Tre super banche dati messe a disposizione dell'Agenzia delle entrate per intercettare l'evasione sugli affitti brevi. Come riportato dalla Corte dei Conti nella relazione sul rendiconto generale dello Stato 2022, documento pubblicato lo scorso 28 giugno, l'Amministrazione finanziaria per l'attività di controllo sulle locazioni turistiche può infatti contare sia sulla banca dati regolamentata dal Ministero del Turismo con tutti i dati delle strutture recettive presenti sul territorio, sia sui dati forniti dal Ministero dell'Interno con i riferimenti anagrafici degli alloggiati nelle strutture, e da ultimo anche sulle comunicazioni trasmesse dagli intermediari immobiliari. Le banche dati citate hanno di fatto una portata complementare fornendo, la prima, una sorta di censimento delle strutture, la seconda, il numero degli occupanti per immobile, e la terza il valore dei redditi generati grazie all'intervento degli intermediari che mettono in contatto affittuari e locatori. Oltre a questo dal 2021 è attiva anche la stretta sul regime fiscale delle locazioni brevi, ovvero la possibilità di applicare l'imposta sostitutiva al 21% sui redditi derivanti dagli affitti per un periodo inferiore ai 30 giorni di immobili, che limita l'utilizzabilità di tale meccanismo su non più di quattro appartamenti per ciascun periodo d'imposta (come disposto dall'art. 1 comma 595 della legge 178/2020 - la legge di bilancio 2021). Sebbene gli strumenti utilizzabili dal fisco siano molteplici, come indicato nel report della Corte dei Conti, con riferimento all'azione di controllo posta in essere, l'Agenzia delle entrate non ha fornito informazioni sui risultati finora raggiunti ed è la stessa Corte a ravviare l'esigenza di sviluppare una attenta attività di controllo sul fenomeno delle locazioni turistiche tenuto conto del grande rilievo che esse hanno assunto in Italia nell'ambito del settore del Turismo. Le banche dati Il Ministero del Turismo, con il decreto 29 settembre 2021 n. 161, ha regolamentato le modalità di costituzione della banca dati strutture ricettive e degli immobili destinati alle locazioni brevi, e ha siglato un protocollo di intesa con le Regioni e le Province autonome. La banca dati è alimentata dalle informazioni relative a tutte le strutture ricettive e agli alloggi concessi in affitto breve sul territorio nazionale con specifica indicazione della tipologia di alloggi, dell'ubicazione e della capacità ricettiva. Ma non è tutto. Questo bacino di dati che produce una sorta di censimento delle strutture contiene anche gli estremi dei titoli abilitativi richiesti ai fini dello svolgimento dell'attività ricettiva, i dati del soggetto che esercita l'attività (anche in forma di locazione breve) ed il codice identificativo regionale, o laddove questo non sia stato adottato, un codice alfanumerico generato dalla banca dati stessa. A disposizione dell'Amministrazione finanziaria a decorrere dal 30 giugno 2019 in forma anonima e aggregata per struttura ricettiva, ci sono anche i dati delle comunicazioni di cui all'art. 109 del Tulps (testo unico di pubblica sicurezza) in possesso del Ministero degli Interni. I dati sono quelli comunicati dai gestori di esercizi alberghieri e di altre strutture all'autorità locale di pubblica sicurezza con le generalità delle persone alloggiate attraverso l'invio alle questure dei dati con mezzi informatici o con fax.