Cuneo fiscale e flat tax per una riforma fiscale equa: le proposte dei Consulenti del Lavoro
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In attesa che il governo giallo-verde trovi le coperture finanziarie necessarie a impedire l’aumento dell’IVA il prossimo anno e, al tempo stesso, un accordo sulla flat tax che riduca la pressione fiscale su imprese e cittadini, il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, nell’incontro organizzato lo scorso 15 luglio al Viminale per discutere delle misure da inserire nella legge di bilancio 2020, ha avanzato la sua proposta di riorganizzazione del sistema tributario e fiscale. L’obiettivo primario, secondo la categoria, è quello di ridurre il cuneo fiscale e, più in particolare, il costo del lavoro per liberare risorse da destinare a investimenti e consumi, così da rimettere in moto il circolo virtuoso dello sviluppo.
L’introduzione di una “tassa piatta” sarebbe un’ipotesi perseguibile se si riuscisse a creare un sistema fiscale competitivo e socialmente equo tra tutte le categorie di contribuenti: titolari di partita IVA, lavoratori e pensionati. Questo, per i Consulenti del Lavoro, potrebbe avvenire introducendo 2 aliquote IRPEF: una al 15% per i redditi fino a 65.000 euro e una al 20% o al 23% per i redditi superiori a 65.000 euro. La riforma fiscale potrebbe, inoltre, semplificare l’insieme di detrazioni, deduzioni e crediti d’imposta esistenti adottando 3 diverse deduzioni: la prima di 5.000 euro per ogni componente del nucleo familiare fino ad un reddito complessivo di 40.000 euro; la seconda di 2.000 euro per ogni componente del nucleo familiare con redditi complessivi compresi tra 40.001 e 50.000 euro; la terza prevedendo nessuna deduzione in caso di reddito familiare superiore a 50.000 euro.
Altro elemento chiave della riforma auspicata dalla categoria è la tutela del reddito familiare nel suo insieme, da realizzarsi con un sistema di tassazione unica del nucleo familiare in alternativa all’attuale sistema di tassazione individuale. E, ancora, la semplificazione e la riduzione delle ulteriori forme di tassazione presenti nell’ordinamento che disincentivano la circolazione del denaro, degli investimenti e dei consumi cosicché, attraverso un sistema fiscale più semplice, si possa raggiungere quella compliance mirata a una emersione spontanea del sommerso. Necessario, infine, per i Consulenti del Lavoro intervenire anche sul sistema sanzionatorio tributario, penalizzando gli evasori abituali.
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