Di Maio: in arrivo modifiche al Durc

In arrivo modifiche al Durc. Secondo quanto annunciato dal Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, ai Consulenti del Lavoro riuniti a Roma per celebrare i 40 anni della Legge istitutiva dell'ordine professionale, sarà definito un meccanismo per cui le imprese che hanno regolarizzato la loro posizione per tempo non siano obbligate a restituire le agevolazioni ricevute. «Stiamo intervenendo modificando la norma sul Durc in fase di conversione del dl semplificazione con un emendamento», ha dichiarato il Ministro, «così finalmente si consente alle imprese che hanno regolarizzato la loro posizione in un certo termine di non restituire integralmente i contributi ricevuti. In questo modo», ha continuato, «possiamo restituire il vero significato al Durc, cioè un passaporto per le aziende virtuose e non una mannaia ingiustificata per le aziende. L'intervento che ha recepito le vostre segnalazioni restituirà dignità ai tanti contribuenti in buona fede». La modifica al documento unico di regolarità contributiva giunge dopo le numerose criticità sollevate dal Consiglio nazionale in una lettera inviata nelle scorse settimane al Ministero del Lavoro e all'Inps. L’intervento di Giuseppe Conte La giornata celebrativa ha visto la partecipazione del Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte. Dopo aver ripercorso l’iter politico che ha portato alla legge di Bilancio 2019, ha posto l’accento sul ruolo determinante esercitato dalle professioni ed in particolare dai Consulenti del lavoro che svolgono funzioni di sussidiarietà nei confronti dello Stato e di raccordo fra il mondo produttivo, il lavoro e le Istituzioni. Il prossimo obiettivo che si prefigge il Governo è la realizzazione di una “autostrada per la crescita” per mezzo di tre pilastri: innovazione, investimenti e semplificazione. In questo quadro si inserisce una volontà di riforma che riguarderà il codice degli appalti, il Codice Civile e il diritto fallimentare, quest’ultimo per mezzo della riforma già approvata dal Consiglio dei Ministri e che prevede l’opportunità offerta ai Consulenti del Lavoro, in virtù delle competenze professionali dimostrate, i quali sono ammessi all’iscrizione nell’Albo per lo svolgimento delle funzioni di curatore e liquidatore nelle crisi d’impresa. La relazione di Marina Calderone Nella sua relazione, la Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del lavoro, Marina Calderone, ha preso atto con soddisfazione e orgoglio delle nuove competenze conquistate dalla categoria grazie al duro lavoro del Consiglio Nazionale, ma ha anche ribadito che, a fronte dei successi del presente e del passato, nuove sfide attendono i Consulenti per aumentarne il livello delle competenze ed il senso di responsabilità. A tutela della funzione di garanzia della legalità svolta dai 26 mila Consulenti presenti in ogni comune d’Italia la Presidente ha richiesto inoltre uno sforzo di semplificazione da parte del Governo e di efficentamento della Pubblica Amministrazione. Rivendicando infine la competenza specifica dei Consulenti, Marina Calderone ha poi toccato altri temi cari ai professionisti quali gli investimenti in infrastrutture e la battaglia per l’equo compenso. Gli ex Ministri del lavoro Il programma dei lavori ha visto anche la partecipazione di cinque personalità che nel passato più o meno recente hanno ricoperto la carica di Ministro del Lavoro. Vincenzo Scotti, firmatario delle legge n. 12 del’11 gennaio 1979 istitutiva dell’Ordine professionale, ha descritto con grande efficacia il clima politico e sociale del periodo storico in cui la legge istitutiva ha preso forma, caratterizzato purtroppo dai cosiddetti “anni di piombo”. Tiziano Treu ha evidenziato come la sua funzione di ministro sia stata una diretta conseguenza dalla sua figura di professore universitario, mentre Cesare Damiano, che ha rivendicato la sua origine di sindacalista FIOM – CGIL di Mirafiori, ha mutato nel tempo il suo atteggiamento nei confronti dei Consulenti del Lavoro avendone apprezzato la professionalità e la competenza seppur nel rispetto dei reciproci distinti ruoli, fino a diventarne un estimatore. Maurizio Sacconi ha ribadito come per le professioni si debba ancora pienamente realizzare quel progetto di assegnazione di funzioni pubbliche delegate, iniziato nell’ambio della Riforma Biagi, e che vedono il coinvolgimento dei professionisti come garanti della legalità, mentre Giuliano Poletti ultimo in ordine di tempo, ha sottolineato come le norme di legge in tema di lavoro non possano essere giudicate in astratto ma si debba tenere conto del contesto socio-economico-politico nel quale esse vedono la luce. Fra i ministri che si sono avvicendati negli anni, si segnala l’assenza della professoressa Elsa Fornero. L’intervento di Luigi di Maio In chiusura di mattinata, l’intervento del Ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, nell’ambito della sua relazione programmatica per lo sviluppo economico dei prossimi anni grazie soprattutto alla rivoluzione digitale alle porte, ha annunciato altre iniziative molto gradite dalla platea dai presenti, a cominciare dalla conversione in legge del decreto semplificazioni prevista per il mese prossimo, nella quale sarà inserito un emendamento che modificherà la disciplina del Durc così come richiesto dalla Presidente Calderone (vedasi a questo riguardo la lettera del 10 dicembre 2018 inviata al Ministro e quella del 4 gennaio 2019 al Direttore Generale dell’INPS). In particolare, per evitare che debiti di modesta entità comportino la cancellazione dei benefici già fruiti, sarà previsto un criterio di proporzionalità fra il debito contributivo e l’agevolazione stessa con la possibilità di continuare a fruire dell’incentivo una volta sanata l’irregolarità. Di Maio ha poi confermato la firma del decreto di riforma delle tariffe INAIL che consentirà una riduzione del costo del lavoro per le imprese, ed ha espresso l’importante principio secondo il quale nei consigli di amministrazione di INPS e INAIL debba essere riservato un posto “a chi conosce i problemi”, e fra questi non debbono mancare i Consulenti del Lavoro. Rosario De Luca e l’omaggio agli ex Presidenti nazionali Sotto la sapiente regia di Rosario De Luca (Presidente della Fondazione Studi), il programma delle celebrazioni ha previsto la presentazione del museo virtuale dei Consulenti del lavoro, l’omaggio ai Presidenti nazionali avvicendatisi nel corso di questi 40 anni premiando Barresi, Vincenzo Miceli, Alfio Catalano e Gabriella Perini e gli interventi di tutte le figure istituzionali nell’ambito della categoria: Visparelli (ENPACL), Montanaro (ANCL), Robustelli (Fondazione Universo Lavoro), Silvestri (Fondazione Consulenti per il Lavoro), Latella (Giovani Consulenti del lavoro).

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