Il costo esiste, ma è deducibile solo se giustificato e documentato

Ai fini della deducibilità del costo, il contribuente, proprio in applicazione dell’art. 109 del DPR n. 917 del 1986, ha l’onere di provare l’esistenza e la natura del costo, i relativi fatti giustificativi e la sua concreta destinazione alla produzione, quale atto d’impresa, non potendo limitarsi a dimostrare che la spesa sia stata correttamente contabilizzata, occorrendo anche che esista una documentazione di supporto da cui ricavare, oltre che l’importo, la ragione e la coerenza economica della stessa. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con l'ordinanza n. 10274 del 29 maggio 2020. IL FATTO Il caso trae origine da un avviso di accertamento contenente recupero a tassazione di maggiori imposte a fini Irpef e Irap per l'anno di imposta 2006 derivanti da annullamento delle detrazioni del costo portato dalla fattura emessa in favore del contribuente da uno studio professionale siccome non indicante chiaramente la natura e i beni e servizi oggetto di fatturazione. Il giudice di appello ha confermato totalmente la sentenza di primo grado, rilevando che la fattura in questione faceva riferimento al contratto di appalto dei relativi lavori, il quale sopperiva alla presunta genericità della descrizione delle prestazioni eseguite, con conseguente insussistenza della contestata violazione dell'art. 109 del Tuir. Avverso tale sentenza ha proposto ricorso per cassazione l'Agenzia delle Entrate, deducendo l'erroneità della decisione per aver ritenuto deducibile dal reddito di impresa un costo esistente e determinato, senza che ne fosse dimostrata l'inerenza, come invece richiesto dalla normativa. LA DECISIONE DELLA CORTE DI CASSAZIONE La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso. Invero, per gli Ermellini l'affermazione della Ctr poteva essere al più idonea a dimostrare la regolarità formale della fattura oggetto di lite, ma non poteva condurre, ex se, a ritenere rispettato il precetto dell'art. 109, comma 5, del TUIR. Infatti, ai fini della deducibilità del costo, il contribuente, proprio in applicazione dell'art. 109 citato, ha l'onere di provare l'esistenza e la natura del costo, i relativi fatti giustificativi e la sua concreta destinazione alla produzione, quale atto d'impresa (Cass. Sez. 5, sentenza n. 30366 del 21/11/2019; Sez. 5, ordinanza n. 33504 del 27/12/2018), non potendo limitarsi a dimostrare che la spesa sia stata correttamente contabilizzata, occorrendo anche che esista una documentazione di supporto da cui ricavare, oltre che l'importo, la ragione e la coerenza economica della stessa (Sez. 5, ordinanza n. 13300 del 26/05/2017). Orbene, l'Agenzia aveva mosso precise contestazioni sull'inerenza del costo all'attività del contribuente. Ne consegue che costui aveva l'onere di dimostrare l'inerenza.

Il costo esiste, ma è deducibile solo se giustificato e documentato

Ai fini della deducibilità del costo, il contribuente ha l’onere di provare l’esistenza e la natura del suddetto costo, i relativi fatti giustificativi e la sua concreta destinazione alla produzione

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