Le prestazioni economiche di assistenza erogate dall’INPS, ad oggi, risultano particolarmente numerose: tra queste, infatti, non rientrano soltanto l’assegno sociale e i vari trattamenti riconosciuti agli invalidi civili, ma anche tutte le integrazioni reddituali delle pensioni, come l’integrazione al trattamento minimo e l’incremento al milione. Tutte queste prestazioni, in effetti, non dipendono direttamente dal versamento di contribuzione, ma sono collegate all’ammontare del reddito del beneficiario e, in alcuni casi, al reddito del coniuge o dei familiari conviventi. Tali trattamenti, definiti appunto "collegati al reddito", richiedono una rendicontazione precisa dei redditi percepiti per garantire l’accesso o la continuità del beneficio, di norma effettuata dal pensionato annualmente tramite dichiarazione RED. Il mancato rispetto di quest'obbligo dichiarativo può comportare la sospensione delle prestazioni stesse, come stabilito dall’art. 35, comma 10-bis del D.L. n. 207/2008, convertito con modificazioni nella legge n. 14/2009. In tale contesto, l’INPS ha introdotto una novità per semplificare e migliorare l’efficacia del processo dichiarativo per i pensionati: il nuovo servizio "RED Precompilato", disponibile a partire dalla Campagna RED Ordinaria 2024 per i redditi relativi all’anno 2023 (messaggio INPS n. 3301/2024). Il "RED Precompilato", nello specifico, è un servizio innovativo che sostituisce il precedente "RED Semplificato", proponendosi come strumento volto alla massima facilitazione dell’adempimento dichiarativo per i pensionati. L’obiettivo principale è ridurre la complessità delle operazioni, offrendo un’esperienza digitale più intuitiva e al contempo garantire che i dati reddituali siano aggiornati e completi, minimizzando la possibilità di errore. Una delle principali caratteristiche del RED Precompilato consiste nel fatto che la maggior parte dei dati da dichiarare risultino già compilati, grazie alle informazioni acquisite dall’INPS attraverso altri enti e istituzioni, come l’Agenzia delle Entrate. Questo processo automatico rappresenta un vantaggio per il pensionato, che può confermare, correggere o integrare i dati e trasmettere telematicamente la dichiarazione senza dover ricostruire manualmente tutte le informazioni richieste. Chi è obbligato a presentare il RED? Nello specifico, devono obbligatoriamente rendere la dichiarazione reddituale all'INPS: - i pensionati che negli anni precedenti a quello oggetto di verifica, non hanno avuto altri redditi oltre a quello da pensione (propri e, se previsto, dei familiari), se la situazione reddituale è variata rispetto a quella dichiarata l'anno precedente; - i titolari di prestazioni collegate al reddito, che non hanno comunicato integralmente all'Agenzia delle Entrate tutti i redditi che potrebbero influire sulle prestazioni, in quanto non obbligati alla dichiarazione dei redditi (modello 730 o REDDITI PF); è il caso, ad esempio, del lavoro dipendente svolto all'estero, degli interessi bancari, postali, dei BOT, dei CCT e di altri titoli di Stato o i proventi di quote di investimento, soggetti a ritenuta d'acconto alla fonte a titolo d'imposta o sostitutiva dell'IRPEF; - in generale, coloro che sono esonerati dall'obbligo di presentazione all'Agenzia delle Entrate della dichiarazione dei redditi e che percepiscono redditi ulteriori a quelli da pensione; è il caso, ad esempio, dei titolari di Assegno al Nucleo Familiare (ANF) che hanno un reddito da pensione e un reddito da abitazione principale; - coloro che percepiscono redditi rilevanti sulle prestazioni erogate dall’INPS, laddove tali rediti si dichiarino in maniera diversa all'Agenzia delle Entrate ai fini fiscali (modelli 730 o REDDITI PF); si tratta, ad esempio, dei redditi derivanti da collaborazione coordinata e continuativa o assimilati e dei redditi di lavoro autonomo, anche occasionale. Gli obbligati alla dichiarazione reddituale all'Istituto sono individuati dalla circolare INPS 30 novembre 2015, n. 195, nella quale sono evidenziati i casi in cui devono essere comunicati non solo i redditi del titolare della prestazione, ma anche quelli del coniuge o dei familiari. Nel messaggio INPS n. 4023 del 5 ottobre 2016, Allegato 1, sono inoltre presenti i riferimenti normativi e le tipologie reddituali rilevanti per ogni prestazione collegata al reddito. Redditi rilevanti ai fini della dichiarazione RED È importante sottolineare che non tutti i redditi percepiti sono rilevanti ai fini della dichiarazione RED. L'INPS considera solo specifiche categorie di reddito, che possono variare in base alla tipologia di prestazione erogata. Inoltre, alcuni trattamenti assistenziali, come l'assegno sociale, richiedono la dichiarazione dei redditi complessivi di entrambi i coniugi, mentre altre prestazioni possono basarsi esclusivamente sui redditi personali del beneficiario. I redditi da dichiarare includono, tra gli altri: - redditi da lavoro parasubordinato (collaborazioni e assimilati): tali redditi sono assimilati a quelli da lavoro dipendente ai fini fiscali, ma ai fini della dichiarazione RED sono assimilati al lavoro autonomo; - redditi derivanti da indennità di funzione o gettoni di presenza; - pensioni estere o rendite estere; - redditi