Decreto Milleproroghe: le proposte dei Consulenti del Lavoro
Prorogare i termini previsti dal comma 4 dell’art. 8 del d.l. n. 162/2019 per l’emanazione del Decreto del Ministero della Giustizia, di concerto con il Ministero delle Economia e delle Finanze, su modalità d’iscrizione, gestione e tenuta dell’albo dei soggetti incaricati della gestione della crisi d’impresa e dell’insolvenza, nonché aggiungere alle proroghe già previste dal citato decreto in materie economico-finanziarie, quella relativa al differimento del termine di entrata in vigore dei nuovi adempimenti previsti per gli appalti dei servizi dal d.l. n. 124/2019. Sono le due richieste del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro nel documento presentato oggi in audizione presso la Camera dei Deputati alle Commissioni I Affari Costituzionali e V Bilancio.
In particolare, in relazione al testo del cosiddetto Milleproroghe, prima della conversione in legge, è stato richiesto innanzitutto di considerare un congruo rinvio della scadenza relativa alle modalità di iscrizione all’albo dei soggetti incaricati a gestione e controllo delle procedure relative alla crisi di impresa, al fine di consentire ai Consulenti del Lavoro di svolgere i corsi di formazione propedeutici a tale compito in tempo utile per la successiva iscrizione all’Albo. La Categoria è, infatti, compresa tra i soggetti preposti a questo ruolo solo dallo scorso anno. Pertanto, il CNO ha chiesto un aggiornamento del Decreto del Ministero della Giustizia n. 202/2014 che inserisca i Consulenti del Lavoro tra i soggetti iscritti di diritto negli organismi di composizione della crisi di sovraindebitamento e di conseguenza consenta loro di svolgere la formazione in convenzione con Università pubbliche o private.
Tra le richieste della Categoria, inoltre, la proroga di almeno tre mesi dell’art. 4 del decreto n. 124/2019, convertito con modifiche dalla legge n. 157 del 19 dicembre 2019 che stanno creando gravi difficoltà operative per imprese, professionisti e software house. Tali disposizioni, già operative, impongono ai committenti di opere o servizi di richiedere all’impresa appaltatrice o affidataria e alle imprese subappaltatrici copia delle deleghe di pagamento ai lavoratori direttamente impiegati nell’esecuzione dell’opera o del servizio, attraverso l’utilizzo di software dedicati necessari per la corretta effettuazione di tali adempimenti, che tuttora non sono disponibili.