Dl Rilancio, Gualtieri: “Base per grande piano di ripresa”

L'audizione del ministro dell'Economia: "Venerdì il primo miliardo agli enti locali". Sui professionisti: "Con bonus autonomi prenderanno stessa somma di contributi a fondo perduto"

Il Dl Rilancio potrà cambiare e il governo auspica un intervento migliorativo da parte del Parlamento. Lo ha detto il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, intervenendo ieri in Parlamento. “Pensiamo che il metodo del dialogo sia essenziale e contiamo sull’apporto del Parlamento anche per poter ulteriormente migliorare questo decreto”, ha detto nel corso dell’audizione sul dl Rilancio di fronte alle commissioni Bilancio congiunte di Camera e Senato. Un provvedimento che secondo Gualtieri contiene “l’impostazione per il rilancio dell’economia che il governo svilupperà con un grande piano di ripresa fatto di riforme e investimenti. Ci sono alcuni primi elementi importanti che vanno oltre i mesi dell’emergenza, penso alla eliminazione delle clausole di salvaguardia” e si interviene “su alcuni fattori” per “una ripartenza che sia al passo con le sfide e favorisca la transizione a modelli di sviluppo sostenibile, resilienti e innovativi”.

E proprio a proposito del futuro, il ministro ha sottolineato che “il governo mantiene l’impegno a realizzare una riforma fiscale ispirata ai principi di semplicità, progressività, riduzione del carico fiscale sul lavoro e l’impresa, digitalizzazione e contrasto all’evasione fiscale”.

Il dl Rilancio è “un provvedimento che per ampiezza e risorse mobilitate è senza precedenti e non poteva che essere così vista la portata della crisi che ha investito il Paese e vista la scelta molto chiara che il governo ha assunto fin dall’inizio di reagire a questa crisi con interventi di stimolo economico consistenti e adeguati”, ha detto Gualtieri. “L’obiettivo è di contribuire ad assorbire lo shock e introdurre rafforzamenti strutturali di ambiti cruciali”, ha aggiunto il ministro.

Venerdì il primo miliardo agli enti locali

Ripercorrendo tutte le principali misure del provvedimento, che vale 55 miliardi in termini di indebitamento netto e 155 miliardi come saldo netto da finanziare, Gualtieri ha quindi spiegato che alcuni capitoli potranno essere rafforzati, come i contributi ai Comuni. “Avvieremo da subito un tavolo di monitoraggio delle entrate degli enti locali: siamo pronti se necessario a integrare ulteriormente le risorse stanziate”, ha detto. “Il lavoro è stato ultimato, e già venerdì il primo miliardo di euro sarà trasferito ai nostri enti locali, con criteri che aiuteranno i Comuni a determinare l’intero ammontare di risorse”.

Rispondendo alle domande dei parlamentari, Gualtieri è tornato sul tema dei professionisti, esclusi dagli incentivi a fondo perduto, ma percettori del bonus autonomi, erogato dalle proprie casse previdenziali, pari a 600 euro ad aprile e 1.000 euro a maggio per i redditi più bassi. Grazie a questi bonus, ha spiegato il ministro, i professionisti prenderanno “la stessa somma” che avrebbero incassato attraverso i ristori a fondo perduto.

“Solo 1,7 miliardi per spesa utilizzabile per Mes? No, platea più ampia”

Ai rilevi del presidente della Commissione Bilancio del Senato Claudio Borghi, che indicava in appena 1,7 miliardi le spese per il fabbisogno sanitario, a fronte dei 37 miliardi messi a disposizione dal Mes (2% del Pil), Gualtieri ha risposto che la platea degli interventi che rientrano nelle spese finanziabili con le risorse del Mes “va ampiamente oltre il miliardo e sette”, perché – ha ricordato – l’accordo prevede che i fondi possano essere utilizzati per spese legate direttamente e indirettamente all’emergenza sanitaria.

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