Dichiarazione tardiva di per sé idonea all’opzione per il consolidato

Con la circolare n. 27 del 13 dicembre 2019, Assonime analizza i chiarimenti contenuti nella risposta a interpello dell’Agenzia delle Entrate 15 novembre 2019 n. 488, secondo la quale ai fini della validità dell’esercizio dell’opzione per il consolidato fiscale nazionale ex art. 119 del TUIR la dichiarazione integrativa presentata, entro il termine di 90 giorni, per correggere omissioni o errori di una precedente dichiarazione tempestivamente presentata, consente di esercitare validamente l’opzione. In sostanza, l’opzione per il consolidato fiscale, già correttamente comunicata entro il termine di presentazione del modello REDDITI 2018, può essere considerata confermata anche per la società consolidata che risulta inserita nella dichiarazione integrativa nei 90 giorni, in quanto la medesima “si sostituisce a quella originaria”. La risposta sopra menzionata ha esaminato il caso di una società che, alla scadenza del termine ordinario di presentazione del modello REDDITI 2018 aveva optato, in qualità di consolidante, per il regime di tassazione consolidata, ma non aveva incluso tra le consolidate una società controllata. La società consolidante, tenuto conto della decisione successivamente manifestata dalla controllata di partecipare al consolidato, ha integrato il modello REDDITI 2018 entro i 90 giorni successivi alla scadenza del termine ordinario, compilando il quadro OP e, dunque, ha esercitato l’opzione per il regime di tassazione consolidata mediante una dichiarazione rettificativa presentata entro i termini della dichiarazione tardiva. Anche la società controllata ha rettificato entro i termini della dichiarazione tardiva la dichiarazione originariamente presentata, procedendo alla compilazione del quadro OP di propria competenza. In merito, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che non occorre applicare la disciplina della c.d. remissione in bonis, essendo la dichiarazione rettificativa presentata entro i termini della dichiarazione tardiva uno strumento idoneo per esercitare l’opzione per il consolidato. Assonime osserva che le indicazioni rese da questa risposta assumono la valenza di una regola di carattere generale, in quanto si ribadisce che l’opzione per il consolidato può essere esercitata mediante la presentazione di una dichiarazione tardiva oppure attraverso una dichiarazione rettificativa presentata entro i termini previsti della dichiarazione tardiva. Del resto, il termine per l’esercizio dell’opzione per il consolidato viene stabilito “in modo indiretto”, facendo riferimento alla disciplina che regola la presentazione della dichiarazione dei redditi, rendendo applicabile l’art. 2, comma 7 del DPR 322/98, per il quale “sono considerate valide le dichiarazioni presentate entro novanta giorni dalla scadenza del termine”. In sostanza, vi è un’equiparazione tra la dichiarazione presentata entro il termine ordinario e quella tardiva. Non rileva nemmeno la circostanza che le società coinvolte abbiano tenuto “comportamenti coerenti” con la scelta di aderire al consolidato, perché, dall’analisi della risposta dell’Agenzia delle Entrate, non pare che si tratti di un elemento che debba necessariamente sussistere per ritenere valida l’opzione esercitata mediante la dichiarazione tardiva. Nella risposta, infatti, si legge che la società controllata ha deliberato la decisione di partecipare al consolidato dopo la scadenza del termine ordinario (ed entro i successivi 90 giorni) e che, nel caso di specie, l’opzione per il consolidato risulta comunque valida senza che sia necessario a tal fine invocare la disciplina della remissione in bonis. Non rileva il comportamento tenuto dall’impresa In altri termini, considerato che la decisione di aderire alla tassazione di gruppo è stata assunta dopo il termine ordinario di presentazione del quadro OP del modello REDDITI, non sarebbe logico collegare la soluzione positiva adottata al comportamento concludente delle società che intendono aderire al consolidato fiscale. Inoltre, Assonime osserva che dalla risposta n. 488/2019 è possibile evincere il principio secondo cui la dichiarazione tardiva costituisce di per sé strumento idoneo all’esercizio dell’opzione per il consolidato fiscale senza che occorra avvalersi dell’istituto della remissione in bonis. In particolare, quindi, non rileva il comportamento tenuto dall’impresa, in quanto si considera la dichiarazione tardiva “luogo” idoneo a esercitare l’opzione, a prescindere da ogni altro aspetto.

Dichiarazione tardiva di per sé idonea all’opzione per il consolidato

Per Assonime, le indicazioni fornite dall’Agenzia delle Entrate nella risposta n. 488/2019 assumono la valenza di una regola di carattere generale

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