Osservatorio delle partite Iva: online il terzo trimestre 2019

Nel periodo che va da luglio a settembre sono 101.498 le nuove aperture, la maggior parte delle quali sono localizzate al Nord (44,3%) e riguardano le persone fisiche

Osservatorio delle partite Iva: online il terzo trimestre 2019
Nel periodo che va da luglio a settembre sono 101498 le nuove aperture la maggior parte delle quali sono localizzate al Nord 443 e riguardano le persone fisiche

Disponibile sul sito del Df la sintesi dell’Osservatorio sulle partite Iva relativa al terzo trimestre 2019. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno il 72,3% di nuove partite Iva è stato operato da persone fisiche, il 21,6% da società di capitali, il 3,2% da società di persone. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente si registra un +8,3% per le persone fisiche, con 49.171 nuovi contribuenti che hanno aderito al regime forfetario (48,4% del totale delle nuove aperture), con un aumento del 30,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Segno meno, invece, per le società di capitali e le società di persone, che registrano, rispettivamente -3,6% e -4,9%. Nel complesso da luglio a settembre si evidenziano 101.498 nuove aperture.

Da evidenziare un +44% di partite Iva aperte da soggetti non residenti, aumento dovuto in gran parte allo sviluppo della web economy.

Come ripartizione territoriale, abbiamo la maggior parte delle nuove aperture, come di consueto, situate al Nord (44,3%). Seguono il Centro e il Sud e isole, con 22,1% e il 33,2 per cento.

Rispetto allo stesso trimestre del 2018, si rileva un segno positivo in Piemonte (+16,2%), in Lombardia (+11,5%) e a Bolzano (+11,2%). Mentre la Valle d’Aosta chiude il periodo esaminato con -19,7%, la Calabria con -3,6% e la Sardegna con -3 per cento.

Riguardo i settori, come di prassi il commercio va per la maggiore (20,5%), seguito dalle attività professionali (16,1%) e dalle costruzioni (9,2%). Istruzione, attività professionali e servizi d’informazione sono i settori che registrano un aumento delle attività aperte, con +21,2%, +16,2% e +13,6 per cento. Unico segno negativo per il settore sanità (-5,8%).
Confermato, infine, il trend di ripartizione di genere, con i maschi al 62,7%, in prevalenza sotto i 35 anni. Inoltre, il 19,4% delle nuove aperture è effettuato da soggetti nati all’estero.

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