Nell’attesa del software che consenta ai professionisti e alle imprese di ottenere i voti con l’applicazione dei nuovi ISA 2019, un emendamento al decreto Crescita consentirà già da quest’anno di presentare le dichiarazioni fiscali entro il 2 dicembre 2019 (la nuova scadenza è stata fissata al 30 novembre, ma cade durante la giornata di sabato e quindi il nuovo termine risulta automaticamente differito di due giorni). La novità sul nuovo calendario fiscale era originariamente contenuta nella proposta di legge sulle semplificazioni fiscali (AC 1074, approvato dalla Camera dei Deputati nella seduta del 14 maggio 2019), i cui contenuti sono “confluiti” nel decreto Crescita. Le difficoltà legate all’applicazione degli ISA Forse sarà un caso, ma mai come in questa occasione il nuovo calendario rappresenta una “boccata di ossigeno” per tutti gli operatori. L’operazione ISA e la prima applicazione dei nuovi indicatori di affidabilità fiscale si è rivelata più complicata del previsto. Presumibilmente la versione definitiva del software, che consentirà la valutazione del contribuente, con l’attribuzione di un punteggio da 1 a 10, non vedrà la luce prima del 10 giugno. A questo punto mancheranno circa 20 giorni alla scadenza per il versamento delle imposte e la proroga chiesta a “gran voce” dei professionisti è già oggi inevitabile. Effetti positivi sui controlli delle dichiarazioni Il differimento del termine al 2 dicembre per l’invio delle dichiarazioni dei redditi è sicuramente una buona cosa. È noto, anche in considerazione del grado di complicazione oramai raggiunto dalla dichiarazione dei redditi, che una volta calcolate le imposte, i professionisti utilizzano il lasso di tempo che intercorre tra la data di versamento e la data di invio dei modelli, per controllare i “quadri intermedi”, quelli cioè che non hanno alcun impatto immediato sui redditi da dichiarare. Quest’anno, il maggior tempo a disposizione potrà essere utilizzato per verificare con estrema attenzione i dati indicati nei modelli ISA. Dal risultato dei nuovi indicatori di affidabilità dipendono una serie di benefici. Ad esempio Secondo quanto previsto dal provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 10 maggio 2019, se il contribuente raggiunge un livello di affidabilità almeno pari ad 8, potrà utilizzare in compensazione il credito IVA annuale e i crediti infrannuali senza l’apposizione del visto di conformità fino a 50.000 euro. La verifica dei dati indicati nei modelli ISA dovrà essere effettuata con estrema attenzione. Ciò in quanto nell’ipotesi in cui i dati “errati” indicati dessero luogo ad una “sovrastima” del punteggio, il contribuente potrebbe nel frattempo aver utilizzato in compensazione un credito IVA che, con i dati corretti, avrebbe richiesto l’apposizione del visto di conformità. Il nuovo termine del 2 dicembre renderà quindi agevoli le operazioni di controllo dei dati utilizzati per l’applicazione dei nuovi indicatori. Il maggior tempo a disposizione dei contribuenti per l’invio delle dichiarazioni dei redditi rappresenta sicuramente una buona notizia in quanto agevolerà le operazioni di controllo prima della trasmissione telematica. Nuove date anche per dichiarazioni IRAP e IMU La nuova scadenza riguarderà anche la dichiarazione IRAP e la dichiarazione IMU. In quest’ultimo caso il differimento del termine è di sei mesi in quanto l’adempimento dovrà essere effettuato entro il 31 dicembre 2019, anziché entro il 30 giugno, con riferimento alle variazioni intervenute nel corso dell’anno 2018. Il differimento del termine per l’invio delle dichiarazioni dei Redditi - al 30 novembre di ogni anno - è anche possibile in quanto gli adempimenti fiscali degli ultimi anni risultano completamente rinnovati. Il Fisco conosce entro il 7 marzo i dati e i redditi relativi ai rapporti di lavoro dipendente in conseguenza dell’invio telematico dei dati relativi alle CU. L’anticipazione riguarda anche il volume d’affari e i compensi professionali. L’Agenzia delle Entrate conosce in anticipo i dati a seguito dell’introduzione generalizzato dell’obbligo di fatturazione elettronica. Inoltre, anche i dati relativi alle liquidazioni periodiche sono comunicati al Fisco in anticipo rispetto alla scadenza ordinaria della dichiarazione annuale IVA. Questi nuovi adempimenti hanno ora reso possibile la previsione di un termine più ampio per l’invio delle dichiarazioni dei redditi. C’è da augurarsi che si tratti veramente del primo passo per rendere il sistema fiscale nazionale più semplice e degno di un Paese moderno.