Ferragosto è passato velocemente e in vista della prossima riapertura del Parlamento l’attenzione si concentra, inevitabilmente, sulla manovra economica 2025. Il cantiere è quasi aperto e numerosi sono i nodi che prima i politici e dopo il legislatore saranno chiamati a sciogliere. Taglio del cuneo fiscale Il primo punto che dovrà essere affrontato riguarderà la conferma del “taglio” del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi. La misura per il momento è valida fino al 31 dicembre 2024 e prevede la riduzione degli oneri contributivi fino a sei punti percentuali a condizione, però, che la retribuzione annuale non sia superiore a 35.000 euro. Il taglio è più elevato, ammonta a 7 punti percentuali, qualora la retribuzione annuale non sia superiore a 25.000 euro lordi. Il beneficio non ha però effetti sulla tredicesima mensilità. Inoltre, la misura non riguarda i rapporti di lavoro domestico. Il Governo dovrà trovare circa 9,4 miliardi di risorse per confermare il “taglio”. Riduzione dell’IRPEF Per quanto riguarda l’IRPEF il Governo ha ridotto il prelievo tributario mediante l’accorpamento dei primi due scaglioni di reddito. Fino a 28.000 euro di reddito l’aliquota applicabile è del 23%. Anche in questo caso, però, la misura è temporanea e vale per il momento fino al 31 dicembre 2024. Si dovrà eventualmente procedere con una proroga del beneficio. Tuttavia, i possibili margini di un ulteriore intervento finalizzato alla riduzione delle imposte sono strettamente collegati alle risorse che saranno rese disponibili per effetto dell’adesione al concordato preventivo biennale. Si tratta di una misura su cui il Governo punta molto per reperire risorse aggiuntive. Tassazione dei premi di produttività Un altro “nodo” da sciogliere riguarda l’applicazione dell’imposta sostitutiva del 5% ai premi di produttività. La legge di Bilancio 2024 ha confermato la misura per tutto l’anno 2024. La tassazione del 5% si applica sui premi di produttività fino a 3.000 euro, ma a condizione che il lavoratore non sia titolare di una retribuzione superiore al limite di 80.000 euro. Se il premio di risultato si trasforma in welfare aziendale, l’importo riconosciuto è completamente detassato. La misura non risulta eccessivamente costosa, ma anche in questo caso la conferma è subordinata al reperimento delle risorse necessarie. Fringe benefit Un ulteriore tema di particolare rilievo riguarda i fringe benefit. Per l’intero anno 2024 risulta più elevata, rispetto al limite di 258,23 euro, la soglia di esenzione fiscale dei fringe benefit. Per i lavoratori dipendenti con figli a carico il maggior limite è pari a 2.000 euro; invece, in mancanza di figli, la soglia è stata fissata a 1.000 euro. Inoltre, tra i beni e i servizi che non concorrono alla formazione del reddito rientrano anche le somme erogate o rimborsate agli stessi lavoratori dai datori di lavoro per il pagamento di utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica, del gas naturale e delle utenze per l’affitto della prima casa e gli interessi relativi al mutuo contratto per l’acquisto della prima casa. La misura non è eccessivamente costosa. Tuttavia, anche in questo caso dovrà essere confermata nella manovra economica 2025. Altre misure in attesa di conferma (e risorse) La Legge di Bilancio del 2024 ha poi destinato 500 milioni di risorse a 570.000 donne lavoratrici con figli. Ciò al fine di assicurare un adeguato sostegno all’occupazione. L’ambito temporale di applicazione della misura è più esteso essendo applicabile per il triennio 2024-2026. Le lavoratrici madri che si trovano nelle condizioni previste dalla legge possono fruire di uno sgravio contributivo. La misura ha valore fino al 31 dicembre 2026 per le lavoratrici madri con tre o più figli e con rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Lo sgravio è stato esteso anche alle lavoratrici madri di due figli, ma in questo caso la misura si applica in via sperimentale fino al 31 dicembre 2024. In questo caso la decontribuzione cesserà dall’inizio dell’anno nuovo salvo il caso in cui la Manovra economica 2025 non preveda una proroga della stessa. Un ulteriore tema che dovrà poi essere affrontato riguarderà anche la c.d. social card il cui importo per l’anno 2024 è stato incrementato a 500 euro.