da lavoro autonomo, anche occasionale: in questo caso, dovrà essere dichiarato l’imponibile al netto dei contributi previdenziali; - redditi da lavoro dipendente prestato all’estero, laddove non sussista l’obbligo di inserirli in dichiarazione (ad esempio, retribuzioni corrisposte da Enti e Organismi Internazionali); - redditi da interessi bancari, postali, relativi a titoli di Stato, proventi di quote di investimento, non esposti in dichiarazione in quanto soggetti a ritenute alla fonte a titolo d’imposta; - prestazioni assistenziali a carico dello Stato o di altri Enti Pubblici o Stati esteri; - quote esenti dei redditi di L.S.U., lavoratori di Associazioni o Società Sportive Dilettantistiche, redditi derivanti da contratto di prestazione occasionale o da libretto famiglia; - redditi derivanti da quote di pensione trattenute dal datore di lavoro; - arretrati di lavoro dipendente, anche estero, e di integrazioni salariali; - TFR, TFS, altre tipologie di liquidazioni e loro eventuali anticipazioni. In taluni casi, è necessario dichiarare anche eventuali indennità percepite da altri enti pubblici o privati. Modalità di accesso al RED precompilato Il RED precompilato è accessibile direttamente dal portale istituzionale dell’INPS (www.inps.it) nella sezione dedicata alla dichiarazione della situazione reddituale (RED). Per accedere al servizio, è necessario utilizzare una delle seguenti credenziali: - CNS (Carta Nazionale dei Servizi); - SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) di almeno livello 2; - CIE (Carta di identità elettronica) 3.0; - eIDAS (electronic IDentification Authentication and Signature). L’uso di queste credenziali garantisce la sicurezza del processo e tutela la riservatezza delle informazioni personali e reddituali dei pensionati. Vantaggi del RED precompilato Il RED precompilato introduce significativi vantaggi rispetto al sistema precedente, sia in termini di operatività che di precisione dei dati. Tra i benefici più rilevanti troviamo: - riduzione degli errori: la precompilazione dei dati già noti all’INPS diminuisce sensibilmente il rischio di errori materiali che potrebbero verificarsi durante la compilazione manuale. - semplificazione delle operazioni: il processo diventa più rapido e meno oneroso per il pensionato, che non deve ricercare ogni singolo dato reddituale da inserire. - maggiore controllo sui dati: il pensionato mantiene comunque il controllo sulla propria dichiarazione, con la possibilità di modificare o integrare i dati precompilati. - supporto continuo tramite assistenza virtuale: l’INPS ha integrato un chatbot, un Assistente Virtuale che guida gli utenti attraverso le fasi di compilazione e fornisce spiegazioni sui criteri di valorizzazione dei redditi. Questo strumento può essere particolarmente utile per chi non ha dimestichezza con i processi digitali o per chiarire dubbi relativi a specifiche categorie di reddito. Scadenza dichiarazione RED La Campagna RED Ordinaria 2024 riguarda i redditi percepiti nel corso del 2023. Il termine ultimo per la presentazione della dichiarazione tramite il RED precompilato è fissato per il 28 febbraio 2025. Questo periodo di tempo, piuttosto ampio, consente ai pensionati di organizzarsi con calma, avendo anche la possibilità di ricevere supporto dai Centri di Assistenza Fiscale (CAF) o dai professionisti abilitati. Sanzioni e conseguenze del mancato adempimento Il mancato rispetto dell’obbligo di dichiarazione dei redditi può comportare la sospensione della prestazione erogata dall’INPS. Questa sospensione avviene nel caso in cui non vengano fornite le informazioni reddituali necessarie entro i termini previsti. In situazioni di inadempimento prolungato, oltre alla sospensione, è possibile che l’INPS richieda la restituzione delle somme indebitamente percepite nel periodo di mancata dichiarazione. L’importanza di rispettare le scadenze e di fornire dati corretti e completi non può essere sottovalutata, in quanto ciò garantisce il corretto proseguimento dell’erogazione delle prestazioni assistenziali o previdenziali. Nonostante la possibilità di utilizzare il servizio RED precompilato in maniera autonoma, i pensionati possono comunque rivolgersi ai Centri di Assistenza Fiscale (CAF) o a professionisti abilitati convenzionati con l’INPS per completare la dichiarazione. Questi soggetti, infatti, offrono supporto specializzato per coloro che preferiscono non gestire personalmente la compilazione online o che hanno necessità di assistenza specifica per situazioni reddituali complesse. Considerazioni conclusive In conclusione, il RED precompilato rappresenta un significativo passo avanti nella gestione delle dichiarazioni reddituali per i pensionati italiani. Oltre a ridurre il carico burocratico, il nuovo servizio garantisce una maggiore accuratezza nella raccolta dei dati e offre agli utenti un’esperienza più fluida grazie all’integrazione di strumenti digitali come l’assistenza virtuale. L’introduzione di questa modalità digitale non solo snellisce le procedure, ma consente anche di migliorare la trasparenza e l’efficienza del sistema previdenziale, con l’obiettivo di garantire che le prestazioni collegate al reddito siano erogate in modo corretto e tempestivo.