La bozza del decreto legge su reddito di cittadinanza e quota 100, collegato alla legge di Bilancio 2019, contiene nuovi dettagli sulla privacy e sulla validità dell’ISEE. Quadro normativo Il decreto legislativo n. 147/2017, relativo all’attuazione del reddito di inclusione (REI), ha previsto l’introduzione del modello ISEE precompilato dall’Agenzia delle Entrate e dall’INPS a partire, in via sperimentale, dal gennaio 2018. Il decreto milleproroghe del 2018 (DL n. 91/2018) ha poi rimandato la data di partenza a gennaio 2019. La data più probabile, vista la bozza del Decreto, è settembre 2019. Modello ISEE precompilato: come funziona Il modello ISEE o Indicatore Situazione Economica Equivalente è il modello con cui il contribuente certifica la situazione economica del proprio nucleo familiare, tenendo conto di reddito, patrimonio mobiliare, patrimonio immobiliare e composizione del nucleo familiare stesso. L’ISEE precompilato, rilasciato sulla base della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) precompilata, è il modello la cui presentazione è obbligatoria per richiedere a INPS o a Enti Pubblici determinate agevolazioni e prestazioni di sostegno al reddito. Per richiedere il rilascio dell’ISEE, i cittadini potranno autonomamente, se in possesso del PIN dispositivo INPS, o recandosi ai CAF, compilare il modulo INPS dedicato inserendo alcuni dati e autocertificandoli. Tutti gli altri dati saranno inseriti direttamente da INPS e Agenzia delle Entrate. Una volta ricevuti i dati, l’Istituto li verificherà incrociandoli con i propri archivi e con le informazioni fornitegli anche dall’Agenzia delle Entrate relativi all’archivio dell’Anagrafe Tributaria, riguardo composizione del nucleo familiare, dichiarazione dei redditi precedenti, mutui e conti correnti. Il contribuente potrà verificare i dati inseriti, autonomamente o presso un CAF, vedere la fascia di reddito ISEE che gli è stata attribuita e stampare la propria DSU. Nel caso riscontrasse delle incongruenze può, tramite il CAF, richiedere una rettifica a Inps, tranne che per i dati relativi a trattamenti erogati dall’Istituto e per le parti già dichiarate a fini fiscali. Questo, non solo semplificherà la vita dei contribuenti, che dovrebbero poter avere la certificazione ISEE in tempi notevolmente ridotti, ma anche quella degli Enti Pubblici che dovrebbero avere già a propria disposizione le informazioni loro necessarie, senza doverle richiedere al cittadino stesso. Allo stesso tempo dovrebbe evitare false dichiarazioni e omissioni di redditi o patrimoni nel modello ISEE. Le novità nella bozza del decreto sul reddito di cittadinanza La bozza del Decreto sul RdC, introducendo alcune modifiche all’art. 10 del D. Lgs. n. 147/2017, disciplina il consenso al trattamento dei dati da parte di coloro che richiedono l’ISEE, necessario perché l’INPS possa inserire i dati personali, reddituali e patrimoniali nella DSU. Il consenso andrà prestato preventivamente, sia in caso di richiesta autonoma con Pin INPS, sia nel caso in cui ci si rivolga ad un CAF. Ciascun componente maggiorenne del nucleo familiare potrà, qualora lo ritenga opportuno, revocare il consenso all’utilizzo dei dati all’INPS, all’Agenzia delle Entrate ed ai CAF per l’elaborazione della DSU precompilata. Stando a quanto previsto nella bozza di Decreto, nel caso il consenso risulti espresso non nelle modalità previste o nel caso in cui venga successivamente inibito l’utilizzo dei dati personali per l’elaborazione della DSU precompilata, dovrebbe rimanere la possibilità di presentare la DSU non precompilata. In questa evenienza, in sede di attestazione dell’ISEE, vengono riportate analiticamente tutte le omissioni o le difformità riscontrate nei dati dichiarati rispetto quanto emerge dalle informazioni disponibili negli archivi di INPS e nell’Anagrafe tributaria dell’Agenzia delle Entrate, comprese difformità su saldi e giacenze medie del patrimonio mobiliare. Anche i tempi di validità dell’ISEE sono stati oggetto di modifica nel testo della bozza del Decreto. La validità delle DSU presentate dal 1° gennaio 2019 dovrebbe essere estesa fino al 31 dicembre 2019. A partire dal 1° settembre, poi, le domande di ISEE saranno valide fino al 31 agosto dell’anno successivo, e non più fino al 15 gennaio. In conclusione L’ISEE è lo strumento fondamentale per certificare la sussistenza dei requisiti reddituali per rientrare tra i beneficiari del Reddito di Cittadinanza. Sarà da verificare se lo snellimento della procedura e le verifiche incrociate saranno una garanzia per quanti effettivamente necessitano di questa forma di sussidio e allo stesso tempo rappresenteranno un deterrente per coloro che vorrebbero cercare di truffare lo Stato presentando ISEE non corrispondenti a situazioni di reale necessità.