La domanda di adesione alla rottamazione-ter sblocca il Durc

La domanda di definizione agevolata consente il rilascio del DURC. La legge n. 136/2018, di conversione del decreto fiscale 2019 (D.L. n. 119/2018), recante disposizioni urgenti in materia fiscale e finanziaria ha, infatti, posto rimedio alla carenza del provvedimento originario. Tale possibilità è offerta, in particolare, dal comma 10 dell’articolo 3 del decreto fiscale, collegato alla legge di Bilancio 2019, nel quale è stata inserita la lettera f-bis che prevede l’applicazione dell’articolo 54 del D.L. n. 50/2017, convertito, con modificazioni, dalla l. n. 96/2017, ai fini del rilascio del documento unico di regolarità contributiva (DURC), di cui al decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali 30 gennaio 2015. In tal modo, dunque, i datori di lavoro e gli altri soggetti obbligati al pagamento di contributi previdenziali, assistenziali, premi assicurativi, i quali si trovano con debiti presso l’agente della riscossione rientranti nel campo di applicazione della definizione agevolata (art. 3 del D.L. n. 119/2018) potranno ottenere il rilascio della regolarità contributiva sin dalla data di presentazione dell’istanza. Si tratta di un aspetto di particolare rilevanza in quanto, come è noto, anche se la scadenza per la presentazione delle domande è fissata al 30 aprile 2019, molti contribuenti hanno già presentato domanda all’agente della riscossione per ottenere i diversi effetti previsti per l’appunto immediatamente. Tale problema era sorto già in occasione della prima rottamazione del 2016. Purtroppo il legislatore, in sede di approvazione del D.L. n. 119/2018, non aveva tenuto conto che il rimedio individuato nel 2017 con l’art. 54 del D.L. n. 50/2017, non si rendeva applicabile per la definizione agevolata del 2018. Quella norma, infatti, faceva per l’appunto riferimento al D.L. n. 193/2016 e conseguentemente non si rendeva direttamente applicabile per le istanze previste dall’art. 3 del D.L n. 119/2018. Ad ogni modo, il problema è ora superato in quanto il rinvio contenuto al comma 10, lettera f-bis supera ogni possibile diversa interpretazione. Rottamazione dei ruoli La definizione agevolata dei carichi iscritti a ruolo ricordiamo che riguarda i singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2017. In materia di contributi previdenziali, assistenziali e premi assicurativi è previsto che sono dovute le somme iscritte a ruolo con esclusione delle sanzioni e somme aggiuntive di cui all'articolo 27, comma 1, del D.Lgs. n. 46/1999. Sono quindi escluse quelle dovute una volta scaduti i termini di pagamento di sessanta giorni dalla notificazione. In sede di conversione del decreto fiscale 2019 non sono stati modificati i tempi di pagamento che rimangono quindi di cinque anni. Cambia invece il numero delle rate. E’ previsto che qualora il contribuente decida di non pagare l’importo dovuto in un’unica soluzione, la dilazione potrà ora arrivare a 18 rate. In particolare, la prima e la seconda ratasaranno ciascuno di importo pari al 10% con scadenza 31 luglio e il 30 novembre 2019. Quelle residue, tutte di pari importo, con scadenza il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre di ciascun anno a decorrere dal 2020. In sintesi, la novità è che dal 2020 le rate saranno quattro all’anno, anziché due. In caso di opzione per la dilazione del pagamento saranno dovuti gli interessi al tasso del 2% annuo a decorrere dal 1° agosto 2019. Presentazione della domanda La presentazione della domanda scadrà a fine aprile 2019 anche se, come ricordato in precedenza, può avvenire da subito in quanto l’agenzia della riscossione ha già predisposto i moduli di istanza. A seguito della presentazione si produrranno immediatamente i seguenti effetti: - sospensione dei termini di prescrizione e decadenza; - sospensione, fino alla scadenza della prima o unica rata delle somme dovute a titolo di definizione, degli obblighi di pagamento derivanti da precedenti dilazioni in essere alla data di presentazione; - non possono essere iscritti nuovi fermi amministrativi e ipoteche, fatti salvi quelli già iscritti alla data di presentazione; - non possono essere avviate nuove procedure esecutive; - non possono essere proseguite le procedure esecutive precedentemente avviate, salvo che non si sia tenuto il primo incanto con esito positivo. Il pagamento della prima o unica rata delle somme dovute a titolo di definizione determina l'estinzione, salvo sempre che non si sia tenuto il primo incanto con esito positivo; - il richiedente debitore non è considerato inadempiente ai fini dell’erogazione di un rimborso d’imposta da parte dell’Agenzia delle Entrate ai fini di quanto previsto dall’articoli 28-ter del D.P.R. n. 602/1973; - il richiedente debitore non è considerato inadempiente ai fini del pagamento da parte delle amministrazioni pubbliche di somme di importo superiore a 5.000 euro ai fini di quanto previsto dell’48-bis del D.P.R. n. 602/1973; - potrà essere rilasciato il DURC. Chiarimenti INPS A fornire chiarimenti è intervenuta l’INPS col messaggio n. 4844 del 28 dicembre 2018. L’Istituto ha chiarito che, a decorrere dal 19 dicembre 2018, data di entrata in vigore della legge di conversione n. 136/2018, le richieste di verifica della regolarità contributiva, anche se pervenute anteriormente a tale data ed ancora in corso di istruttoria, dovranno essere definite con l’attestazione della regolarità sempreché non sussistano ulteriori esposizioni debitorie in altre Gestioni o sezioni. Viene anche puntualizzato che la definizione della richiesta di verifica con tale esito, in assenza di registrazione sugli archivi della procedura “Gestione AVA” richiede l’accertamento presso l’Agente della Riscossione dell’avvenuta presentazione della dichiarazione di adesione alla definizione agevolata di cui all’articolo 3 del D.L. n. 119/2018. Il documento dell’Istituto fornisce, inoltre, ulteriori indicazioni sull’istruttoria del DURC in presenza dell’avvenuta presentazione delle istanze di definizione agevolata ai sensi del D.L. n. 193/2016 (prima rottamazione), ovvero del D.L. n. 148/2017 (rottamazione bis), puntualizzando che a tal fine dovrà essere verificata la sussistenza della condizione di regolarità nei versamenti alle previste date di scadenza fissate.

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