità espressa dalla norma, mirata a favorire la circolazione di complessi patrimoniali aventi caratteristica di imprese, disincentivando ogni attività elusiva mirata a trasferire nel concreto singoli beni. In materia di armonizzazione della norma con quanto previsto in materia di conferimento d’azienda (la cui neutralità fiscale è prevista dall’art. art. 176 del TUIR), la Corte rileva come l’azienda ricevuta dalla conferitaria si debba considerare posseduta da quest’ultima anche per il periodo di possesso del conferente, in diretta applicazione del principio fiscale generale di “successione universale” nelle posizioni del conferente. Nel caso in cui una società abbia conferito in un ente di nuova costituzione un ramo d’azienda, secondo la Cassazione dovrebbero ritenersi ereditate da parte del conferitario anche le caratteristiche rilevanti ai fini della valutazione del requisito di commercialità, possedute originariamente dal conferente. In base a questa logica, applicata alla fattispecie, la partecipazione detenuta integrerebbe il requisito di commercialità fiscalmente rilevante limitatamente al caso di trasferimento di un ramo commerciale di una società prevalentemente commerciale, a condizione che la stessa attività fosse svolta senza interruzioni anche dalla conferitaria fino alla data di cessione della partecipazione; non rilevano in tal senso il carattere eventualmente “strumentale per natura” degli immobili coinvolti eventualmente nell’operazione di trasferimento.

Plusvalenze da cessione di partecipazioni e requisito della “commercialità”: i chiarimenti della Cassazione

La Cassazione è intervenuta sull’ambito applicativo del requisito di commercialità alla base dell’esenzione prevista dall’art. 87 del TUIR in materia di plusvalenze da cessione di partecipazioni detenute da imprese

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