Plusvalenza cessione ramo d’azienda: l’Ufficio deve fornire indizi gravi, precisi e concordanti

Con l’ordinanza n. 16393 del 30 luglio 2020, la Corte di Cassazione ha chiarito che in tema di imposte sui redditi, la norma di interpretazione autentica introdotta dal decreto internazionalizzazione, avente efficacia retroattiva, esclude che l’Amministrazione possa determinare in via induttiva la plusvalenza realizzata dalla cessione di immobili e di aziende solo sulla base del valore dichiarato, accertato o definito ai fini dell’imposta di registro (ipotecaria e catastale). L’Ufficio deve infatti individuare ulteriori indizi, gravi precisi e concordanti, che supportino l’accertamento del maggiore corrispettivo rispetto a quanto dichiarato dal contribuente, su cui grava la prova contraria. IL FATTO Una contribuente riceveva un avviso di accertamento IRPEF, con il quale l’Ufficio rettificava la plusvalenza derivante dalla cessione al fratello dei 2/3 del ramo d’azienda esercente attività commerciale, che tutti avevano ereditato dal padre. L’atto impositivo veniva impugnato in CTP ed il ricorso veniva accolto. La CTR al contrario accoglieva il gravame proposto dall’Ufficio avverso la sentenza di primo grado, condividendo la quantificazione del valore del ramo d’azienda compiuta dall’Ufficio con un valore dell’avviamento che era stato correttamente tassato pro-quota in capo alla cedente a titolo di plusvalenza che quest’ultima, in quanto non esercente attività d’impresa avrebbe dovuto dichiarare nella categoria dei redditi diversi. Avverso tale decisione proponeva ricorso per Cassazione la contribuente contestando sostanzialmente il metodo induttivo - ritenuto corretto dalla CTR - con il quale l’Ufficio aveva rettificato la plusvalenza in base all’accertamento del valore già effettuato nei confronti del cessionario ai fini del registro e non ancora divenuto definitivo, nonché l’assenza di prova del valore effettivo dell’azienda ceduta. LA DECISIONE DELLA CORTE DI CASSAZIONE La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso cassando la sentenza con rinvio. La Suprema Corte preliminarmente rammenta che con la norma di interpretazione autentica avente efficacia retroattiva dell’art. 5 comma 3, del D.lgs. n. 147/2015, per le cessioni di immobili e di aziende, nonché per la costituzione e il trasferimento di diritti reali sugli stessi, l’esistenza di un maggior corrispettivo non è presumibile soltanto sulla base del valore, anche se dichiarato, accertato o definito ai fini dell’imposta di registro o delle imposte ipotecarie e catastali. Sulla scia di tale novella legislativa è dunque escluso che gli Uffici possano ancora determinare in via induttiva la plusvalenza realizzata a seguito di cessione di immobile o di azienda solo sulla base del valore dichiarato, accertato o definito ai fini dell’imposta di registro. Pertanto, concludono i giudici di legittimità, l’automatica trasposizione del valore dato al cespite ai fini dell’imposta di registro in sede di accertamento della plusvalenza per la tassazione IRPEF, non trova più ingresso in sede di valutazione della prova e dunque non è possibile più ricondurre a quel solo dato il fondamento dell’accertamento. L’Ufficio è cosi tenuto ad individuare ulteriori indizi dotati di precisione concordanza e gravità che supportino adeguatamente il diverso valore della cessione rispetto a quanto dichiarato dal contribuente. Se verranno allegate le prove, anche presuntive, spetterà poi al contribuente fornire la prova contraria. Nella specie, la sentenza impugnata, riconoscendo la legittimità della rettifica della plusvalenza basata sul valore dell’azienda ceduta, determinato ai fini dell’imposta di registro, per la Suprema Corte, contrastava con i predetti canoni giuridici e quindi è stata cassata con rinvio.

Plusvalenza cessione ramo d’azienda: l’Ufficio deve fornire indizi gravi, precisi e concordanti

L'Amministrazione finanziaria non può determinare in via induttiva le plusvalenze in caso di cessione di azienda o di immobili, basate solo sul valore dichiarato e definito ai fini dell'imposta di registro

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