Si susseguono in rapida successione le indiscrezioni sui contenuti della prossima manovra economica: una buona parte delle misure dovrebbe interessare le famiglie, anche con l’intento di incentivare la natalità. Il problema è però sempre lo stesso: il reperimento delle risorse finanziarie in quanto le misure dovranno essere integralmente coperte, non essendo possibile una legge di Bilancio in deficit. Uno dei possibili interventi in favore della famiglia riguarda il “potenziamento” delle detrazioni d’imposta riguardanti le madri con un maggior numero di figli. L’intervento è interessante anche perché le detrazioni per figli a carico sono di fatto state sostituite dall’assegno unico, pertanto, i margini di intervento sono relativi alle detrazioni per gli oneri sostenuti. I maggiori sconti potranno essere garantiti intervenendo sulle detrazioni per oneri sostenuti con riferimento ai familiari a carico. Ad esempio, potrebbero essere rinforzate le spese sostenute per l’istruzione, le mense scolastiche o le attività sportive. Il legislatore potrebbe graduare l’importo delle detrazioni spettanti in ragione del numero dei figli. Ciò con l’intento di riconoscere le maggiori detrazioni d’imposta per le famiglie numerose. A questa misura potrebbe fare da contraltare una riduzione delle detrazioni per oneri per le famiglie senza figli. Verso il riordino di deduzioni e detrazioni? Le risorse potranno essere reperite con il “taglio” di alcune delle detrazioni fiscali che sono state riconosciute “a pioggia” negli ultimi anni. Nel nostro sistema tributario sono presenti centinaia di micro-sconti che dovrebbero essere completamente “azzerati” o perlomeno riordinati, lasciando in vita solo un numero ridotto di essi. Alcuni oneri deducibili trovano origine in situazioni completamente modificate rispetto al passato. Non ha particolare senso, ad esempio, il riconoscimento della deduzione dei canoni e contributi versati in favore di consorzi obbligatori di cui all’art. 10 TUIR. Un passaggio essenziale ai fini del riordino del sistema di deduzioni e detrazioni d’imposta riguarda il riconoscimento dei bonus nella forma di credito d’imposta. Crediti d’imposta: sistema da rivedere L’esperienza maturata con il superbonus ha dimostrato che questa tipologia di benefici fiscali è difficilmente controllabile. Pertanto, il legislatore sta pensando di cambiare completamente sistema. L’idea di fondo è trasformare questi bonus in erogazioni di contributi più agevolmente controllabili in modo da chiudere l’erogazione ogni volta in cui le risorse stanziate non dovessero rivelarsi sufficienti. In tale ipotesi, le minori risorse disponibili dovranno essere ripartite tra gli istanti secondo un computo proporzionale. Tuttavia, l’intervento sul tax credit non dovrebbe riguardare le misure previste in favore delle imprese. Modifiche in vista per i forfetari? Una parte della maggioranza sta inoltre spingendo per un ulteriore intervento riguardante i contribuenti che si avvalgono del regime forfetario di cui all’art. 1 della legge n. 190/2014. In base alle disposizioni attualmente in vigore, il limite di compensi e di ricavi per applicare il regime forfetario ammonta a 85.000 euro. Nel caso in cui la soglia venga superata l’uscita dal forfait si verificherebbe dall’anno successivo. Invece, se si supera il limite di 100.000 euro, l’uscita dal regime sarebbe retroattiva dal medesimo anno in cui avviene il superamento. Ora, però, si sta pensando di incrementare la soglia da 85.000 a 100.000 euro. Se la disposizione fosse confermata l’uscita dal regime forfetario si verificherebbe in ogni caso dallo stesso periodo d’imposta di superamento del plafond di 100.000 euro. Il limite risulterebbe quindi unificato. La modifica normativa, ove fosse approvata, concorrerebbe anche alla semplificazione del sistema. Un ulteriore intervento dovrebbe poi prevedere la conferma della riduzione del cuneo fiscale e probabilmente anche la riduzione dell’IRPEF con l’intento di ridurre ulteriormente le imposte sui redditi. Ciò compatibilmente con il reperimento delle risorse necessarie.