Emergenza Covid-19: impatto sulle regole doganali e sul commercio internazionale

Assonime ha emanato la circolare n. 7 del 17 maggio 2020, avente ad oggetto l’emergenza COVID-19: impatto sulle regole doganali e sul commercio internazionale. In particolare, sono state analizzate le misure volte ad agevolare l’importazione di merci. L’Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato l’11 marzo 2020 l’emergenza epidemiologica da COVID-19 come pandemia e ha portato i Governi nazionali così ad individuare particolari misure straordinarie al fine di tutelare la salute degli individui, come ad esempio restrizioni alla libertà di movimento delle persone (lockdown), che hanno avuto forti impatti sull’economia mondiale. Le difficoltà legate alla ripresa dei settori produttivi colpiti dalla crisi individuano nuove sfide per le imprese, che hanno di fronte uno scenario normativo in continua evoluzione e trasformazione che conferma la centralità del commercio internazionale. Per fronteggiare l’emergenza da Coronavirus, il Governo Italiano ha provveduto ad individuare misure straordinarie per acquisire dispositivi di protezione individuale (DPI) e materiale sanitario. Il Decreto Legge Cura Italia ha anche previsto misure volte a incentivare la produzione e la fornitura di dispositivi medici, nonché la produzione, importazione e l’immissione in commercio di mascherine chirurgiche e dispositivi di protezione individuale. Tra le misure di grande importanza è certamente anche l’Ordinanza n. 11/20 del 26 aprile 2020 con cui il Commissario Straordinario per l’emergenza COVID-1915, per consentire la diffusione delle mascherine chirurgiche, ha fissato un prezzo massimo raccomandato di vendita al consumo di questi dispositivi di protezione individuale. Allo stesso modo, recentemente è stata annunciata l’iniziativa di carattere temporaneo per eliminare l’aliquota IVA sulle cessioni di mascherine per l’anno 2020. Coronavirus e regole doganali Tra le varie misure di emergenza, il Commissario Straordinario per l’emergenza COVID-19 ha previsto con l’Ordinanza 6/2020 del 28 marzo 2020 che l’Agenzia Dogane e Monopoli debba adottare misure per consentire lo sdoganamento di tutti i dispositivi di protezione individuale (DPI) e dei beni mobili di qualsiasi genere, compresi gli strumenti ed i dispositivi di ventilazione invasivi e non invasivi, necessari al contrasto dell’emergenza. L’Ordinanza prevede inoltre che l’Agenzia proceda allo svincolo diretto dei DPI volti a Regioni, Province Autonome, Enti territoriali locali, Pubbliche Amministrazioni, strutture ospedaliere pubbliche o private accreditate ed inserite nella rete regionale dell’emergenza, soggetti che esercitano servizi pubblici essenziali. Nell’ipotesi in cui invece i DPI non siano diretti a questi soggetti l’Agenzia deve effettuare una segnalazione direttamente al Commissario Straordinario per l’emergenza COVID-19, in modo tale che se lo ritiene possa disporre la requisizione della merce da parte dell’Agenzia quale “Soggetto Attuatore”. Di conseguenza l’Agenzia delle Dogane ha emanato delle determinazioni volte ad individuare le procedure di sdoganamento “con svincolo diretto” e “con svincolo celere”, al fine di velocizzare il più possibile le attività degli Uffici territoriali dell’Agenzia, sempre però garantendo i controlli per tutelare la sicurezza e la conformità dei materiali importati. Dal punto di vista dell’esportazione è in vigore fino al 25 maggio 2020, il Regolamento dell’Unione Europea che prevede una misura di salvaguardia con carattere temporaneo volta a subordinare l’esportazione di alcuni tipi di dispositivi di protezione individuale al rilascio di un’autorizzazione di esportazione concessa dalle Autorità competenti degli Stati membri. In Italia è il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, MAECI – Direzione Generale per l’Unione Europea – Ufficio X – Accesso ai mercati esteri e difesa commerciale. Questa disposizione però non comporta un divieto assoluto di esportazione di alcuni dispositivi di protezione individuale, poiché infatti è necessaria un’autorizzazione, da presentare quando le merci sono dichiarate per l’esportazione e al più tardi all’atto dello svincolo delle merci. Di conseguenza, senza la presentazione di una autorizzazione di esportazione valida, l’esportazione è vietata. Lo stesso Regolamento prevede un elenco con carattere indicativo di considerazioni di cui le Autorità nazionali competenti devono tenere conto nel decidere se un’autorizzazione di esportazione possa essere rilasciata, come ad esempio l’adempimento di un obbligo di fornitura nell’ambito di una procedura di aggiudicazione congiunta da parte dell’Unione e degli Stati membri. Il regime di autorizzazione all’esportazione in ogni caso non si applica agli scambi tra gli Stati membri dell’UE. Misure di sicurezza e inchieste antidumping I dazi antidumping e antisovvenzioni rappresentano delle misure di difesa commerciale che gli Stati attuano per proteggere i settori produttivi nazionali da pratiche commerciali che sono ritenute scorrette. Sul punto, la Commissione con l’avviso del 16 marzo 2020 ha confermato che le attività di inchiesta volte a raccogliere i dati e le informazioni per individuare l’esistenza di pratiche di dumping, o di sovvenzione proseguono anche se limitate e con adeguamenti imposti dall’emergenza da Coronavirus. Nello specifico, quanto ai termini per la compilazione dei questionari, sono stabilite delle disposizioni per la presentazione di informazioni. Inoltre, è stato previsto che la Commissione possa concedere una proroga di sette giorni, in ragione dell’emergenza sanitaria. Inoltre, nell’ipotesi di operatori economici stabiliti in regioni particolarmente colpite dall’emergenza, che possono essere assoggettati a rilevanti misure di sicurezza supplementari come periodi di quarantena, la Commissione ha chiarito che in queste ipotesi può essere concessa in via straordinaria una proroga della scadenza oltre il periodo di sette giorni.

Emergenza Covid-19: impatto sulle regole doganali e sul commercio internazionale

Assonime si sofferma in particolare sulle misure volte ad agevolare l'importazione di merci necessarie a contrastare gli effetti della pandemia e a limitare l'esportazione di dispositivi di protezione individuale

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