IMU: eredi non sanzionabili per gli errori commessi dal de cuius

Le sanzioni pecuniarie amministrative previste per la violazione delle norme tributarie hanno carattere afflittivo, onde devono inquadrarsi nella categoria dell'illecito amministrativo di natura punitiva, con la conseguenza che l'obbligazione di pagare la somma dovuta per la violazione non si trasmette agli eredi. Lo ha ribadito la Corte di Cassazione con l'ordinanza 6500 del 6 marzo 2019. IL FATTO Alcuni eredi hanno impugnato la sentenza della Ctr di Roma relativa a due avvisi di accertamento ICI per l'anno 2005 e 2006. In particolare, veniva sostenuto che il terreno non potesse essere considerato edificabile solo perché inserito come tale nel Prg, in assenza di approvazione del piano particolareggiato. Il ricorso è stato respinto sia in primo che in secondo grado. In Cassazione, gli eredi censurano l'applicazione delle sanzioni. LA DECISIONE DELLA CORTE DI CASSAZIONE La Corte di Cassazione ha accolto sul punto il ricorso. Invero, è già stato affermato dalla Suprema Corte che le sanzioni pecuniarie amministrative previste per la violazione delle norme tributarie hanno carattere afflittivo, onde devono inquadrarsi nella categoria dell'illecito amministrativo di natura punitiva, disciplinato dalla legge 24 novembre 1981 n. 689, essendo commisurate alla gravità della violazione ed alla personalità del trasgressore, con la conseguenza che ad esse si applica il principio generale sancito dall'art. 7 della legge n. 689 cit., secondo cui l'obbligazione di pagare la somma dovuta per la violazione non si trasmette agli eredi.

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