È partita dal 6 marzo 2019 l’operazione “reddito di cittadinanza”. Le prime domande possono essere presentate fino al 31 marzo poi, dopo 5 giorni di pausa (dal 1° al 5 di aprile) la procedura sarà a regime. Le domande potranno pertanto essere presentate o inviate dal giorno 6 di ogni mese e fino alla fine del mese stesso, utilizzando il mod. SR180 scaricabile dal sito delll’INPS o compilabile online. Propedeutico all’invio del modello è la presentazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica(DSU) ai fini ISEE per il medesimo nucleo familiare per il quale si richiede il reddito di cittadinanza (o la pensione di cittadinanza). Presentazione della domanda La domanda può essere presentata tramite tre canali: - presso Poste Italiane; - in modalità telematica, con il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) almeno di Livello 2, accedendo al portale www.redditodicittadinanza.gov.it; - presso i Centri autorizzati di Assistenza Fiscale (CAF). Trasmissione online Per accedere al portale ed effettuare direttamente la trasmissione della domanda bisogna essere in possesso della password che consente l’accesso a tutti i servizi digitali della pubblica amministrazione (SPID). Per ottenerlo è sufficiente collegarsi al sito spid.gov.it ed avere pronti al momento dell’accesso: - un indirizzo e-mail - il numero di telefono del cellulare usato normalmente - un documento di identità valido (uno tra: carta di identità, passaporto, patente, permesso di soggiorno) - la tessera sanitaria contenente il codice fiscale. La registrazione avviene tramite uno dei provider accreditati e raggiungibili dallo stesso sito. L’operazione si conclude però solo dopo l’identificazione personale del richiedente, effettuata da uno dei soggetti autorizzati indicati dal provider o tramite Carta d’Identità Elettronica (CIE), Carta Nazionale dei Servizi (CNS), Firma Digitale o webcam. Presentazione tramite gli uffici postali e i CAF A parte la presentazione presso un ufficio postale, più semplice è la presentazione presso un Centro di assistenza fiscale (CAF). Dopo l’accordo raggiunto con l’INPS e ratificato il 4 marzo 2019 dalla Consulta nazionale, l'assistenza sarà fornita dai CAF senza oneri a carico del richiedente. Sarà l’INPS a corrispondere 10 euro più IVA per ogni pratica evasa, e a tal fine il Governo ha stanziato 35 milioni di euro. Peraltro, il CAF può anche fornire assistenza per la compilazione e occuparsi della preliminare acquisizione dei dati della DSU necessaria per il rilascio da parte dell’INPS dell’ISEE. N.B. Per questo mese potrebbe esserci qualche ritardo nella tempistica successiva alla presentazione. A regime i CAF avranno 10 giorni di tempo per trasmettere le domande all’INPS e quest’ultimo entro cinque giorni dovrà comunicare l’esito. Gli step successivi Secondo il cronoprogramma comunicato dalla Consulta dei CAF, in questa prima fase i centri di assistenza fiscale provvederanno entro il 15 aprile ad inviare le richieste all’INPS che, a partire dal 26 aprile ed entro il 3 maggio comunicherà l'esito dell’istanza. Se la domanda è accettata, le Poste convocheranno con messaggio o e-mail l’interessato per consegnargli la card che potrà essere spesa a partire dai primi di maggio. Sul predetto cronoprogramma non sono, però, d’accordo il Governo e l’INPS che ritengono che fin da subito, potranno essere rispettati i tempi previsti a regime. Peraltro, i percettori del reddito di cittadinanza, se non esonerati o esclusi, dovranno sottoscrivere presso il Centro per l’impiego o un patronato la dichiarazione di immediata disponibilità (DID) e avviare l’inserimento nel percorso lavorativo. Il modello di domanda elenca chiaramente tutte le conseguenze, anche penali, del presentare dichiarazioni non veritiere o false e i CAF si sono assunti l’impegno di sottolineare questi aspetti ai richiedenti. La già citata Consulta ha invitato gli interessati a non precipitarsi nei primi giorni poiché la tempistica sarà comunque la stessa per tutte le domande presentate entro il 31 marzo.